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<<Jungkook! HAI SENTITO?>> Urlò e corse dentro la stalla prendendo infine Jungkook dalle spalle, scuotendolo.
<<Non lo so, ma se mi scuoti così mi verrà qualcosa!>> Gli rispose mezzo svenuto.
<<Ah, scusa... Allora, cough cough, hanno trovato delle lettere!>>
<<Lettere?>> Lo fissò già sentendosi pallido.
<<In un baule>>
<<Baule>>
<<In soffitta>>
<<In soffitta>>
<<Lettere d'amore!>>
<<Lettere d'amore>>
<<Per Namjoon!>>
<<Per Namjoon>>
<<Ne sai qualcosa?>>
<<Perché dovrei saperne qualcosa? Sospetti di me?>>
<<No, però tu ami Namjoon da quattro anni e caso vuole che la prima lettera scritta risale a quattro anni fa, poco tempo dopo che tu sei stato assunto>>
<<Come avrei fatto a scriverle, se non so né leggere né scrivere?>>
<<Hai ragione, dev'esserci qualcun altro... Oh no! Jungkook, hai un rivale!>>

Jungkook roteò gli occhi chiedendosi fino a dove la ingenuità o stupidità del suo amico si spingesse. Come se Jungkook potesse lottare con Jungkook stesso.
Si chiedeva come avesse fatto qualcuno a scoprirlo, del resto la zona della soffitta era un posto dove non c'era mai nessuno.
In quattro anni neanche una persona lo aveva visto, né entrare né uscire.
Che errore aveva commesso ora?

<<Comunque sia, ci interrogheranno dopo. Namjoon si sta impazzendo>>
<<Hm? In che senso?>>
<<Vuole assolutamente trovare il mittente>>
<<Davvero! Cioè... Ah, figo>> lo ignorò tornando a lavoro.
<<Non ti interessa?>>
<<Ormai sono andato avanti con la mia vita, non mi importa più niente di quel fustacchione muscoloso e bellissimo>>
<<Sicuro? A me non sembra...>>
<<Non sono più innamorato di quel cafone disonesto farabutto donnaiolo con i bei muscoli e quella sua bella faccia>>
<<Sicuro?>>
<<No... Pensi davvero che possa dimenticarlo dopo quattro anni che gli sto addietro?>>
<<Sì>>
<<Questo perché non sei mai stato innamorato>>
<<Touché>>

Dopo che le consuete mansioni finirono, andarono a farsi interrogare. La procedura consisteva nel riscrivere alcune parole delle lettere, per capire la calligrafia che ognuno aveva.

Per Jungkook rileggere quei suoi vecchi pensieri così imbarazzanti fu veramente uno shock. A distanza di quattro anni soltanto sembrava che stesse piuttosto leggendo la lettera di un bambino in confronto a un adulto.

Riscrisse la parola: ti amo. Successivamente: ammiratore, Namjoon e amore.
Tutte quelle parole sembravano boomerang di dolore passato e sofferenza. Tutto ciò che avrebbe voluto farne a meno, soprattutto se voleva dimenticare quei sentimenti oppressivi.

<<La calligrafia... Non è la stessa>> mormorò Namjoon ricontrollando le parole e le lettere.

Jungkook sospirò pensando a quanto fosse stupido e ingenuo, non era complesso camuffare la propria calligrafia.
Si alzò dalla sedia mantenendo lo sguardo basso.

<<Posso andare ora?>>
<<Sì... Jungkook posso parlarti in privato?>>

Annuì e uscì dalla stanza senza guardarlo negli occhi.
Era stanco di stare vicino a Namjoon, perché ora doveva parlare con lui?
Si stava facendo venire in mente di farsi licenziare. Stare lontano da Namjoon gli avrebbe fatto male all'inizio, è vero, ma si sarebbe sentito bene in seguito... Prima o poi.

Quello che doveva fare era essere freddo, distaccato, chiudersi a riccio. In questo modo niente e nessuno gli avrebbe fatto del male.
O almeno questo sperava...

<<Fa male cazzo...>> Singhiozzò scoppiando in lacrime e accasciandosi al muro a piangere.

Tu sei il mio Paradiso [NAMKOOK FF]Where stories live. Discover now