Capitolo settantuno

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Alice.

Presi i bigliettini tra le mani e finalmente iniziavano ad avere un senso.
Per quanto riguardava i numeri, corrispondevano alle lettere dell'alfabeto e ogni numero corrispondeva ad una lettera.

Riuscimmo a separare per bene ogni lettera e quando finimmo,
lessi il primo bigliettino, mi mancò il respiro. 

20:T 9:I    

15:O 19:S 19:S 5:E 18:R 22:V 15:O   

16:P 9:I 3:C 3:C 15:O 12:L 1:A

1:A 12:L 9:I 3:C 5:E

Ti osservo piccola Alice.

Dovetti sedermi per non rovinare al suolo, a causa delle mie gambe molleggianti.
Sentii la testa farsi pesante e a vorticare.

«Ali, non hai proprio idea di chi possa essere?». Negai con la testa. Le mie corde vocali avevano smesso di funzionare e mi sentivo svenire.

«Vuoi tradurre anche gli altri?», chiese preoccupato.
Annuii.

Dopo qualche minuto capimmo anche il significato delle lettere.
La lettera che c'era scritta, in verità era quella precedente.

B:A - M:L - J:I - D:C - F:E

I:H - B:A - S:R - S:R - H:I - T:S 

Alice Harris.

Continuammo anche con gli altri:

3-1-18-9-14-15: Carino
9-12: Il
16-15-18-20-1-7-9-15-9-5: Portagioie

Lo ricollegai a quello che avevo visto stamattina.
Mi venne un altro mancamento quando realizzai che qualcuno aveva messo piede alla villa e senza che noi ce ne rendessimo conto.

«Di quale portagioie parla?» chiese curioso Eden, mentre si era acceso un'altra sigaretta

«Uno che ho in camera...»

D-I-F: Che
G-J-O-F: Fine
I-B: Ha
G-B-U-U-P: Fatto
M-B: La
D-P-M-M-B-O-B ?: Collana?

Mi potai una mano al petto, dove qualche settimana prima avevo la collana che avevo dato a Ivy.

Dio, sono veramente spiata...

Presi l'ultimo messaggio che mi era arrivato.
Quello di ieri sera.

14-15-14: Non
4-15-22-5-22-9: dovevi.
13-15-19-19-1:Mossa
19-2-1-7-12-9-1-20: Sbagliata
2-1-13-2-15-12-9-14-1: Bambolina.

Mi sentii paralizzata e inchiodata alla sedia.
Lo ricollegai a quando avevo rubato la pistola a Ethan.
Anche perché, solo lì avevo fatto una mossa azzardata contro qualcuno che mi stava contro.

«Credo sia Ethan» boccheggiai a corto di fiato.

«Non ne ho idea, credimi... Forse dovresti parlarne con i ragazz...»
«No. Assolutamente no. Loro ne devono stare fuori» lo interruppi puntando i miei occhi sulla sua figura

«Alice, loro lo devono sapere», disse guardandomi mentre mi alzavo.
Dovevo andare via, tra un po' sarei dovuta andare a prendere anche Swami.

«Eden. Non dirgli nulla, ti prego», mi voltai verso di lui che nel frattempo si era alzato.
Mi osservava in silenzio e sembrava pensieroso

«Promettimi che non gli dirai nulla»
«Alice, non pos...»
«Promettilo. Eden, mi sto fidando di te» alzai la voce e lo ammutolì.

«Perché non vuoi dirgli nulla?» chiese confuso, mentre faceva fuoriuscire il fumo dalle labbra
«Loro hanno già troppi problemi. Non posso accollargli anche questo» la voce prese a tremarmi e ingoiai un groppo di saliva.

«Mi stai mettendo nei casini. Se ti dovesse succedere qualcosa, loro mi ucciderebbero se scoprissero che lo sapevo»

«Infatti, digli che non sai niente. Eden, per favore...»
«Va bene. Non gli dico nulla» si convinse ed io sentii il cuore più leggero

«Ma, ti prego, fai attenzione.» continuò e sentii un piccolo accenno di tremolio nella sua voce.

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