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Evelyn

Passi... Sentivo dei passi giungere alla mia stanza... La porta si spalanco...
Di fronte alla porta c'era mia madre....
Mi guardo negli occhi freddamente.«Sta sera ci sarà il festeggiamento del cinquantesimo anno in pace,preparati e non rovinare tutto come il tuo solito.» Disse per uscire dalla stanza senza che le rispondessi....
Un luogo incantato,un posto meraviglioso,un amore eterno... È questo che i cittadini si sono messi in testa... Pensano che il pericolo se ne è andato... Solo se sapessero che è stato liberato.... Mia madre dovrebbe dirlo... Perché non dirlo... Almeno i cittadini sarà pronto all'attacco...
Se non lo farà lei,lo farò io...

È l'ora di mettere in atto il piano: entrare nella sta stanza frugare e cercare le risposte senza farmi sgamare, sarà tosta.
Riuscì ad intrufolarmi senza farmi vedere dalle guardia.
La stanza era grande con una libreria e un letto al centro.
Avevo controllato ovunque: nell'armadio,sotto il letto,nel lampadario,nel balcone, ma nessun indizio.
Mi appoggia al muro stanca e si senti un rumore forte, la libreria si era aperta: c'erano delle scale,era pieno di luce e di ragni.
Scesi le scale dove portavano a un sotterraneo.
Prosegui fino ad arrivare al centro dove era presente un libro e degli oggetti particolari,presi il libro e lo misi in borsa.
Prima di andarmene guardai più attentamente la stanza,era particolare,piena di pozioni e formule strane nei muri,non volevo toccare qualcos'altro,avevo preso già il libro ed era abbastanza,non voglio farmi insospettire.
Sentì dei passi di sopra,che si avvicinavano sempre di più, non ci pensai due volte è sussurrai«May the walls cover me» in quel momento ero entrato nel muro nessuno poteva più vedermi.
Una figura ambigua si avvicinò al centro è prese una pozione e un bastone, versò la pozione nel bastone che poi divenne uno strano oggetto. La figura poi senne andò. Le domande che mi venivano in mente erano: Chi era? È del Regno? Era qualcuno di cui non fidarsi?
Erano troppe domande.
Uscì dal muro e me ne tornai nella mia stanza,mancava poco al festeggiamento.

Appena arrivata nella mia stanza mi cambia velocemente mettendomi un vestito rosso sangue,al colletto c'era un fiocco bianco,il vestito era coprente ma pur sempre elegante,un corpetto nero, sotto mi misi delle scarpe comode ma eleganti in modo da potermi muovere senza farmi male.

Erano già arrivati alcuni degli abitanti.
Ogni anno c'era questo festeggiamento, ed era una seccatura ogni anno.
Mia madre sorrideva a tutti gli arrivati dandogli il benvenuto,
Avevo deciso,questa sera avrei rivelato a tutti che Lord Groloth è stato liberato,devono saperlo.
Erano arrivati tutti,era pieno,tutti ridevano e scherzavano.
Senti una mano nella spalla e mi girai di colpo.
«Ehi,come sta andando la festa?»mi chiese Thomas.
«Vai da un'altra parte a disturbare» me ne andai,era il momento di salvare il mio popolo non a chiacchierare con lui.
Sono salita nel palco e guardai il pubblico.
«Guardarvi così mi fa male, sapere che voi non sapete il pericolo che sta tornando,dovete sapere la verità.
Lord Groloth è tornato, è stato liberato, dobbiamo tornare nelle difensive,se ci attaccase da un momento all'altro saremo tutti morti.
Dobbiamo tornare in noi.»La gente mi guardò preoccupati,ma comunque confusi,si stavano chiedendo se era la verità e mi stavo inventato tutto.
Mia madre scese dal trono e mi guardò severamente.
«Che cosa stai dicendo?!»
«Sto dicendo la verità!»le urlai.
«Stai solo sparando false accuse per fare impazzire il popolo.»
«Non mi permetti di capire.
  Voglio solamente capire il perché!»
«Capire cosa?! Io sto solamente cercando di proteggere il Regno.»
«Voglio capire perché mi stai tenendo la verità nascosta?!»
«Se te lo dicessi ti metteresti in pericolo...»
«Come mi metterei in pericolo?»
«Vuoi veramente che telo dica?»mi domandò
«Si!Lo voglio sapere.»
«Quello che è successo tempi fa ti farebbe perdere la testa...
La rabbia...
La parte incontrollabile del tuo potere...
Impazziresti...»
«Se scoprissi cosa è successo posso ucciderlo è... Portare il Regno alla salvezza... Non impazzirò,telo prometto. Sono abbastanza forte da ucciderlo,mi alleno da anni solamente per questo,non credi in me?»
« Io credo in te,ma lui è più forte ed non è da solo.»
La guardai negli occhi.
«Chi è stato..? Chi è stato a liberarlo?»
«È complicato da spiegare»mi guardava preoccupata.
Sospirai.
«Vuoi sapere come la penso? Beh,odio tutto ciò,se non saprò nulla da te allora sta solamente perdendo tempo.»
Mi girai e me ne andai.
Non me ne pento di quello che ho detto,non me ne pentirò mai...

The world at the end Where stories live. Discover now