Esami

Aveva sempre immaginato di dover percorrere un ponte tibetano sospeso sopra ad un crepaccio, la difficoltà con cui aveva memorizzato le informazioni e gli appunti che le avevano passato aveva avuto più o meno la stessa atmosfera, ma mai avrebbe creduto di trovarsi davanti degli esami tanto tosti.

Doveva confessarlo: a prima vista non era riuscita a capirci niente, e solo dopo un buon quarto d'ora e una consegna all'ultimo, era stata in grado di mostrare un compito dignitoso.

Ecco perché tutti, o almeno la maggior parte, finivano per abbandonare gli studi... aveva pensato uscendo dall'aula dedicata all'esame. Le scoppiava la testa, aveva gli occhi stanchi e le bruciavano leggermente, maledette luci offuscate che nessuno si era ancora deciso a cambiare...

"Vivi! Com'è andata?!" Tiffany le andò incontro saltellando come un capretto in mezzo ai prati. Sinceramente, Viola tutta quella felicità avrebbe voluto estinguerla quel giorno, tanto si sentiva infastidita dal si stesso atteggiamento all'esame.

"Lascia stare Tife, sarà stato un disastro! Erano tutte domande a trabocchetto, me lo sento..."

"Siamo positive, il tuo ottimismo quasi mi schiaccia".

Viola la guardò male, non ci trovava proprio niente da ridere in quella situazione, si era sentita una stupida e non aveva mai provato niente di più imbarazzante e umiliante fino a quel momento. Tiffany la faceva facile, lei non aveva quegli argomenti difficili essendo portatrice di difficoltà dell'apprendimento.

"Non vuol dire niente Vivi" commentò l'amica dandole una lieve spallata, "Sono comunque argomenti tosti da imparare".

"Be'... allora se non ce la fai tu che hai le domande facilitare, figurati io che sono sana come un pesce su tutti i fronti".

C'era una piccola verità, però, che Viola non avrebbe confessato a nessuno, nemmeno a Emma che era sempre stata la migliore per trattare argomenti delicati. Viola non si era solo trovata in difficoltà per colpa dell'esame in sé, ma era anche distratta da un altro pensiero: Simon.

Nonostante nei giorni precedenti non lo avesse fatto a vedere, troppo impegnata ad accaparrarsi quanto prima il posto alla facoltà, quello sguardo mogio e quella voce priva di vita l'avevano turbata. Insomma: aveva comunque un enorme livido al volto e pareva proprio non aver dormito tutta la notte.

Poteva sembrare una preoccupazione stupida, ma avendolo conosciuto sorridente e colmo di vitalità, quella visione aveva smontato tutto.

"Viola?" la voce di Tiffany la riportò sul pianeta terra, "Mi stai ascoltando?"

"La cosa delle domande?"

L'amica scosse la testa: "Ma no, ti ho chiesto se vuoi che raggiungiamo le altre, ci aspettano al caffè vicino alla biblioteca".

"Oh! Si... si certo!"

Non immaginava di aver speso così tanto tempo a pensare, addirittura erano passate da un argomento all'altro. Il fatto era che per colpa di quei pensieri, non era nemmeno riuscita a dormire come si deve. Si era vista i suoi occhi spenti nella mente ogni volta che gli occhi si erano chiusi; aveva addirittura immaginato inconsapevolmente a come tirarlo su di morale.

Wolf's EyesWhere stories live. Discover now