Chapter 8 - Whispering Secrets

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"Ehm, Hyung, puoi... puoi smetterla di guardarmi così? E' inquietante" gli disse Jeno, il suo sandwich mangiucchiato a metà a causa dell'ansia che il suo mentore gli stava trasmettendo mentre continuava a guardarlo dritto negli occhi, senza nemmeno battere ciglio, il che era assurdo. Erano venti minuti che lo fissava così, come diavolo faceva a non sbattere nemmeno le palpebre. Come?!

"In che modo?"

"Così! Persino il mio sandwich sta provando ansia" disse ancora il più piccolo, e Taehyung emise un mezzo verso scontento, distogliendo finalmente lo sguardo dal suo e sistemandosi meglio sulla propria sedia dalla parte opposta del tavolo. Jeno tirò un sospiro di sollievo, più o meno, il suo mentore continuava a lanciargli occhiate di sbieco ogni tot secondi, il che forse era persino peggio di prima. Jeno non credeva di aver mai avuto una pausa pranzo così lunga ed esasperante fino ad ora, ma ovviamente Kim Taehyung doveva contraddirlo anche in quello, avrebbe dovuto capire che c'era qualcosa che non andava, o almeno, qualcosa che il suo mentore voleva da lui se aveva deciso di seguirlo in caffetteria durante la sua pausa pranzo. Una pausa che Taehyung faceva raramente, e a pensarci bene, Jeno poteva contare sulle dita di una mano le volte in cui aveva visto il corvino mangiare da quando l'aveva conosciuto qualche mese addietro. Probabilmente le sue occhiaie erano dovute anche a quello, Taehyung forse mangiava una volta al giorno, o peggio... quando se ne ricordava. Il che era... beh, decisamente da Kim Taehyung.

"Hyung?"

"Mh?"

"Non mangi?" gli domandò allora il più piccolo, e il corvino lo fissò sorpreso da quella domanda, prima di scuotere il capo e abbozzare un sorrisino in sua direzione.

"Sto bene così, Jeno" gli rispose, e Jeno... non riuscì a non chiedersi che tipo di sorriso fosse. Da quando un paio di giorni addietro era stato in missione con Jungkook, non riusciva a non pensare a quello che il mafioso gli aveva raccontato, a come Taehyung avesse un sorriso vero e reale che aveva mostrato solamente al suo partner alla mafia, e forse a qualcun altro a cui era particolarmente vicino, oltre a Jeon Jungkook, ma quello non avrebbe saputo dirlo per certo. Ciò che Jeno sapeva, era che... era che non riusciva a smettere di chiedersi a come dovesse essere vedere il suo mentore sorridere sul serio. Vedere il sorriso umano di cui gli aveva parlato Jungkook. E peggio ancora, non riusciva a non pensare alla rassegnazione di Jungkook quando gli aveva rivelato che di Kim Taehyung, del demon prodigy, ne era in realtà innamorato.

"Se lo dici tu" mormorò addentando il suo sandwich, i pensieri che continuarono a correre tra di loro. Innamorato di Kim Taehyung. Assurdo, eppure, dannatamente ovvio. Il vero mistero era capire se il suo mentore fosse consapevole dei sentimenti che il mafioso aveva per lui, insomma, era un genio, non poteva non averlo capito. A pensarci bene, Jeno non aveva chiesto a Jungkook se Taehyung sapesse dei suoi sentimenti, e forse era meglio così, in fondo, non erano affari suoi. Era solo che... sembrava assurdo anche solo pensare che ci fosse qualcuno innamorato di quell'intricato mistero che era Kim Taehyung, per di più, qualcuno che non solo conviveva con il provare un sentimento così forte per un genio fuori dagli schemi, ma doveva persino convivere con l'incertezza di cosa provasse effettivamente l'altro.

'Non lo so. Non l'ho mai saputo.' Le parole di Jeon Jungkook erano cariche di tristezza, e Jeno non riusciva a mettersi nei suoi panni senza sentire il petto stringersi. Doveva essere orribile, amare qualcuno che... qualcuno di cui non si riusciva mai a capire cosa gli passasse per la testa. Qualcuno che non si sapeva se fosse anche solo capace di provare qualcosa come l'amore. Se Kim Taehyung mancava del suo lato emotivo, come avrebbe mai potuto amare? Jeno non riusciva ad immaginare altro che distruzione e dolore mettendosi nei panni di Jeon Jungkook. E tutto ciò era terrificante e triste al tempo stesso.

"...no? Jeno?!"

"Ehm, scusa, Hyung! Ero distratto" disse, schiarendosi la voce e addentando nuovamente il suo sandwich. Il suo mentore inclinò il capo di lato, osservandolo con circospezione.

Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku RetellingWhere stories live. Discover now