Chapter 3 - The Demon Prodigy

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Silenzio assordante. Sguardi sconvolti e scioccati. Respiri accelerati. L'aria della stanza carica di tensione, così tanta da poter essere tagliata con un coltello affilato, o peggio, così densa, che nessuna lama sarebbe stata in grado di perforare quella nube di tensione, shock, incredulità, delusione e... e persino un pizzico di timore che sembrava aver avvolto l'intero ufficio. E al centro di quella nube invisibile ma pesante, Kim Taehyung e Jeon Jungkook continuavano a scrutarsi senza distogliere lo sguardo l'uno dall'altro. Incuranti delle certezze che erano appena crollate nei pensieri di chi li circondava. Incuranti del caos che le parole di Choi Youngjae avevano appena causato. Incuranti della fiducia e del modo in cui l'agenzia percepiva Taehyung che stavano crollando proprio lì attorno a loro. Incuranti di ogni singolo dettaglio, di ogni pensiero, di ogni sguardo. Incuranti di tutto ciò che non fosse l'altro, e forse, era proprio quel piccolo dettaglio che fece ribollire il sangue nelle vene a chi accanto a Taehyung passava ogni singolo giorno. Kim Taehyung che non prestava mai attenzione a nulla se non a ciò che gli interessava, adesso sembrava incurante e indifferente dinnanzi al caos che circondava le persone che vedeva ogni giorno, ma... ma invece era lì, come se fosse impossibilitato a distogliere lo sguardo da quello di Jeon Jungkook. O peggio. Come se non volesse affatto distogliere lo sguardo da quello del ragazzo dai capelli rosso fuoco. Kim Taehyung e Jeon Jungkook. I soukoku...

"E' un fottuto scherzo, non è così?!" sbottò Yoongi, rompendo quel silenzio che durava da decisamente troppo tempo.

"Yoongi hyung..." sussurrò Jeno, sgranando appena gli occhi all'ira che sembrò vibrare nella voce del maggiore. Yoongi strinse i pugni, il nervosismo più che evidente quando Taehyung non parve degnarlo di uno sguardo, anzi, restando ancora più immobile nel fissare Jungkook.

"Kim! Dimmi che è un fottuto scherzo e che non sei uno di questi... non è possibile che tu..." continuò il maggiore, e solo a quel punto Taehyung distolse lo sguardo da quello di Jeon Jungkook, voltandosi a guardare il proprio partner, l'espressione indecifrabile.

"Youngjae ha detto la verità, dovresti sapere che lui non sbaglia mai, Yoongi hyung" rispose il ragazzo dai capelli nero corvino, la voce così calma e piatta che Jeno sentì una sensazione di vuoto afferrargli lo stomaco e contorcerlo dolorosamente. Il suo mentore era...

"Hyung..." si ritrovò a soffiare fuori, la voce secca.

"Sei sul serio uno dei Soukoku? Sei uno di quelli che hanno raso al suolo intere organizzazioni?! Ucciso così tanto che... – sbottò Jinyoung fissandolo ad occhi sgranati – Facevi parte della mafia?"

"O ne fai ancora parte?" aggiunse Baekhyun, lo sguardo nocciola indecifrabile, ma Jeno notò con la coda dell'occhio come fosse in realtà in una posizione difensiva, quasi si aspettasse che Taehyung potesse... cosa? Attaccarli? Jeno poteva sentire la nausea risalirgli su per la gola e soffocarlo al solo pensiero. Taehyung restò impassibile davanti a tutte quelle domande o accuse, si voltò semplicemente a guardarli, gli occhi neri d'ossidiana impenetrabili.

"Ho già detto che Youngjae hyung non sbaglia mai – rispose Taehyung – No, non faccio parte della mafia, sono qui da due anni, no? E sì, io e Jungkookie qui siamo quelli che tutti chiamano Soukok..."

"Eravamo – lo freddò il mafioso riprendendo parola solo in quel momento, lo sguardo dannatamente tagliente, prima di voltarsi in direzione di Jinyoung – E tanto per la cronaca, avremmo anche annientato intere organizzazioni e ucciso, ma non abbiamo mai ucciso qualcuno di innocente o che non avesse fatto qualcosa persino peggiore della mafia stessa. Il Boss è diverso, non è come i pazzi furiosi che l'hanno preceduto"

"Avete ucciso comunque" ringhiò Jinyoung.

"Non ho mai detto che non fossimo colpevoli, ma pensi davvero di poter risolvere tutto pacificamente? A volte qualcuno deve sporcarsi le mani perché gli altri stiano bene, non importa quanto ti piacerebbe dire il contrario. In fondo, lo sai bene che funziona così" gli rispose il rosso. Jeno deglutì a vuoto al tono estremamente serio del ragazzo dai capelli rossi, era così ovvio quanto credesse in ogni parola che aveva pronunciato, talmente tanto da sconvolgerlo.

Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku RetellingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora