XIII

396 20 3
                                    

SHARON'S POV

Appena la porta si aprii non ebbi neanche il tempo di alzare lo sguardo perché riconobbi la voce della persona fin da subito. La voce che mi aveva tormentata per così tanti mesi facendomi credere che una parte dolce di me esistesse ancora, la voce che mi diceva ogni giorno di smettere di drogarmi ma tuttavia dovetti ignorarla.
Sharon: «Tom?»
Chiesi un tantino scossa ma in quel guaio mi ci ero cacciata io.
Tom: «Pensavo che fossi scomparsa»
Sharon: «Sorpreso che la polizia non mi abbia preso?»
Dissi ridendo.
Tom: «Forse non ci siamo salutati nel migliore dei modi»
Non capivo perché lo stesse dicendo tuttavia anche io ero ancora insicura su quel bacio, nom eravamo nulla eppure mi era piaciuto. Le speranze erano poche, non potevamo stare insieme la mia vita è complicata e la sua splendida ma con un pizzico di oscurità. Lo fissai negli occhi al lungo mentre l'aria imbarazzante si faceva sentire. Il silenzio era più rumoroso di quanto pensassi, sembrava che entrambi volessimo aprire bocca ma nessuno sapeva più che dire. Continuavo a fissarlo, a fissare tutti i suoi lineamenti. La porta dietro di noi si spalancò facendomi distogliere immediatamente lo sguardo.
Bill: «Chi si rivede la nostra amata spacciatrice Sharon, non eri morta?»
Sharon: «Non ho mai detto di esserlo e non c'è neanche bisogno di essere così arroganti»
Bill: «Senti Sharon allontanati da me e mio fratello così come Gustav e Georg, non abbiamo intenzione di frequentare delle persone drogate»
A quelle parole mi arrabbiai subito. Mi allontanai subito.
Sharon: «I primi drogati siete voi»
Sussurrai tra me e me.
Bill: «LE COSE CE LE PUOI DIRE IN FACCIA!»
Urlò facendosi sentire. Continuai a camminare fino ad arrivare alla mia macchina. Non ho avuto modo di chiarire quel bacio eppure era la ragione per cui ero andata la. Cominciai a guidare per tornare a casa lanciandomi un ultimo sguardo allo stadio.

TOM'S POV

C'è l'avevo davanti e Bill aveva di nuovo interrotto il mio momento. Sapevo che non avevo speranze ma volevo almeno provarci.
Tom: «Stronzo!»
Bill: «Che sorpresa non era lei la tua Schlampe?!»
Mi girai guardandolo negli occhi.
Tom: «Se tu lo rifai un'altra volta io giuro che...»
Bill: «Non mi uccideresti per una ragazza»
Tom: «Non ucciderei te ma gli altri si»
Ritorno dentro vedendo li sguardi curiosi di Gustav e Georg.
Tom: «Muovetevi dobbiamo tornare a casa»
Tornai nel mio camerino incazzato. Mi guardai allo specchio a lungo chiedendomi se quel bacio avesse significato qualcosa per me. Avrei ucciso qualcuno se avessero solo provato a sfiorarla. Mi vestii al volo e uscii non aspettando gli altri. Presi la mia macchina e partii cercando di capire dove fosse andata. Dopo un po' di tempo che non la trovavo chiamai Henry.
Tom: «Sharon Meyer dimmi dove si trova subito»
Henry: «Non faccio più queste cose, sono stato quasi scoperto»
Strinsi il telefono.
Tom: «Henry fallo o giuro che vengo a casa tua e ti uccido con le mie stesse mani»
Sentii i tasti della tastiera e feci un sorriso.
Henry: «Si sta dirigendo a Marzahn non riesco a trovare la via»
Chiusi di fretta la chiamata e iniziai a guidare fin quando non vidi il cartello "Marzahn". Iniziai a girare tutto il quartiere e per fermarmi un po' entrai in un bar.
X: «Salve!»
Tom: «Salve scusi ha visto una ragazza dai capelli neri con due ciocche rosse»
X: «Si ma non posso dirle altro»
Tom: «Senta io non ho tempo da perdere e devo sapere dov'è quella fottuta ragazza, non voglio farle del male»
X: «Ma questo è quello che dice chi vuole far del mal-»
Tom: «Mi dica dov'è quella fottuta ragazza!»
Si mise a scrivere qualcosa sul telefono e dopo mi ha detto un indirizzo. Tornai subito in macchina e guidai, non era distante. Citofonai un paio di volte al citofono dove c'era scritto S.M.
Sharon: «Tom smettila di citofonare e non fare domande»
Tom: «Schlampe se tu non ti muovi ad aprire io spaccherò questo cancello e in un modo o nell'altro arriverò da te»
Sentii il cancello sbloccarsi e entrai. Salii fino al secondo piano varcando la porta già aperta. Non era molto grande ma per una sola persona andava bene. Iniziai ad esplorare la casa fino ad arrivare a camera sua. La porta socchiusa faceva intravedere solo un grande specchio. Entrai trovando lei seduta sul letto intenta a scrivere qualcosa.
Tom: «Mi sei mancata così tanto»
Sharon: «Bill mi ha detto di stare lontana da te»
Tom: «Bill non comanda e non comanderà mai il nostro amore»
Mi avvicinai baciandola.

SHARON'S POV

Se un minuto prima le mie labbra si muovevano per parlare ora si muovono per assaporare le sue. Mi sdraiai mettendomi sopra di lui. Da quel bacio la scintilla scattò e non si spense mai. Li tolsi la maglia toccando poi i suoi muscoli scolpiti. Lui rise staccandosi un attimo.
Tom: «Sapevo che il soprannome Schlampe non ti si addiceva più»
Sharon: «Beh posso sempre ritornare in quel modo se vuoi»
Tom: «Preferisco farti urlare il mio nome»
Mi mise sotto di lui togliendomi la maglia e iniziando a baciare ogni centimetro del mio corpo. Con la mano arrivò al bottone dei miei jeans strappandomelo di dosso.
Tom: «Non penso che sarai più stronza da oggi in poi»
Entrò dentro di me facendomi ansimare. Un brivido mi percorse la schiena non appena la sua mano mi accarezzò. Inarcai la schiena avvicinandomi di più a lui. Vedevo il suo sorriso compiaciuto mentre accarezzava i miei fianchi facendomi venire la pelle d'oca. Dopo un po' di tempo si rivestì e io feci lo stesso.
Sharon: «Di solito le persone dormono insieme dopo aver fatto sesso»
Tom: «Sharon, lasciamo stare ci vediamo domani»
Chiuse la porta della mia stanza e poi sparì senza neanche darmi un bacio. L'avrei rincorso se avessi saputo prima ciò che mi stava aspettando.

Spazio autrice:

Ho preso una lunga pausa ma ora sono tornata e ho tantissima voglia di leggere e scrivere quindi preparatevi 😉. P:s la storia finisce nel prossimo capitolo😭

TOXIC ADDICTIONS - tom kaulitzWhere stories live. Discover now