1~Il Negozio Di Parrucchiere

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Lavinia fece rotolare il pallone con la mano, quello era il suo preferito, glielo avevano regalato gli zii verso la fine dell'anno scolastico, beh, forse era per celebrare la fine della scuola dell'infanzia, eppure era stato il suo regalo preferito

«Ti muovi si o no? Non vorremmo stare qui fino a stanotte» disse Lara riportandola alla realtà, ai suoi piedi c'erano delle bottiglie che sicuramente dovevano buttare
«Dammi un attimo, non so fare strike» disse lei
«Muoviti che dobbiamo andare a buttarle» disse Lara.

Lavinia si concentrò e con il pallone tentò di buttare giù le bottiglie come se fossero i birilli del bowling, prese la mira e fece rotolare il pallone, ma questo andò lontano

«No» disse lei rassegnata, Lara si staccò dal muretto
«Queste vanno nel cestino...» cominciò, raccolse le bottiglie e le buttò in un cestino lì vicino, poi prese il pallone e si avvicinò alla sorella
«E questo è tuo» disse, Lavinia si voltò dall'altra parte
«Forza prendilo e smettila di frignare» aggiunse lanciandoglielo, Lavinia si alzò subito
«Io non frigno» disse lei mentre si avviavano lungo la via principale.

Il caldo di luglio si faceva sentire: per le vie della città sembrava di stare in un forno. I bambini si rincorrevano e correvano nei parchi ridendo e schiamazzando, mentre i loro genitori, in particolare mamme preoccupate si assicuravano che non si perdessero.
Due ragazze passarono vicino alle sorelle, erano davvero carine con quei capelli lucidi, i loro vestiti colorati estivi e la pelle abbronzata.

Prima di voltare l'angolo si fermarono ad ammirare la vetrina di un negozio di vestiti che metteva in mostra abiti colorati in tonalità con l'estate, di color turchese, color sabbia, bianco e molti altri.

Finalmente arrivarono ad un negozio con un'insegna molto evidente "Capelli Da Sogno" era il nome del salone di parrucchiere

«Beh, entriamo o facciamo prendere aria ai denti?» chiese Lara dando una gomitata alla sorella, Lavinia annuì mentre la più grande spingeva la porta.

Furono inondate da una ventata di aria fresca
«Qui non vanno a risparmio» disse Lavinia
«Com'è possibile che fuori sembra un forno e qui dentro manca solo la neve?» chiese Lara.

Si guardarono intorno: il salone era illuminato e sembrava che nessuno si fosse accorto della loro presenza. Debora era voltata di spalle e stava spazzando a terra una massa di capelli rossi.

Il campanello dell'entrata suonò, le due si voltarono e si nascosero dietro il bancone, due uomini si guardarono intorno
«Posso esservi d'aiuto?» chiese Debora avvicinandosi a loro
«Si, io e mio collega è possibile tagliare i capelli?» chiese uno con i capelli neri e scuri
«Certo, venite pure» rispose lei e li fece accomodare ognuno su una poltrona davanti allo specchio
«Roman vieni!» disse Debora ad alta voce, e un uomo sui quasi quarant'anni si avvicinò
«Rasato sulla nuca per favore» disse il signore «E la riga a mio collega» Roman annuì e i cugini si misero a lavoro.

Lara e Lavinia si sporsero per vedere meglio
«Sono sue le figlie?» chiese il moro notando dallo specchio le due sorelle
«Si, esatto, sono due pesti» rispose Debora lanciando un'occhiata alle due. L'uomo biondo disse qualcosa di incomprensibile all'amico, e questo gli rispose

«Purtroppo mio collega no capire inglese, noi siamo tedeschi» aggiunse il cliente
«Germania, bel posto» disse Roman
«Proprio così» disse fiero il signore.

Roman, dopo aver finito di tagliare i capelli prese un phon e iniziò a lisciare e mettere in piega i capelli del cliente, con estrema precisione.
Il campanello suonò
«Salve, è possibile?» chiese una voce femminile, Debora alzò gli occhi al cielo «Oh ciao Jessica, dai vieni pure tu» rispose Roman sorridendo.

Le Avventure Di Un'Imperfetta Famiglia AmericanaWhere stories live. Discover now