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"Cause you and I.. we were born to die.."

-Lana Del Rey

I LORO GENITORI non erano praticamente mai a casa a causa del lavoro, e il loro fratello maggiore a causa del suo quirk, era partito per un accademia d'addestramento in america

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I LORO GENITORI non erano praticamente mai a casa a causa del lavoro, e il loro fratello maggiore a causa del suo quirk, era partito per un accademia d'addestramento in america. Quindi hanno dovuto imparare a vivere da soli. Hikaru, essendo il più grande, anche se di soli due anni, sapeva cosa voleva dire stare da soli, con una sconosciuta in casa che cambiava ogni mese e si presentava sempre dicendo di essere la sua nuova baby-sitter.

Lui non voleva questo per sua sorella. Era disposto a darle il mondo per vedere quel sorriso.

Per questo glielo ha fatto promettere.

I due erano arrivati finalmente al parco preferito della mora, e rimasero lì per un bel po'. La bambina continuava a dondolare avanti e indietro sull'altalena anche se rimaneva sempre vicino al terreno perché voleva comunque parlare con il fratello.

Aurora: "Oni-san, domani possiamo andare a giocare con Kacchan e Izuku-kun?" Chiese lei alzando un po' la voce per farsi sentire dal fratello che invece stava seduto su una panchina un po' più lontano da lì a leggere un libro sullo spazio.  

Hikaru: "Mhm, si perché no. Più tardi proviamo a chiamarli che ne dici?" La bambina sorrise e annuì eccitata di rivedere i suoi amici dopo un paio di giorni che non si vedevano. Poco dopo Hikaru sentii un rumore dietro di lui. Si girò per vedere qualcosa muoversi tra i cespugli, lo vide iniziare a scappare, quindi diede un ultima occhiata prima di decidere di seguire l'oggetto sospetto.

Gli ci vollero solo 5 secondi per capire. L'oggetto continuò a fare rumore per attirarlo, lui sgranò gli occhi e colpì l'oggetto con una sfera di energia. Era solo un pezzo di metallo legato ad un filo.

La realizzazione si fece spazio nel viso del bambino.

Hikaru: "Aurora!" Corse indietro per vedere sua sorella che parlava felicemente con due uomini davanti a lei. I due si accorsero del bambino.

X: "Prendi la bambina veloce, John occupati di quel moccioso!" Disse uno dei due e un terzo uomo spuntò dalle spalle del bambino e lo bloccò. Gli iniettò subito qualcosa nel collo. Hikaru provò ad utilizzare il suo quirk, capì poi che cos'era quella cosa che gli avevano iniettato. Serviva a bloccare il suo quirk.

Alzò lo sguardo sentendo un urlo, vide sua sorella che veniva presa da uno degli uomini, la bloccarono e le misero un bavaglio bianco davanti alla bocca e al naso, dopo pochi secondi, la mora perse i sensi. Il bambino non fece in tempo ad urlare il suo nome che l'uomo che gli aveva iniettato quel siero, gli tappò la bocca con lo stesso bavaglio, e pochi secondi dopo, perse anche lui coscienza.

I bambini furono portati in un edificio nascosto in una delle zone peggiori della città. Delle persone che si occupavano delle nuove 'cavie' li presero non appena li videro dentro la macchina su cui erano stati caricati, cambiarono i loro vestiti con quelli del laboratorio, una maglietta a maniche corte grigia, così come i pantaloni. Gli indumenti stavano larghi sui corpi addormentati dei due, era la prima volta che dei bambini così piccoli venivano portati lì, quindi non avevano gli abbigliamenti adatti a loro.

X: "Portateli nelle celle." Disse una delle persone a una guardia. Lui annuì e portò entrambi i bambini in una cella. Li mise entrambi per terra, facendo attenzione però a non fargli male nel processo, poggiandoli quindi delicatamente. Il loro capo aveva ordinato loro di trattarli con cura, li aveva definiti 'preziosi' per i loro scopi. 

La guardia, dopo aver terminato il suo lavoro, se ne andò.

Poco dopo, Hikaru si svegliò e si guardò intorno. Era una stanza abbastanza piccola, le mura erano sporche e grigie, nessuna finestra a fargli luce, un odore di umidità gli fece arricciare il naso infastidito. Poi subito scosse la sorella di fianco a lui cercando di svegliarla.

Hikaru: "Coraggio one-chan, svegliati." La bambina poco dopo, aprì gli occhi, sedendosi anche lei vicino al fratello e guardandosi attorno.

Aurora: "Oni-san.. dove siamo?" Chiese lei iniziando ad andare in panico, non riconoscendo il posto.

Hikaru: "Va tutto bene Aurora, ce ne andremo da qui, te lo prometto." Disse lui sorridendole leggermente con le poche forze che aveva.

Neanche lui ovviamente sapeva dove si trovassero, senza contare che la situazione in cui erano non aiutava. Non riusciva ancora ad usare il suo quirk e sua sorella non era abbastanza capace nell'utilizzare il suo per uscire da lì, senza contare che probabilmente avevano iniettato anche a lei quella sostanza per bloccare il suo quirk.

Erano in trappola.

Hikaru poi guardò meglio la maglia che in quel momento aveva indosso la sorellina. Assottigliò lo sguardo e vide un simbolo con sotto un nome.

Kakumei Incorporation.

Sgranò gli occhi. La mente lo riportò a pensare a tutte le volte in cui sentiva al telegiornale di laboratori che rapivano persone per usarle come cavie con i quirk, principalmente prendevano quirkless o persone con quirk particolarmente forti.

Ma non era il loro caso giusto? Allora perché erano lì?

Pochi minuti dopo entrò un uomo. Un uomo entrò nella stanza, non era uno di quelli che li aveva rapiti, sembrava avere un aria più autoritaria.

Era la persona che stava dietro a quel posto, che lo aveva creato, e aveva progettato il loro rapimento.

X: "Bene bene, vedo che vi siete svegliati entrambi." Disse guardandoli con un sorriso inquietante, per poi avvicinarsi ad Aurora. Lei lo guardò perplessa. "Ma guardati, così piccola eppure così potente. L'ultimo DNA evolutivo del pianeta, è qui, davanti a me." Disse con un ghigno in faccia. Il quirk di Aurora, lo stava studiando da settimane ormai, e aveva capito il potenziale di quella bambina.

Aurora: "D-DNA e-evolutivo?" Disse lei iniziando a tremare leggermente mentre guardava l'uomo sconosciuto.

X: "Sono cose che voi piccoli non potete capire. Sappi solo, che il tuo sangue è una vera e propria risorsa di forza illimitata, e da adesso, anche la mia miniera d'oro illimitata!" Disse iniziando a ridere, i bambini lo guardavano spaventati e senza capire le se parole. L'uomo fece dei passi in avanti, per avvicinarsi alla bambina, e subito Hikaru si mise davanti a lei.

Hikaru: "Stai indietro!" Disse senza distogliere lo sguardo dall'uomo, i suoi occhi diventarono gialli. L'uomo lo guardò sorpreso.

Aurora: "Hikaru.." Disse a bassa voce con le lacrime agli occhi. Il fratello strinse la sorella il più vicino possibile a lei, avendo paura che quell'uomo la prendesse e le facesse del male.

Blame the Promises- Aurora Ahjin SungWhere stories live. Discover now