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"Forgetting doesn't mean healing.."

-Elie Wiesel

APRII LENTAMENTE GLI OCCHI, mentre pian piano le cose intorno a me iniziavano a farsi più chiare

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APRII LENTAMENTE GLI OCCHI, mentre pian piano le cose intorno a me iniziavano a farsi più chiare. Era buio, freddo. Provai a muovermi, ma mi accorsi subito di avere dei blocchi di metallo su mani e piedi, senza contare che avevo tutto il busto legato ad una sedia.

Il metallo, era Shaomega.

Assottigliai lo sguardo sulle 'manette' che avevo addosso. Ora che non sento più niente, mi sembra di avere indosso del semplice metallo, ma continua a comunque a darmi fastidio il non potermi muovere.

X: "Finalmente sei sveglia." Alzai lo sguardo davanti a me. Una fiamma blu si accese davanti ai miei occhi, seguito dalla figura di Dabi.

Aurora: "Stavo meglio da svenuta." Borbottai alzando gli occhi al cielo. "Ora sono anche bloccata qui con te?"

Dabi: "Oh, non sei bloccata volpina. E poi, non sono così male, se decidi di collaborare." Disse continuando a guardarmi, rabbrividii al soprannome mentre nella mia testa arrivò la rassegnazione sul fatto che lui sapesse chi fossi in realtà. Poi prese una siringa e mi iniettò ancora qualcosa. Mi guardò e aspettò che il sonnifero fece effetto.

Aurora: "Bastardo, se sai qualcosa dei laboratori, allora sapresti che dosi come questa non mi faranno niente." Dissi guardandola egli occhi.

Dabi: "Peggio per te, volevo evitarti il dolore." Disse prima di prendere un altra siringa, vuota, mise l'ago spesso nel mio braccio ma io non persi il contatto con i suoi occhi. Iniziò a prelevare il sangue, ma subito il vetro della siringa esplose.

Aurora: "E sapresti anche che un vetro di merda non può contenere un sangue come il mio, non può contenere energia al fottuto stato grezzo." Lui mi guardò infastidito mentre il sangue che era caduto per terra, si dissolse.

*Intanto alla Yuei: ?? pov;*

Tutti gli insegnanti erano ora riuniti nella sala professori per parare di cosa fosse successo.

Nezu: "Un attacco durante un ritiro finalizzato a insegnare ai ragazzi come affrontare i criminali. Devo ammetterlo con vergogna, Le nostre paure in merito alle attività criminali, o meglio le nostre previsioni, erano troppo ottimiste." Disse il preside guardando gli insegnanti.

Midnight: "Anche se lo avessimo previsto però, saremmo riusciti a difenderci?"

All Might: "La mia inutilità mi fa rabbia, pensare che mentre loro combattevano per la vita, io mi facevo il bagno." Disse il biondo guardando il tavolo imbarazzato e deluso da se stesso.

Mic: "Non dovremmo più prendere decisioni affrettate. Come fare il festival sportivo subito dopo l'attacco, un rapimento di una studente è il peggiore smacco possibile per la Yuei."

Nezu: "Abbiamo fatto un grande sbaglio a sottovalutarli."

Snipe: "Insieme ad Aurora, hanno portato via anche la fiducia verso gli eroi" Ormai tutti i media criticavano aspramente la Yuei per essersi permessi un errore del genere.

Aizawa: "Il problema è che adesso quei Villain hanno la protettrice con loro. Aurora, per quanto dovrebbe essere una figura su cui riporre fiducia, sappiamo tutti che davanti a un buon accordo non si tirerà indietro. Se le offrissero qualcosa in cambio del suo aiuto contro di noi, saremo spacciati." Disse pensando a quanti debiti le persone avevano con lei per averi stretto un accordo con la ragazza.

Nezu: "Un altro problema sta però per abbattersi su di noi." Disse per poi girare il computer verso i professori, facendo vedere la notizia in prima pagina del rapimento di Aurora. "Presto, questo articolo farà il giro del mondo, e non appena arriverà alla famiglia di Aurora.. si scatenerà l'inferno." Disse il preside, per la prima volta, serio.

All Might: "Se c'è una cosa su cui i Sung sono rigidi è proprio la loro terzogenita. Calcolando quello che è successo anni fa, non appena lo sapranno, si scatenerà una guerra a Tokyo. E fidatevi, i Villain ridaranno Aurora indietro su un piatto d'argento senza averla neanche toccata." Disse pensando a come quella famiglia lo terrorizzasse.

*Da un altra parte del mondo: da qualche parte in America.*

In una strada trafficata, in una limousine nera opaca, c'era un uomo dai capelli neri, occhi azzurri ghiaccio, che guardavano le notizie dei Villain in America di cui lui stesso si era occupato.

Jin-ho: "Oh oh.." Disse l'assistente non che amico dell'uomo guardando preoccupato il suo tablet.

Jinwoo: "Qualche problema, Jin-ho?" Chiese all'assistente, senza però distogliere lo sguardo dal suo schermo.

Jin-ho: "H-Hai guardato le ultime notizie in Giappone?" Jinwoo lo guardò con la coda dell'occhio, facendo capire che chiaramente non l'aveva fatto. Quindi l'uomo condivise il suo schermo al moro. "Riguarda tua figlia, Aurora.."

Jinwoo lesse la notizia, i suoi occhi si spalancarono di colpo mentre un aura viola si formava intorno a lui.

Jinwoo: "Prenotami il primo volo per il Giappone. Ora!" Alzò la voce all'amico, che subito, terrorizzato da lui, non perse tempo a prendere il biglietto per l'aereo e fece cambiare direzione all'autista, che prima era diretto all'agenzia dell'Hero.

Arrivò una notifica poi sul tablet di Jin-ho, che segnava un forte temporale che aveva coperto tutta la Spagna. Chiaro segno che la notizia non fosse arrivata solo a Jinwoo.

Il telefono dell'Hero squillò poco dopo. Guardò lo schermo solo per leggere il nome della sua futura moglie, non che madre di Aurora.

Accettò la chiamata.

Layla: "Li ucciderò uno ad uno!" Fu la prima frase che sentì l'uomo. In sottofondo tuoni e il suono della pioggia battente.

Jinwoo: "Calmati Layla, il tuo quirk è legato alle tue emozioni, se vuoi prendere un aereo in tempo allora ti conviene non creare tornadi a Madrid."

Layla: "Oh fidati Jinwoo, non sarà un fottutissimo aereo a impedirmi di uccidere quei bastardi."

Jinwoo: "Immagino." Disse sospirando alla testardaggine della donna.

Jin-ho: "Jinwoo, da tuo figlio." Disse mostrando di nuovo il suo tablet, con ora un messaggio del primogenito della famiglia Sung.

'Sto partendo adesso.'

Un messaggio breve ma che fece capire chiaramente che aveva letto la notizia, e anche lui non era disposto al perdono.

Jinwoo: "Sembra che gli Heroes ci dovranno molte spiegazioni."

Layla: "Ci vediamo in aeroporto." Disse secca la donna prima di riattaccare, ancora frustata che sua figlia debba rivivere l'incubo di qualche anno prima.

Intanto in Corea, più precisamente a Seul, l'Hero numero uno della Nazione, non che fratello maggiore di Aurora, camminava velocemente fuori dalla sua agenzia, ignorando le fan per cui di solito di sarebbe fermato per poter tenere alta la sua popolarità.

Ma sua sorella in quel momento era la precedenza su qualunque cosa. Quel giorno, quando suo fratello e lei furono presi, non poté fare niente, ma non lascerà che ciò accada di nuovo, non perderà anche sua sorella, a costo di uccidere tutte le persone che si ritroverà davanti.

*Giappone: Tokyo, da qualche parte.*

Aurora continuò a guardare male il Villain dai capelli neri, che continuava a cercare un modo di prelevarle il sangue.

Aurora: "Figlio di puttana." Disse secca nel momento in cui col coltello le tragliasse tutto il palmo. La ferita si rigenerò subito.

Dabi: "Scusa volpina." Disse mentre puliva via con uno straccio il sangue, facendo vedere il palmo illeso.

La mora alzò gli occhi al cielo, voleva andarsene, le cose che le stava facendo, le ricordavano troppo la Kakumei Incorporation, e non le piaceva.

Senza contare, che non stava ottenendo le informazioni che voleva.

E questo, la stava solo innervosendo ancora di più.

Blame the Promises- Aurora Ahjin SungDonde viven las historias. Descúbrelo ahora