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Per molti i cambiamenti rappresentano un nuovo inizio per la vita.
Per Jungkook significava solo non avere più un motivo per vivere.
Passare la spazzola sul pelo dei cavalli era divenuto una tortura; pulire quella stalla era divenuto quello che sempre era stato, una stalla puzzolente.
Nulla era più bello per lui.
Aveva chiuso con i suoi sentimenti, allora perché diamine stava ancora pensando a Namjoon? Voleva vederlo, vedere il suo sorriso, sentire la sua voce.
Perché era così difficile lasciarlo andare via?

<<Jungkook?>> Lo chiamò da fuori.

La sua voglia di muoversi non esisteva neanche più, si era seduto a terra a fissare il vuoto, abbracciato alle sue gambe.
Avrebbe voluto sparire, non sentire più nulla.

<<Jungkook, ti sto chiamando da mezz'ora! Il padrone ti ha chiamato!>> Gli corse incontro Jin non appena lo vide.
<<Vai tu allora... Vorrà solo una cazzo di carrozza, no?! Perché è questo quello che sono! Un cazzo di stalliere!>>
<<Ma perché te la stai prendendo con me?!>>
<<Perché... Perché... Mi odio così tanto! Perché non riesco a dimenticarlo?!>>
<<Chi?>>
<<Lo sai chi! Ho anche scritto una cazzo di lettera e ancora non me ne sbarazzo!>>
<<Vuoi che ci pensa io?>>
<<No... È una cosa mia... Devo pensarci io... Per cosa mi cercava... Lui?>>
<<Lui? Ah! Namjoon! Non me lo ha detto>>
<<Hm... Almeno potrò dirgli scusa per l'altro giorno...>> Si alzò da terra e prese la lettera nascondendola nei vestiti, pulendosi poi gli occhi.
<<Vuoi lavarti la faccia prima?>>
<<Non mi aiuterà di certo a stare meglio>> sospirò andando da Namjoon, con una calma bizzarra.

Si pulì il fondoschiena dove era rimasto seduto e andò a cercare Namjoon ovunque fosse, cioè sotto al suo gazebo, in compagnia di sua moglie.

<<Padrone... Eccomi>>
<<Ah, Jungkook... Puoi spiegare a mia moglie che sono un onesto uomo?>>
<<Eh? Come?>>
<<Oh andiamo, Nam, smettila con questa storia. Hai barato a carte! Ahahah>>
<<Ahahah, sono una persona onesta! Vero Jungkook?>>

Namjoon lo aveva solo chiamato per questo? Per prenderlo in giro davanti alla moglie?
Diamine, sembrava anche felice, mentre lui stava soffrendo come un cane.
Uno scusa? Jungkook non si sarebbe mai scusato con un cafone del genere.

<<Siete onesto, ora tornerò alle mie mansioni oltremodo importanti. Buona giornata>> sbatté i piedi dirigendosi alla porta di servizio intenzionato a sbarazzarsi anche di quella lettura inutile.

Namjoon rimase un attimo sorpreso da quella reazione, si aspettava che rimanesse per un'altra manciata di minuti, del resto era domenica. Ma il suo umore calò drasticamente quando Jungkook andò via.
Nonostante non voleva ammetterlo ad aperta voce, gli mancava la presenza di quel ragazzino. Ma sembrava che ormai lo odiasse... Il che lo faceva stare male.

<<Namjoon, mi senti? Facciamo un'altra partita?>> Gli sorrise la moglie rimescolando le carte.

Fissando quegli assi di cuori e di picche, Namjoon si vide la sua vita confusa e rimescolata come quel mazzo di carte logoro. Da un lato rispettava sua moglie, dall'altro lato amava il sorriso genuino di Jungkook.
Perché sentiva quelle emozioni impure? Non avrebbe dovuto. Era sposato, seppur era stato un matrimonio d'affari.

Tu sei il mio Paradiso [NAMKOOK FF]Where stories live. Discover now