11. Erling Haaland

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10.06.2023

L'arbitro fischiò la fine della partita e questo significava solamente una cosa: il Manchester City aveva appena vinto la sua prima Champions League.

E con la vittoria di questa coppa si era aggiudicato il triplete: campionato, la FA Cup e la famigerata Champions League.

I Citizens avevano battuto l'Inter 1 a 0 col gol di Rodri al 68'.

Negli ultimi minuti l'Inter aveva provato in tutti i modi a pareggiare la partita, ma non ci erano riusciti.

Erano riusciti a mandare la palla sulla traversa e sui pali della porta. Ma non erano stati in grado di segnare il gol per andare ai supplementari.

Anche se Erling non aveva segnato nessun gol io ero sempre fiera di lui: quest'anno aveva segnato molti gol ed era stato in grado di superare dei record.

La squadra iniziò a festeggiare sul campo: erano più felici che mai e si stavano abbracciando per l'impresa appena compiuta.

Chissà cosa avrebbero farto dopo...

Decisi di scendere sul campo e abbracciare Erling nonostante fosse sudato. Lui mi strinse a sè per poi lasciarmi un bacio sui capelli.

Lui era così alto che gli arrivavo a malapena al petto.

Perché ero così bassa? Non potevo nascere più alta?

"Sei stato fantastico" mi complimentai per poi sorridergli.

"Grazie mille, piccola Dias" anche lui rise.

Io gli mandai un'occhiataccia per il nome che aveva usato: da quando lo conoscevo aveva sempre usato quel nomignolo che io odiavo tanto, forse anche fin troppo.

Semplicemente perché lui fosse alto 1.94 e io a malapena 1.60.

Dopodiché andai verso mio fratello, Rúben Dias, e lo abbracciai per poi complimentarmi anche con lui.

"Da quando vai prima dal norvegese che da me?" domandò sospettoso lui.

Non mi aveva mai vista così vicina al norvegese e neanche che lo abbracciassi. Per quello era così confuso sul nostro rapporto.

Però credevo che avesse capito qualcosa. Era da un po' che mi chiedeva se fossi innamorata di lui, ma io cambiavo sempre discorso perché non lo sapevo neanche io e per questo ero andata prima da Erling.

Avevo bisogno di una conferma. Ora, invece, per me era tutto chiaro. Era da quando lo avevo conosciuto che provavo delle emozioni diverse rispetto agli compagni di squadra di mio fratello.

Con quell'abbraccio avevo avuto la conferma che quello che provavo per lui fosse amore. Tra le sue braccia mi sentivo protetta e stavo così bene. Però ero sicura che per Erling non fosse lo stesso.

Ero convinta che lui non ricambiasse i miei sentimenti e che fosse un amore non corrisposto. Mi veniva da piangere ogni volta che ci pensavo.

"Sei innamorata di lui, vero?"

La domanda fatta da Rúben mi fece capire che anche lui era a conoscenza di questa cosa. Aveva capito tutto senza che glielo dicessi io.

Infatti annuii solamente, ormai era inutile che glielo nascondessi. Era così palese che fossi innamorata di lui.

"Però sono sicura che il mio amore non sia corrisposto" replicai dopo due minuti di silenzio. Ero scoraggiata dai miei stessi pensieri pessimisti.

Era così palese che lui non mi guardasse di striscio, tanto poteva avere tutte le ragazze che voleva.

Un sacco di ragazze erano cadute ai suoi piedi, e credevo che i soldi avessero aiutato in questa cosa. Molte ambivano a stare con lui solamente per la sua carta di credito.

Ma io no, amavo lui e non i suoi soldi. Quanto vorrei stare fra le sue braccia...

"E allora perché sta venendo qui?" domandò mio fratello guardando verso sinistra.

Io alzai lo sguardo e vidi che, effettivamente, Erling stesse venendo verso la nostra direzione.

Il mio cuore iniziò ad accelerare a dismisura e le mie guance divennero più rosse che mai.

E se stesse andando da mio fratello e non da me? E se dietro di me ci fosse una ragazza? E se quella ragazza fosse la sua fidanzata?

Invece mi dovetti ricredere: Erling venne verso di me per poi prendermi fra le sue braccia e baciarmi.

Questo bacio era inaspettato e soprattutto voluto da parte mia. Perché stava baciando proprio a me? Non mi aveva mai considerato oltre l'amicizia. Era per caso ubriaco?

Quando ci staccammo Erling appoggiò la sua fronte contro la mia per poi sorridere.

"Jeg elsker deg" sussurò.

Io alzai un sopracciglio: che cosa aveva appena detto?

Credevo che avesse parlato in norvegese e infatti lui capì che non ero stata in grado di comprendere la sua dichiarazione.

"Ti amo" ripeté in una lingua comprensibile anche a me.

D'istinto lo abbracciai per poi dirgli che lo amassi anche io.

Questo era stato il giorno più bello della mia vita.



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Anche questa one shot non è dedicata a nessuno. Come sempre, preferisco non mettere un nome specifico nella one shot.
Pensare che questa idea, inizialmente, doveva essere usata per la one shot su Rúben Dias. Poi ho stravolto l'idea per la one shot dedicata a lui.
Comunque non so se "Jeg elsker deg" sia l'effettiva traduzione di "Ti amo" in norvegese, in caso è tutta colpa del traduttore.
Spero vi sia piaciuta!
Le richieste sono sempre aperte.
Vi voglio bene! ❤

One Shot || Calciatori (Richieste Chiuse)Where stories live. Discover now