capitolo dieci

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Alice.

I due ragazzi andarono via, mentre i fratelli, rimasero lì ad osservarsi fra di loro.
Io ormai avevo finito di mangiare; lavai i piatti e li raggiunsi.
Quando entrai in soggiorno i loro occhi saettarono sulla mia figura.
Il cuore mi si strinse in una morsa, quando vidi Liam sedersi sulla poltrona, con lo sguardo rivolto verso il basso, mentre con la mano destra si torturava i capelli.

«Va tutto bene?», chiesi con cautela, ma me ne pentii, quando Josh mi folgorò con lo sguardo.

«Secondo te? Va tutto bene?», il tono pungente di Noah mi mise a disagio e mi morsi le labbra nervosamente.
Mi andai a sedere sul divano, mentre giocavo nervosamente con i miei capelli.
Un silenzio improvviso calò nella stanza e i ragazzi erano turbati da quanto accaduto.
Mi sentii di troppo.

Non sapevo che fare, ero in un mix di confusione, rabbia e preoccupazione.

I debiti di questa famiglia erano davvero preoccupanti.

Volevo vivere in tranquillità. Nella mia vita c'erano già stati troppi imprevisti e troppe persone sbagliate; non credo che sarei riuscita a sopportare anche i problemi di una famiglia che non mi apparteneva.
Perché era vero, anche se mamma stava per sposare Alberth, non mi sentivo pronta a far parte di una nuova famiglia.
Per me famiglia era mamma; dove vedevo amore vedevo lei, dove vedevo difficoltà vedevo lei.

Per quanto riguardasse papà... no, lui non faceva parte della mia famiglia, anzi, credo che non ne abbia mai fatto parte.
Mi aveva strappato via un pezzo del mio cuore, provandomi del ruolo di sorella minore.

Ad oggi non sapevo cosa si provasse ad esserlo, non avevo mai sentito quel senso di protezione che ti lascia un fratello maggiore.

Un imprecazione di Liam mi riportò al presente; alzai lo sguardo su di lui e vidi che aveva il viso tra le mani e che si sfregava nervosamente gli occhi.

Mi raddrizzai con la schiena, appoggiai i gomiti sulle ginocchia e li osservai dal basso silenziosamente.
Noah continuava a fare avanti e indietro, tanto da farmi venire mal di testa.

«Che succede?», chiesi preoccupata, e tra di loro palleggiarono degli sguardi fulminei.

«Non ti riguarda»

Si affrettò a dire Liam, poi guardò l'orologio che portava al polso

«Io vado a dormire»

Continuò, alzandosi goffamente.

«Pure noi. Buonanotte Alice»

Fecero per salire le scale

«Quanti soldi vi servono?»

Volevo aiutarli, anche se non pensavo che gli potevo servire a qualcosa.
Se un famiglia così ricca non poteva permettersi dei soldi, dubitavo che potessi permettermeli io.

Come previsto, si bloccarono irrigidendosi, per poi voltarsi meccanicamente verso di me.
A parlare fu Noah.

«Hai 204.576 dollari?»

Quella cifra mi fece sbiancare.
Sbarrai gli occhi e negai con la testa.

«Vedi? Non ci servi»

detto ciò, se ne andarono, lasciandomi da sola.

204.576 dollari... ma stiamo scherzando?

Chissà se mamma era al corrente di tutto ciò, sempre se Alberth glielo aveva fatto presente.

La porta si aprii, rivelando la figura  minuta di Swami, e a susseguirsi entrarono anche mamma e Alberth.
La biondina si affrettò a salutarmi per poi andare al piano di sopra.

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