Provino per la squadra

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Il tempo trascorse velocemente. Iniziò presto anche la scuola babbana. Piano piano mi abituai alla nuova quotidianità, ai nuovi ritmi.
Hogwarts era diventata sempre di più la mia casa: il mio unico pensiero fisso sempre. L'obiettivo della giornata babbana era quello di viverla per poter far ritorno quanto prima a casa.
Soprattutto perché avevo trovato dei veri amici con i quali mi trovavo davvero molto bene. Loro, infatti, mi fecevano dimenticare le chiacchiere su di me. Semplicemente stare in loro compagnia mi faceva dimenticare la stanchezza di due giornate piene consecutive e poco sonno.
Inoltre c'era Albus... Passavo sempre la maggior parte del mio tempo con lui a chiacchierare o semplicemente ammirarlo fare i compiti o leggere un libro. Spesso capitava che alzava lo sguardo su di me, forse sentendosi osservato, e io riabbassavo immediatamente il mio per non essere beccata a fissarlo imbambolata.
Mi era ormai chiaro che mi ero innamorata di lui. Ma per il momento preferì tenere la cosa per me soltanto.
Tutti i sabati frequentavo regolarmente le lezioni di recupero della McGonagall anche se spesso si riduceva a semplici concetti teorici visto che nella pratica era molto brava. Col tempo la durata delle lezioni andò via via a diminuire perciò avevo un po' più di tempo libero
nel quale mi dedicavo principalmente agli allenamenti di Quiddich in vista dell'imminente provino.
Nessuno del mio gruppo era eccezionale nello sport quindi mi allenavo per lo più da sola. Nonostante ciò facevano tutti il tifo per me e spesso venivano a guardare i miei allenamenti.
Quello che mi sosteneva di più era Albus: anche quando l'allenamento andava così così mi diceva che ero stata fantastica e vantava ogni mia piccola accrobazia. Come potevo non amarlo?!
Presto arrivò il giorno dei provini! Si sarebbero svolti la mattina in modo da fare il pomeriggio già il primo allenamento con la quadra al completo.
Ero molto in ansia e di questo se ne accorse Albus.
"Che hai? Ansietta?" mi chiese a colazione.
"Direi di sì! Ho paura che le mia abilità magiche scompariscano improvvisamente come sono arrivate" gli confidai.
"Tranquilla, ce la farai! Forse prima era merito del caso e di queste abilità magiche sovrannaturali ma fidati che ora non è più così: hai lavorato duramente e sei migliorata tantissimo in poco tempo. Ora si tratta solo del tuo naturale talento e impegno. Se dovessi entrare nella squadra, e ci entrerai, sarà solo merito tuo, non del caso!"
"Hai ragione. Grazie" gli sorrisi.
Com'è possibile che sapeva toccare le corde giuste del mio cuore?!
"Inoltre, ricorda: non farti mai"
"

spegnere da nessuno" concludemmo la frase all'unisco.
"Sì lo so. Lo voglio fare, credo in me stessa e vado a prendere ciò che mi spetta!" dissi decisa.
"Questa è la mia Martha!"
Sorrisi arrossendo lievemente.
"Ora vai a prepararti prima che si faccia tardi. Sarò al solito posto sugli spalti a fare il tifo per te. Buona fortuna!" mi salutò.
"Grazie"

Mi diressi verso il campo di Quiddich.
C'erano molti ragazzi e ragazze, all'apparenza molto più forti e sicuramente più bravi di me. Ma non mi lascia abbattere solo per quello.
Al centro del gruppo c'era Skye Scott che cercava di dirigere per bene tutti i provini.
Quando mi vide mi salutò e mi fece cenno di avvicinarmi.
"Eii Martha, so-tutto-io, da questa parte"
Ricambiai lo sguardo e mi avvicinai a loro cercando di mostrarmi il più possibile sicura di me.
"Eii Skye"
"Alla fine ti sei decisa a venire?!"
"Certo e vedrai ti stupirò!"
"Lo vedremo Martha. Lo vedremo..."
"Bene, direi che siamo tutti. Possiamo iniziare. Salve a tutti, io sono Skye Scott, cacciatrice nonché capitano della squadra di Quiddich di serpeverde, per chi non lo sapesse" annunciò "Ho organizzato questi provini perché al momento la nostra squadra è sprovvista di un cacciatore e un cercatore dato che i giocatori dell'anno scorso si sono diplomati. Direi di iniziare dai cacciatori"
Così prima di esibirsi dovetti aspettare che ebbero finito con i cacciatori. Nel frattempo mi sedetti a bordo campo e convivessi con la mia ansia.
I cacciatori avevano tre tentativi per fare gol al portiere della squadra, un ragazzo alto e abile di nome Arthur White.
Artur era davvero bravissimo: la sua agilità rendeva quasi impossibile fargli gol.
Infatti, molti non riuscirono a fare nemmeno un gol ma alla fine venne scelto come cacciatore Charles Harrison, un ragazzo di quarto anno molto robusto che riuscì addirittura a fare tre gol su tre.
Infine, toccò a me!
Mi alzai ma prima mi voltai verso gli spalti. I miei amici erano tutti lì a guardarmi e facevano il tifo per me.
In particolare Albus mi sistenne e mi incoraggiò con lo sguardo.
Mi feci coraggio e andai verso il centro.
"Ciò che dovete fare voi è quello di catturare il boccino d'oro prima degli altri candidati" dichiarò Skye.
Solo in quel momento feci davvero caso ai miei avversari: erano due studenti, un ragazzo e una ragazza, sicuramente più grandi di me; erano molto snelli, alti e all'apparenza molto veloci.
In confronto a loro io, mai particolarmente alta, sembravo fuori posto.
Potevano vincere benissimo con le loro caratteristiche.
"Tutto chiaro?" chiese Skye.
Facemmo cenno di sì e salimmo sulle nostre scope.
Subito dopo liberò il boccino che schizzò da una parte all'altra e iniziò la caccia a chi lo prendeva prima.
Il Quiddich non è mai stato un gioco pulito perciò non vedevo come potevano esserlo i provini, perlopiù tra serpeverde che puntavano solo alla gloria.
Perciò non mi sorpresi quando i mei avversari iniziarono a spintonarsi tra loro e soprattutto spintonarmi.
Il vero problema non erano loro perchè riuscivo ad evitarli e inoltre, presto tutte e tre perdemmo il boccino perciò eravamo sempre più concentrato ad avvistarlo.
Il problema si fece sentire quando i battitori della squadra iniziarono a lanciarci sopra i bolidi.
"Mettiamo un po' di pepe a questi provini!" dichiarò Skye.
Era quasi impossibile! Dovevo stare attenta ai bolidi, ai miei avversari senza dimenticare che il mio obiettivo iniziale era prendere per prima il boccino d'oro che si fece vedere numerose volte ma schizzò via prima che qualcuno lo prendesse.
Poi finalmente lo vidi: era vicino al suolo, dall'altra parte del campo.
Nessuno lo aveva visto ma era troppo lontano. Andargli in contro voleva dire mostrare a tutti la sua posizione.
Cercai di avvicinarmi senza dare nell'occhio e facendo finta di non averlo visto.
Poi, quando ridussi notevolmente la distanza e posizionandosi quasi sopra il boccino, vidi che il ragazzo mi stava venendo in contro per spingermi e la ragazza indaffarata a evitare due bolidi e colsi immediatamente l'occasione.
"Ora o mai più!" pensai.
Scesi in una picchiata molto precipitosa e stretta per curvare esattamente pochissimi centimetri sopra la terra e acchiappare il boccino con la mano destra.
Alzai il braccio esultando per mostrare il boccino.
"Ce l'ho fatta! L'ho preso! Ho il boccino d'oro!"
Il mio sguardo andò in contro a quello dei miei amici che esultavano sugli spalti.
Albus mi guardava orgoglioso di me.
Rivolsi lo sguardo sopra la mia testa: tutti erano rimasti in aria impietri e confusi.
Dopo poco Skye e gli altri della squadra raggiunsero seguiti dai miei avversari.
"Abbiamo trovato la nostra nuova cercatrice!" annunciò entusiasta Skye rivolgendosi a me.
Seguì un lungo applauso.
Gli unici che non sembravano felici erano i miei rivali.
Mi avvicinai e strinsi a loro la mano.
"Ottima giocata! Sei entrambi bravissimi a giocare"
Questo sembrò addolcirli.
"Ottimo lavoro!"
"Già, ti sei merita più di tutti questo posto!"
"Ma che dite? Per quel che mi riguarda questo posto sarebbe potuto essere benissimo vostro. Io sono stata solo molto fortunata"
"Fortuna ma anche tanta bravura. Hai visto la tua picchiata?"

Dopo mi raggiunsero anche Albus, Scorpius e Rose che si congratularono per la mia vittoria.
"Che ti avevo detto? Ce l'hai fatta!" mi disse Albus. Ci stringermi in un lungo abbraccio.
"Grazie per aver creduto sempre in me anche quando nemmeno io lo facevo"
Successivamente siamo andati a festeggiare con la squadra negli spoiatoi.
Non ero mai entrata prima negli spoiatoi. Erano quattro stanze ampie. Quella di serpeverde era arredata con tanti armadietti e alcune panchine. Era ben coordinata col colore della casata.
"La tua picchiata è stata mozzafiato! Dovevi vederti. È successo tutto così all'improvviso! Pensa che non avevo capito avessi visto il boccino. Pensavo che stessi precipitando perché avevi perso il controllo della scopa. Sono rimasta un attimo pietrificata ma poi ho visto che hai curvato e hai allungato la tua mano. È stato lì che ho visto il biccino e ho capito le tue reali intenzioni" mi confidò Skye quando stavo andando nella sala Grande per pranzare con i miei amici.
"Grazie Skye! Sono felicissima di essere entrata nella squadra!"
"Te lo sei meritato! Ci vediamo a pomeriggio?"
"Certo. A dopo"

ciaoo ragazzi!
come state? ultimamente vedo un po' tutti, compresa me, spenti qui su wattpad. sicuramente la scuola è uno dei motivi!

vi è piaciuto questo nuovo capitolo? se sì, potreste lasciare una stellina? 🙏🌟

A presto! ❤

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