Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku Retelling

Chapter 11 - Of Hugs & Plans

Jaebum si portò la tazza di caffè alle labbra, un sospiro leggero che gli allentò la tensione dei muscoli contratti e lo sguardo buio che si stagliava sullo skyline di Seoul che si risvegliava nei primi raggi del sole. A Jaebum era sempre piaciuto guardare l'alba, e aveva sempre amato l'alba di Seoul fin da bambino. Sebbene... da almeno due anni, non poteva nascondere quanto la sua alba preferita fosse diventata quella di Bali, e un sorrisino gli incurvò le labbra a quel pensiero, lo sguardo che scivolò sulla sua mano sinistra ad osservare la fede che portava al dito. Sì, l'alba di Bali era senza dubbio la sua preferita. E con quei ricordi nella testa e un altro sorso di caffè nero con un accenno di zucchero che Jackson aveva imparato a fargli bere, Jaebum si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo, un altro sospiro che gli scivolò via dalle labbra. Stavolta un sospiro che aveva un sapore di divertimento compiaciuto.

"Dovresti sapere che con me non funziona, pulce. Ti ho insegnato io come si arriva alle spalle di qualcuno" ruppe il silenzio Jaebum, senza voltarsi, il sorrisino sulle labbra quando avvertì un mugolio scontento alle sue spalle. Una manciata di secondi, prima che Taehyung gli comparisse di fianco, l'espressione ancora imbronciata e i capelli scompigliati dai residui del sonno. I vestiti sgualciti che... oh. Erano anni che Jaebum non lo vedeva con quei vestiti indosso.

"Prima o poi riuscirò a coglierti di sorpresa, Hyung" rispose il minore, emettendo uno sbadiglio subito dopo e rubando a Jaebum la tazza dalle sue mani. Taehyung prese un sorso, prima di strabuzzare gli occhi e ridargliela facendo una smorfia.

"Eeeww! Da quando ci metti lo zucchero?!"

"Da quando Jackson mi ha minacciato di divorziare se avessi provato a baciarlo al mattino con il sapore del caffè amaro" gli rispose e Taehyung lo fissò con tanto d'occhi, prima di scuotere il capo.

"Ho sempre detto che Jackson hyung ti ha addolcito. Ora ha addolcito persino il tuo caffè" commentò il più piccolo, sussultando appena quando Jaebum gli colpì la fronte con l'indice. Taehyung sgranò gli occhi d'ossidiana portandosi entrambe le mani in quel punto, proprio come la prima volta, proprio come quando da bambino si era ritrovato dinnanzi a quella stessa vetrata dopo che era diventato parte della famiglia Im. Quel gesto... Taehyung riteneva quel gesto qualcosa che lo legava a Jaebum. A suo fratello. Qualcosa che apparteneva a loro soltanto.

"E tu devi aver monopolizzato il letto di Kook per ritrovarti con questi capelli" gli rispose Jaebum, passando una mano tra quelle ciocche corvine scompigliandole, e Taehyung... Taehyung sbuffò un sorriso squadrato, uno di quelli che Jaebum non gli vedeva fare da almeno un paio d'anni, dal giorno del suo matrimonio con Jackson ad essere precisi.

"Ah! Jaebumie hyung mi conosce così bene" canticchiò, il sorriso ancora lì, mentre Jaebum continuò a scompigliargli i capelli, prima di fermarsi e attirarlo a sé.

"Resti sempre il mio fratellino, Taetae" gli disse, stringendolo in un abbraccio e sorridendo tra le ciocche corvine del minore quando sentì Taehyung rilassarsi contro di lui e annuire, ricambiando l'abbraccio nel modo più delicato possibile. Jaebum aveva sempre adorato come pian piano, nel corso dei mesi e degli anni, Taehyung si fosse aperto con lui e Bambam. Il contatto fisico, ad esempio, era qualcosa che Taehyung concedeva solo a lui, a Bambam, a Jackson e... e a Jungkook.

"Hyungie non mi ha abbracciato all'agenzia l'altro giorno" canticchiò il minore, e Jaebum si scostò il tanto che bastasse per colpirlo nuovamente alla fronte, ridendo del broncio che gli rivolse l'altro.

"Sappiamo entrambi che saresti scappato" rispose, e Taehyung ghignò serafico.

"E sappiamo entrambi che l'agenzia sarebbe svenuta se avesse visto il Boss della mafia così affettuoso con il suo fratellino" rimbeccò il più piccolo. Jaebum roteò gli occhi al cielo, prendendo un altro sorso di caffè.