IV

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non è finita Schlampe

Tom: «No, dacci la droga»
Si mise seduta nel mezzo e iniziò a tirare fuori le bustine. Le porse a Bill e lui le diede i soldi.
Sharon: «Vi andrebbe bene se rimanessi qua a drogarmi, non ho un altro posto»
Bill: «Si a noi n-»
Tom: «No»
Sharon: «Non me ne frega un cazzo della tua opinione se non mi vuoi vedere te ne vai tu»
Tirò fuori un'altra busta poi prese una striscia e si diresse verso il muretto di fronte a noi. Non vidi quello che faceva essendo di spalle. Poi piegò la testa, stava sniffando. Tirai una spallata a Bill dicendo di avvicinarci. Andammo anche noi verso il muretto e prendendo le strisce e la ketamina sniffammo. Dopo qualche minuto gli effetti si facevano sentire infatti stavo iniziando a sentire sensazione di vomito.
Sharon: «Non sai resistere per 10 minuti?»
Tom: «Sta zitta»
Bill: «Forse è meglio andare a casa prima che la droga faccia effetto al 100%»
Tom: «Voglio stare qua»
Bill: «Tom non fare lo scemo, devi guidare tu»
Tom: «Possiamo andare anche a piedi»
Sharon: «Io vi lascio soli non voglio essere intromessa»
Aprì la porta e poi non la vidi più. Un forte mal di testa iniziò ad espandersi.
Bill: «Tom andiamo a casa ti prego»
Tom: «Seguimi»
Non sapevo cosa stessi facendo ma ricordai le luci lampeggianti invadere la mia vista e poi tutto diventò nero. Dei capelli biondi ricadevano sul mio volto. Avevo gli occhi socchiusi ma sentivo comunque qualcuno che mi scuoteva. Non riuscivo a capire, era tutto sfocato e la mia testa stava scoppiando. Una voce femminile poi entrò in testa.
X: «Tom Kaulitz sei tu?»
X: «Ragazze c'è Tom Kaulitz»
Continuavo a sentire qualcuno che mi scuoteva e con tutta la forza che avevo in corpo aprii gli occhi. Avevo tantissime ragazze intorno e sobbalzai. Sentivo una sensazione di nausea e dovevo vomitare. Le ragazze stavano tutte parlando fra di loro facendo sorrisi.
Tom: «Che sta succedendo?»
X: «Ti sei buttato addosso a me e non sapevamo che fare»
Non ricordavo nulla e dovevo cercare Bill. Mi alzai cercando di mantenere l'equilibrio e mi feci spazio tra la folla che si lamentava dei miei spintoni. Andai al bar per chiedere se aveva visto qualcuno.
Tom: «Scusi»
X: «Mi dica»
Tom: «Ha visto Bill K-»
Non feci in tempo a finire che vomitai sul momento.
X: «Non sta bene! Deve tornare a casa»
Lo sentii chiamare qualcuno e poco dopo vidi arrivare due uomini. Mi presero da entrambe le braccia e in quel momento di debolezza mi feci trasportare fuori.
Tom: «Dov'è Bill Kaulitz»
X: «Non lo facciamo stare con un ubriacone»
Tom: «Ma sono suo fratello»
Chiusero le porte e io rimasi fermo senza sapere che fare. Una ragazzina poi venne verso di me.
X: «Stai bene?»
Tom: «No ho bisogno di aiuto»
X: «Posso portarti con me aspetta un attimo»
La ragazza entrò dentro e io aspettai. Dopo un po' poggiai la testa al muro e chiusi gli occhi.
SHARON'S POV
Mi stavo divertendo e nonostante la droga che avevo assunto riuscivo a festeggiare. Avevo bevuto qualche drink grazie a dei ragazzi che ci hanno provato con me e me li hanno offerti. Stavo ballando tranquilla in pista quando qualcuno mi tirò una spallata.
Sharon: «Ei sta più attenta»
Julia: «Sharon mi devi aiutare»
Sharon: «Che cosa è successo»
Julia: «Ti ricordi Tom Kaulitz il tipo di cui ti ho parlato ieri?»
Sharon: «Si quel drogato»
Speravo lo prendesse come scherzo e non seriamente.
Julia: «Ti prego aiutami, è ubriaco qua fuori e-»
Mi scappò una risata.
Sharon: «Ubriaco»
Julia: «Smettila, è messo malissimo e non so che fare»
Sharon: «Lo lasci la»
Julia: «Fai la seria»
Sharon: «Che cosa vuoi che faccia, devo chiamare sua madre dicendole di venire a prendere suo figlio che"
Mi bloccai prima di finire la frase capendo ciò che stavo per dire.
Julia: «Ti prego aiutami»
Sharon: «Senti per una volta mi sto divertendo quindi lasciami stare»
Julia: «Sei una troia vaffanculo»
Si stava allontanando ma io la iniziai a seguire per chiedere una spiegazione di quelle parole che aveva usato verso di me. Uscii dalla discoteca e mi costrinse ad uscire. Iniziò a piangere come una bambina coprendosi il volto con le mani.
Sharon: «Smettila di piangere»
Julia: «Allora aiutami!»
Sharon: «Non so neanche che vuoi fare!»
Julia: «Lo porto nel nostro ap-»
Sharon: «No, te lo scordi! Sei lui dorme la io dormo per strada»
Julia: «Ok, ciao»
Si diresse verso la creatura appoggiata ad un muretto. Non so con quale forza ma lo alzò. Iniziò ad incamminarsi verso il nostro appartamento. Come cazzo era possibile che aveva preferito quello stronzo?! L'appartamento era il mio e avrei deciso io chi far entrare. Rubai una bici e cercai di affrettarmi per arrivare prima di loro. Aprii con le chiavi la porta e la chiusi a chiave subito dopo. Mi sdraiai sul divano tranquilla sapendo che non sarebbero potuti entrare. Rimasi a guardare la tv per un po' e poi mi addormentai.
Un odore di dolci penetrava le mie narici. Aprii gli occhi e mi alzai cautamente per non iniziare a barcollare. Continuai a sentire l'odore e andai verso la cucina. Con gli occhi socchiusi mi sedetti su uno sgabello.
Sharon: «Julia, che stai facendo?»
Tom: «Peccato che Julia stia dormendo»
Spalancai subito gli occhi e mi alzai facendo cadere lo sgabello.
Sharon: «Vai fuori da casa mia!»
Tom: «Oh non si tratta così un ospite»
Sharon: «Vattene subito!»
Tom: «E se ti dicessi di no?»
Sharon: «Trovati altri spacciatori»
Tom non rispose e indicó la porta. Vidi Julia guardarmi con gli occhi spalancati. Si avvicinava alla cucina a passo lento. Iniziai a ridere nervosamente guardando prima Tom e poi lei.
Julia: «Tu.. Tu ti droghi?»
Sembrava aver sentito qualcosa di traumatizzante.
Sharon: «Macché»
Julia: «Ecco cos'hai fatto a quel bar e poi.. poi dici che non hai i soldi per una macchina!»
Sharon: «Hai capito male stiamo scherzando»
Julia si avvicinava a me impaurita. Non sapevo cosa fare. Insomma non avevo fatto nulla di male perché la prendeva così seriamente. Tom era anche colpevole siccome era un cliente abituale.
Sharon: «Stai prendendo tutto troppo seriamente»
Julia: «Io devo chiamare la polizia, devo fare qualcosa»
Iniziò ad agitarsi e mettersi le mani tra i capelli.
Tom: «No, tu non farai nulla»
Julia: «Io devo fare qualcosa, sto convivendo con una drogata tu non te ne rendi conto io..io devo fare qualcosa»
Tom: «Calmati, non c'è nulla di male»
Julia: «È illegale deve finire in carcere!»
Sharon: «Smettila Julia!»
Julia: «No io devo chiamarla!»
Prese il telefono e iniziò a digitare qualcosa»
Sharon: «Julia basta!»
Julia: «Io..No devi essere arrestata!»
Sharon: «Julia basta!»
Quando mise il telefono all'orecchio le tirai un pugno facendola cadere a terra. Iniziò ad urlare e io mi affrettai a chiudere la chiamata.
Julia: «Se sei così è colpa della droga!»
Sharon: «Smettila!»
Tom: «Dovresti spiegarli tutto più tranquillamente»
Sharon: «Non ti devi intromettere! Ti ricordo che la droga te la procuri grazie a me!»
Tom spense i fornelli e lasciò casa nostra sbattendo la porta.
Sharon: «Quando avrai voglia di ascoltarmi sai dove trovarmi»
Andai in camera chiudendo la porta. La musica rimbombava nelle mie orecchie mentre i pensieri mi invadevano la testa. Non mi importava essere arrestata io temevo cosa sarebbe accaduto a Julia se avesse chiamato la
polizia. Se Andres l'avesse scoperto probabilmente la sua vita poteva concludersi in una maniera terribile. Anche io mi ripeto sempre di smettere di drogarmi e chiudere i rapporti con quelle persone però pensandoci sono anche le uniche persone con cui parlo. Pur non volendo la droga occuperà sempre una parte del mio corpo. La porta si spalancò e Julia si affrettò a venire verso di me.
Julia: «Ti prego non farmi del male»
Sharon: «Non ho mai voluto farti del male sei stata tu stessa a volerlo»
Julia: «Io non voglio abitare con una drogata»
Sharon: «Se mi ascolti cambierai idea»
Lei annuì e le raccontai come sono finita in quel girone.
Sharon: «Insomma spaccio e in cambio ho droga gratis»
Julia: «Perché non provi ad andare in astinenza»
Sharon: «Non capisci di che persone io sto parlando, non posso mollare tutto da un momento all'altro»
Non le avevo detto di Tom e del fatto che lui fosse uno dei clienti abituali perché facendo ricerche capii che l'avrei messo in cattiva luce. A quanto pare il principino faceva parte di una band e avrei rovinato la sua reputazione. Julia mi fissò preoccupata come se potesse capire quello che si provava.
Sharon: «L'unica cosa che ti chiedo e di stare lontana da me e soprattuto non dire in giro nulla sennò ci andresti di mezzo anche tu»
Annui e poi lasciò la stanza. Io mi preparai siccome Andres poco prima mi aveva detto di affrettarmi ad andare. A quanto pare avevamo un colloquio siccome i clienti si erano lamentati.

 A quanto pare avevamo un colloquio siccome i clienti si erano lamentati

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Mi vestii bene almeno per quell'occasione. Presi le chiavi e iniziai a camminare per dirigermi verso il bar. Forse avrei dovuto risparmiare per comprarmi una macchina perché stavo iniziando ad odiare il fatto di dover camminare ogni volta. Passò mezz'ora e dopo una lunga camminata arrivai davanti al bar. Tutti erano seduti a sniffare e qualcuno mi chiese se volessi un po' ma in quel momento era meglio di no. Andai verso quello che doveva essere l'ufficio e appena entrai rimasi schifata. E ora di cosa si dovevano lamentare quei due.
Andres: «Prego Sharon, siediti»
Mi sedetti su una poltroncina accanto a quei due.
Sharon: «Che sta succedendo?»
Andres: «I nostri clienti si sono lamentati del tuo servizio»
Sharon: «L'unica che si dovrebbe lamentare sono io! Perché i tuoi amati clienti non sono tanto amorevoli. Loro ogni volta che li porto la droga si incazzando pensando che così io li tratterò bene ma che cazzo!»
Andres ci guardò per qualche secondo e dispiaciuto disse di andarcene. Appena uscimmo dalla porta Tom mi attaccò al muro circondandomi il collo con una mano.
Sharon: «Che c'è ti fa male sentire la verità?»
Tom: «Non azzardarti a parlarmi così»
Sharon: «Come se fossi mio padre»
Tom: «Vuoi provocarmi»
Sharon: «Io non provoco nessuno sei solo tu che ti ecciti per poco»
Tom: «Allora vogliamo vedere in quanto poco tempo ti ecciti tu»
Sharon: «Io non ti ho chiesto niente»
Mi lasciò e mentre usciva si voltò per guardarmi.
Tom: «Non è finita Schlampe»
Poi lasciò il bar con ancora gli occhi fissi su di me.

TOXIC ADDICTIONS - tom kaulitzWo Geschichten leben. Entdecke jetzt