III

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non chiamarmi così

TOM'S POV
Tom: «Bill muoviti altrimenti faremo tardi»
Bill: «Mi dici almeno se è affidabile?»
Tom: «Si che lo è, o almeno il capo»
Bill: «Perché non c'è la vende il capo»
Tom: «No, non c'è la vende lui»
Mi stavo guardando allo specchio da più o meno mezz'ora e in 5 minuti dovevamo essere la. Alla fine non mi dispiaceva avere una ragazza che mi vendesse la droga, ma avrei preferito fosse meno stronza.
Bill: «Se facciamo tardi è solo colpa tua»
Sbuffai scendendo le scale. Arrivammo in giardino e salii in macchina.
Tom: «Mi sto stancando di guidare sempre io»
Bill: «Te ne farai una ragione»
Misi in moto e partimmo. Durante il tragitto Bill mi chiese ogni dettaglio su chi ci vendesse la droga.
Tom: «Senti hai rotto il cazzo la vedi fra poco»
Bill: «Quindi è una lei?»
Tom: «Ma che cazzo basta fare domande»
Arrivati davanti al bar li passai degli occhiali e una sciarpa con cui coprirci. Non potevamo farci riconoscere e non potevamo far saltare allo scoperto loro. Vidi da dietro un maschio, avevano cambiato spacciatore? Dissi a Bill di muoversi e lui iniziò a lamentarsi.
Tom: «Smettila Bill, scendi»
Bill: «Sei così impaziente»
Dopo poco scese ed entrammo.
Tom: «Ma che cazzo»
Erano le uniche parole che riuscirono ad uscirmi dalla bocca in quel momento.
Bill: «Forse abbiamo sbagliato»
Sharon: «No, siete nel posto giusto»
Mi guardò qualche secondo e poi distolse lo sguardo. La scena era un po' critica siccome lei era in braccio a quel ragazzo.
Sharon: «Scusate cosa devo darvi?»
Ma che spacciatrice era? Non sapeva nemmeno cosa desideravamo.
Tom: «Perché non saluti schlampe?"
Sharon: «Hai rotto il cazzo dimmi quello che avete preso»
Mi arrabbiai ancora di più e lo feci notare. Bill però rispose con molta calma.
Bill: «Allora abbiamo preso la marijuana, la cocaina e 7 pasticche di ecstasy»
Sharon: «Mi chiedo come fate ad essere così lucidi dopo tutta questa droga»
Cosa l'importava infondo anche lei era una drogata o sbaglio? Ieri sera sembrava necessitare di droga. Si avvicinò al bancone iniziando a pesare tutte le cose.
Sharon: «Ok in tutto sono 650»
Il ragazzo si avvicinò a lei sussurandole qualcosa all'orecchio ma lei venne subito verso di noi. Bill le porse la mazzetta e lei ci diede la droga. Il ragazzo poi si avvicinò a lei.
X: «Muoviti»
Bill: «Ma le sto dando i soldi»
X: «Sharon dobbiamo parlare»
Tom: «Ma che cazzo datti una calmata!»
Il tipo si girò subito fissandomi mentre faceva un ghigno. Che problemi aveva ma sopratutto chi si credeva di essere. Comparato a me era un nanetto.
X: «D'ora in poi dovrai abituarti a me siccome sarò il tuo spacciatore»
Tom: «Esulterei ma preferisco Schlampe»
Sharon: «Non chiamarmi così»
X: «Andatevene ci state facendo perdere tempo»
Andres: «Ci sono problemi?»
Il capo tornò da noi facendoci tirare un sospiro di sollievo. Io e Bill ci guardammo per un po' di tempo mentre Andres avanzava. Mise una mano sulla spalla di quel tipo e ci sorrise.
Andres: «Lui è Marcus, è il suo primo giorno e aiuterà Sharon a spacciare»
Bill: «Oh piacere»
Andres: «Marcus loro sono Tom e Bill, dei clienti abituali»
Marcus ci strinse la mano sorridendo come se prima non ci stesse dicendo che siamo una perdita di tempo. Rimasi serio tutto il tempo. Andrea poi ci salutò e noi lasciammo il bar.
Tom: «Stronzi, falsi, bugiardi e ipocriti»
Bill: «Se vuoi possiamo cambiare spacciatori»
Tom: «No, non li cambieremo!»
Bill: «Calmati era solo una proposta vedendo come sei arrabbiato»

SHARON'S POV
Andres: «Sharon ci hai fatto fare una figura di merda!»
Sharon: «Io non ho fatto nulla»
Marcus: «Si invece!»
Sharon: «Sei stato tu a lamentarti tutto il tempo dicendo che dovevo muovermi»
Marcus: «Si perché ormai stavano diventando vecchi da quanto ci stavi mettendo»
Sharon: «Fallo tu visto che sei un esperto»
Andres: «Basta litigare! Avete una cosa in comune»
Marcus: «Mi fai ridere»
Andres: «Siete dei drogati ecco che avete in comune»
Sharon: «Non sei divertente Andres, per niente.»
Uscii dal bar sentendo Andres urlare che non so cos'è l'ironia. Non sa nemmeno perché ho iniziato a drogarmi quindi che cazzo vuole. Mentre camminavo mi venne un mal di testa e chiusi gli occhi massaggiandomi le tempie ma per sbaglio inciampai e caddi.
Sharon: «Vaffanculo»
Una macchina accostò accanto a me. Non riuscii a vedere l'interno a causa dei vetri oscurati.
Tom: «Schlampe sei pazza, parli da sola?»
Sharon: «Stronzo»
Mi alzai e continuai a camminare pur avendo la gamba dolorante. Il mal di testa continuava e probabilmente era colpa dell'ecstasy di ieri sera. La macchina continuava a venirmi dietro e mi stava infastidendo.
Tom: «Non chiamarmi stronzo se sai qual è il mio nome»
Sharon: «Vai all'inferno puttaniere»
Scese velocemente dalla macchina e mi venne incontro. Andai a sbattere contro un passante che si voltò subito.
X: «Tutto ok?»
Tom si avvicinava sempre di più e non sapevo che fare.
Sharon: «No la prego mi aiuti»
X: «Posso portarla in un ospedale psichiatrico»
Sharon: «Pensa che io sia pazza»
X: «Io..em»
Sharon: «Vaffanculo»
Iniziai a correre sentendo il suo passo svelto inseguirmi. Cambiai strada cercando di seminarlo ma voltandomi vidi lui salire in macchina.
Sharon: «Cazzo»
Continuai la strada per arrivare all'appartamento. Lui mi inseguì fino al palazzo ma io fui più svelta ed entrai subito.
Julia: «Che ti succede»
Sharon: «Chiudi tutto»
Julia: «Io veramente non capisco»
Sharon: «Sta zitta e chiudi tutto!»
Iniziò a chiudere porte e finestre e io feci lo stesso. Prima di chiudere le tende vidi la sua macchina accostare la davanti. Che cazzo gli avevo fatto adesso? Si era arrabbiato solo perché li ho detto di andare all'inferno, seriamente?! Mi sdraiai sul divano mettendomi una mano sul cuore, batteva così veloce che sarebbe potuto saltare fuori dal petto in quel preciso istante. Julia si mise accanto a me accarezzandomi i capelli.
Sharon: «Non mi toccare»
Julia: «Scusa, vorrei sapere cosa sta succedendo siccome vivo anch'io in questo appartamento»
Sharon: «Sei troppo piccola per capire»
Sospirò voltandosi.
Julia: «Vorrei solo essere tua amica»
La guardai vedendo i suoi occhioni azzurri addolcirsi.
Sharon: «Un tipo impazzito mi ha seguita fino a qua e non so neanche il suo cognome»
Julia: «Vado a controllare io?»
Sharon: «Non rovinarti la vita da giovane»
Si alzò dal divano e andò in cucina continuando a preparare qualcosa. Stavo finalmente iniziando a prendere sonno nonostante il mal di testa ma appena socchiusi gli occhi qualcuno bussò alla porta. Julia mi guardò preoccupata e io mi alzai cercando di non fare rumore. Mi avvicinai alla porta e prendendo uno sgabello vidi dal piccolo buco delle treccine conosciute.
Sharon: «Cazzo»
Sussurai per non farmi sentire e subito Julia si avvicinò a me per vedere. Salii anche lei sullo sgabello e spalancando la bocca sorrise.
Sharon: «Perché ridi»
Julia: «Scappi sul serio da Tom Kaulitz?»
Sharon: «Sarebbe?»
Julia: «La cotta di milioni di ragazze»
Sharon: «Tra quel milione ci sei tu»
Julia: «Sei scema, io apro»
Sharon: «E io scappo dalla finestra»
Abitando al primo piano uscire dalla finestra era molto semplice. Mi avvicinai e l'aprii.
Julia: «Pensavo stessi scherzando»
Sharon: «E invece no»
Fedi un sorriso compiaciuto per poi atterrare sull'erba. Mi guardai in torno e poi mi alzai in piedi.
X: «Scusa»
Sobbalzai appena sentii il tipo parlare.
Sharon: «Chi sei?»
Era fottutamente identico a Tom e non capivo se era solo un'allucinazione.
X: «Sono uno dei ragazzi a cui vendi droga, mi chiamo Bill e so dove puoi nasconderti»
Sharon: «Bene caro Bill peccato che io non so quali possano essere le tue intenzioni, potresti rapirmi»
Bill: «Seguimi e basta ok?»
Sharon: «No! Non puoi rapirmi in questo modo»
Bill: «Smettila di urlare non ti voglio rapire»
Mi prese le mani e cercò di tenermi ferma.
Sharon: «Lasciami andare bastardo»
Bill: «Basta urlare sennò ti sentirà»
Mi liberai dalla sua presa e camminai all'indietro mentre avanzava.
Bill: «Senti mi stai facendo perdere la pazienza»
Sharon: «Non voglio parlare con persone psicopatiche che si arrabbiano per poco»
Tom: «Allora non parlare con te stessa»
Si faceva avanti per venire verso di noi. Julia ci guardava dalla finestra pensando che fosse una scena romantica.
Sharon: «Non ti ho fatto nulla, cosa vuoi da me?»
Tom: «Volevo testare quanto potere avessi su di te»
Sharon: «Beh zero»
Rise mentre entrava nella sua macchina.
Bill: «Ci rivedremo presto»
Mi salutò per poi entrare in macchina. Risalii al piano di sopra scombussolata.
Julia: «Nessuno ti voleva fare del male, sei paranoica
Sharon: «Mi ha letteralmente inseguita fino a qui con la sua macchina»
Sbuffò roteando gli occhi.
Julia: «Stasera mi accompagni a una festa»
Sharon: «No, devo lavorare»
Julia: «Ma che lavoro fai per andare anche alle 2 di notte?»
Sharon: «La prostituta»
Julia: «Ah»
Sharon: «Ti sembro una prostituta?!»
Me ne andai in camera non ricevendo una risposta. Controllai i messaggi e il resto notando quello di Andres.

Andres: «Stasera stessi clienti stesso locale, ci vediamo al bar per parlare di affari. Puntuale alle 21:30»

Non sarei voluta andare ma avevo altra scelta? No quindi era meglio se vedevo che mettermi. Prima però avevo un dubbio.
Sharon: «Quindi in che locale dovresti andare?»
Julia: «Oh è un locale qui vicino si chiama Webster»
Sharon: «Vengo pure io»
Julia: «Ma devi lavorare»
Sharon: «Non sono affari tuoi più che altro cucina»
Sbuffò dirigendosi verso i fornelli. Andai in camera a cercare un outfit simile a quello di ieri sera.

 Andai in camera a cercare un outfit simile a quello di ieri sera

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Andai in cucina mentre mi allacciavo la cintura.
Julia: «Perché non ti vesti meglio, stiamo andando in discoteca»
Roteai gli occhi e non risposi. Mi sedetti e aspettai impaziente il cibo. Una pasta al sugo si rivelò davanti a me e io non esitai a mangiarla. Aspettai Julia che si preparasse. Quando la vidi con un vestitino corto pensai che la sua adolescenza andrà a puttane. Ha 15 anni cosa cazzo vuole attirare.
Sharon: «Muoviamoci»
Julia: «Aspettami»
Uscii mentre lei mi seguiva tentando di mantenere il mio passo.
Julia: «Allora dov'è la tua macchina?»
La guardai male mentre continuavo a camminare sul marciapiede.
Julia: «Tu non hai una macchina?»
Sharon: «Problemi?»
Julia: «Si, pensi che io possa seguirti con questi tacchi»
Sharon: «Non li mettevi»
Julia: «Pensavo avessi una macchina»
Sharon: «Dammi tu i soldi visto che giudichi tanto»
Stette in silenzio tutto il tempo e quando arrivammo davanti al bar le chiesi di stare fuori e non attirare l'attenzione. Sbuffò e io entrai lo stesso.
Sharon: «Ciao Andres»
Andres: «Tieni, mi raccomando non farti beccare»
Sharon: «Cosa sono?»
Andres: «Sono 10 grammi di ketamina e siamo a 700 e 20 grammi di marijuana quindi 900»
Sharon: «Loro ce li hanno i soldi e li
spendono male»
Mi porse le cose e prima di uscire mi voltai.
Andres: «Vuoi qualcosa anche tu?»
Sharon: «Dammi 5 grammi di ketamina»
Andres: «Mi raccomando stasera, comunque tieni»
La presi e la nascosi ringraziandolo. Appena uscii vidi Julia incuriosita.
Julia: «Che hai fatto in quel bar?»
Sharon: «Nulla sbrighiamoci ad andare al West»
Julia: «Webster»
Sharon: «Qualunque cosa sia alza il culo e seguimi»
TOM'S POV
Tom: «Basta mi sono rotto il cazzo!»
Bill: «Tom non è semplice spacciare»
Tom: «Stiamo aspettando qui da una fottuta mezz'ora e quella testa di cazzo ancora non si è presentata»
Bill: «Tom calmati»
Tom: «Non capisci che facendo così mi fai innervosire ancora di più»
Girò la testa facendo uno sguardo triste mentre fissava il cassonetto vicino a noi. Aspettavamo da mezz'ora quella che era la più amata tra le spacciatrici. Tirai un calcio al bidone che avevo accanto rovesciando tutti i rifiuti. Misi una mano sopra la fronte cercando di calmarmi. La porta in mezzo a me e Bill si aprì di colpo facendoci spaventare.
Sharon: «Vi spavento così tanto?»

TOXIC ADDICTIONS - tom kaulitzМесто, где живут истории. Откройте их для себя