Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku Retelling

Prologue

"Kim!" sbottò Yoongi, rompendo il silenzio gelido che era seguito al proiettile contro il muro e muovendo un passo in direzione dei due al centro della stanza, così come fecero d'istinto anche gli altri, prima di bloccarsi al tono rigido e sicuro di Taehyung.

"No! - li frenò il corvino con fare autoritario, lo sguardo che non si scostò da quello di Jeon Jungkook - Non provate a toccarlo" aggiunse poi, il bagliore rosso attorno al mafioso che sparì, sostituito da un ghigno più che gelido che rivolse a Taehyung. Lo stesso Taehyung che si rimise in piedi, la pistola sempre puntata contro la fronte del rosso, seppur a qualche centimetro di distanza. Il coltello di Jungkook che se ne stava a pochi centimetri dalla sua gola. Jeno deglutì a vuoto a guardarli, confuso, sconvolto e... e frastornato. Taehyung era più alto di Jeon Jungkook di quasi quindici centimetri, forse più, eppure... aveva il dubbio che il suo mentore potesse effettivamente mettere al tappeto il rosso.

"Lo sai che non mi serve toccarli per fargli male, mi basta battere un piede a terra o muovere l'aria nella stanza" ruppe il silenzio il mafioso. Jeno strinse i pugni, dannazione! Jeon Jungkook, uno dei cinque dirigenti della mafia, nonché il possessore dell'abilità più distruttiva che si conoscesse. Manipolare la forza di gravità... alcune abilità potevano essere uno scherzo messe a confronto con quella del ragazzo in questione. Manipolare la gravità era... tutto era soggetto alla forza di gravità, e di conseguenza, tutto era nelle mani del mafioso.

"Ancora così frettoloso nel voler radere tutto al suolo" rispose Taehyung. E la stanza parve trattenere il respiro quando il mafioso sbuffò fuori un ghigno che non prometteva nulla di buono.

"Se vuoi posso farti sparire tre metri sottoterra" disse il rosso, e stavolta il ghigno comparì sulle labbra del detective.

"Ah... Jungkookie. Sempre così arrabbiato con il mondo" inclinò il capo di lato il corvino, prima di far ruotare la pistola attorno al dito e lanciarla in direzione di Yoongi che l'afferrò al volo ad occhi sgranati. Taehyung aveva aggirato Yoongi poco prima solo per prendergli la pistola senza che nessuno se ne accorgesse? Jeno pensò di poter leggere la confusione sui volti di chiunque. Confusione che non fece altro che salire man mano che quella scena continuava dinnanzi ai loro occhi.

"Ancora fissato con i suicidi, Taehyung?" rispose Jeon Jungkook, e stavolta Jeno poté giurare di aver sentito il silenzio rompersi sotto diversi squittii sorpresi che percorsero la stanza. Taehyung. Jeon Jungkook aveva appena chiamato Kim Taehyung per nome. Nome che nessuno di loro usava, nessuno aveva mai... Jeno sapeva che il suo mentore lavorasse all'agenzia da più o meno due anni, e nonostante questo tutti continuavano a chiamarlo Kim. Da quanto gli aveva raccontato Baekhyun, era stato lo stesso Taehyung a dirgli che preferiva il proprio cognome, e dato il suo essere così... diverso, nessuno gli aveva mai posto domande. E Jeno non aveva la minima idea di quanti segreti effettivamente celasse Kim Taehyung.

"Che... che diavolo sta succedendo?!" sbottò a quel punto Yoongi, nello stesso istante in cui Jeon Jungkook mise via il suo coltello, emettendo un mezzo verso stizzito e voltando il viso di lato, come se non fosse accaduto assolutamente niente di niente. Come se non avesse scagliato un proiettile contro la parete con la sola forza di gravità. Come se lui e Taehyung non si fossero appena puntati contro delle armi e...

"Oya, oya, Yoongi hyung! - sorrise d'improvviso Taehyung con quel suo modo di fare infantile - Non dovresti farti venire le rughe per così poc..."

"Sempre il solito idiota! Mi chiedo perché non ti decidi a crepare una buona volta" sbottò Jungkook, quasi incapace di trattenersi e attirando nuovamente l'attenzione su di sé.

"Ho deciso di voler commettere un suicidio di coppia con una ragazza carina, Jungkookie!" gli rispose Taehyung, così seriamente che Jeno pensò di poter svenire per il cambio d'interazione così repentino.