Negozi

Un vantaggio che si sarebbe potuto presentare era che Viola non aveva un obiettivo preciso. Alla fine tutto quello che voleva era solo un impiego che potesse assicurarle una stabilità economica, anche di poche ore, il necessario per potersi permettere doveri e piaceri nello stesso modo. Nei suoi diciotto anni poteva godere un vanto: aveva imparato a fare un po' di tutto: dal cucinare al cucire, bagnare le piante e imbiancare i muri. La sua vita e la permanenza col padre l'aveva resa abbastanza autonoma su molte cose.

Sua nonna le aveva sempre fatto i complimenti su questo, dicendole che il suo spirito di adattamento le avrebbe permesso di fare tutto quello che le sarebbe passato per la mente.

Certo: l'ambizione non sempre rispecchiava le reali possibilità, ma questo fattore si presento anche troppo in fretta. Il posto più ricco di negozi e locali era proprio quel viale che, in tutto quel periodo, aveva visto ogni momento particolare dei ragazzi: il viale commerciale di Londra ancora una volta accolse i suoi turisti con tutte le vetrine aperte e colme di merce, dai vestiti ai giocattoli, e poi dagli alimentari ai soli dolciumi, fino alle scarpe nello specifico o ferramenta e drogherie varie. Il posto tuttavia parve improvvisamente più grande, più caotico e più... astio, sì: decisamente poco invitante rispetto alle ore notturne in cui eremo abituati a passeggiare.

I passanti spintonavano con una forza anche troppo elevata per essere esseri umani della loro stazza - potevano competere con un lampione della luce nel peggiore dei casi; le porte d'ingresso erano intasate e le commesse faticavano a stare dietro a tre casse aperte, considerando anche le file lunghissime che si erano formate in poco tempo; era una giornata ventosa e la temperatura pareva essere scesa drasticamente, nemmeno il cappotto pesante fu in grado di proteggere il corpo tremante dei ragazzi.

Ma tra i tre, Simon non soffriva affatto il freddo, ma cercava lo stesso di non darlo a vedere. Nato e cresciuto per metà lupo, si era subito abituato alle fredde e basse temperature grazie al pelo caramellato di cui godeva, come riusciva a resistere agli alti e caldi picchi grazie all'abilità termica della pelle. Ma adesso era sotto forma di un essere umano proprio come Hudson e Viola, e per non destare pensieri strani, aveva optato per incrociare le braccia al petto, in modo che risultasse un auto abbraccio per scaldarsi.

Seguì inizialmente in modo passivo l'avventura alla ricerca di un impiego lavorativo, poiché il terzo incomodo aveva deciso di punto in bianco - appena prima di varcare l'ingresso del viale - di assumersi la piena guida della missione, come se l'idea iniziale fosse stata sua. Questo al ragazzo lupo proprio non andò giù, specie per il fatto che Hudson era anche stato il primo a rifiutarsi in tronco. Simon almeno, prima aveva cercato di farla ragionare, ma capendo che non sarebbe andato da nessuna parte, aveva deciso di aiutarla. E adesso quello studente si permetteva di prendere terreno in modo abusivo.

"Voi credete che... lì abbiano bisogno di una commessa? Anche mezza giornata" Viola scrisse il nome del negozietto sul taccuino, subito dopo averlo indicato con la matita. Lo stabile non era particolarmente grande, e la quantità di persone al suo interno dava una brutta sensazione di soffocamento e claustrofobia, una condizione per nulla comoda sapendo che, nella remota possibilità in cui fosse stata presa, la ragazza avrebbe dovuto destreggiarsi in mezzo a quella pericolosa e compatta fiumana.

"Se hai una buona memoria su dove stanno i vestiti richiesti, credo ti farà fare un tentativo" mormorò Hudson portandosi al mento una mano, ma Simon intuì subito quel falso tono da pensieroso. La frase era stata chiaramente detta per demoralizzare dal principio l'intento di Viola, e forse il compagno di facoltà aveva in mente qualcosa o per dissuaderla del tutto oppure per improntarle le sue decisioni. E dire che aveva reputato il secondo giovane come un egoista...

Wolf's EyesWhere stories live. Discover now