Le Avventure Di Un'Imperfetta Famiglia Americana

4~Febbre D'Estate

Per Giorgio questa non ci voleva, in effetti forse cadere nell'acqua del lago nel parco non era stata una buona idea, ma il prezzo da pagare era stato alto: come la febbre che si era preso.

Questa non ci voleva, non si era mai ammalato in estate, questa era una disgrazia caduta dal cielo.

Era inizio agosto, e ammalarsi era l'ultimo dei problemi di un bambino di 6 anni.

Ora avrebbe dovuto rinunciare ai pomeriggi in piscina e al divertimento con gli amici e la cugina

«Io odio avere la febbre» brontolò mentre era avvolto in una coperta con gli orsi
«Uffa quante storie» disse Alberto alzando gli occhi al cielo «Dovevi stare attento»
«Ma è stata Lara a spingermi» disse Giorgio incrociando le braccia
«Non me ne frega se è stata lei, ora ti tieni la febbre» ribatté Alberto.

Giorgio odiava essere malato

«Dai vieni, misuriamola» disse Lisa quel pomeriggio entrando in camera dei due fratelli.
Giorgio sbuffò, alzò il braccio e sua madre gli mise il termometro
«Ancora alta, dirò alla mamma di Erik che vi vedrete un'altra volta» disse dopo aver guardato la temperatura
«Ma dai, che barba!» protestò il bambino.

Era sera, Alberto era con le cuffie sul letto a guardare un film
«Che guardi?» chiese Giorgio incuriosito
«Sto riguardando il film che sono andato a vedere a gennaio con Edward» spiegò Alberto mentre si toglieva le cuffie

«Oh, e di cosa parla?» chiese Giorgio sempre più curioso
«È praticamente la storia di due fratelli che devono scappare dalla loro città perché sono discriminati per il loro essere ebrei» spiegò

«Come noi» disse Giorgio

«(Certo che si)» disse Alberto annuendo e pronunciando le parole in lingua yiddish

«Figo, mi prometti che quando guarirò mi porterai al cinema?» chiese Giorgio mentre faceva penzolare i piedi fuori dal letto

«Mmh va bene, e cosa vorresti vedere?» chiese Alberto in tono furbo.

Giorgio ci pensò per un po'
«Mi porterai a vedere Hotel Transylvania 3?» chiese
«Ma esce tra tre settimane» notò Alberto
«Si lo so» disse Giorgio
«E va bene» disse Alberto alzando gli occhi al cielo
«Siii che nello Alberto grazie!!» strillò felice e balzò dal letto per abbracciarlo
«Si okay piano npn stritolarmi» disse il ragazzo mentre si sentiva soffocato
«Grazie grazie!» disse Giorgio felice come non mai
«Si ho capito ma ora staccati che ora sennò me la trasmetti pure a me la febbre» disse staccandoselo.

Il giorno dopo Alberto e Giorgio erano seduti sul divano a guardare un programma di cucina
«Oh, sta piovendo» disse Giorgio scendendo dal divano con la coperta
«Già, dopo sarà tutto umido» notò Alberto.
Giorgio ridacchiò
«Perché ridi?» chiese il ragazzo confuso, Giorgio si allontanò dalla finestra e si risedette sul divano
«Sai che oggi i miei amici mi avevano detto che oggi sarebbero andati a fare il bagno al fiume?» chiese Giorgio.

Alberto annuì

«Sam mi aveva detto tutto contento che sarebbero andati a fare i tuffi al fiume» continuò
«E ora me li immagino in casa a protestare per non poter uscire. Erano settimane che se ne parlava, per fortuna io sono già in casa da qualche giorno» spiegò.

Alberto sorrise

«Certo che sei proprio un sadico Giorgio» disse ridendo
«E che cos'è un "sadico"?» chiese il bambino incuriosito
«Provi piacere nel vedere i tuoi amici delusi su una cosa che volevano fare da tempo» spiegò
«Si, però da un lato mi dispiace» disse scuotendo la testa

«Allora quando starai meglio andrai sia a fare i tuffi che al cinema» disse Alberto.

Giorgio si limitò a dare un bacio sulla guancia al fratello per evitare di rompergli qualche arto.

Finalmente qualche giorno dopo Giorgio era guarito.
Si era svegliato una mattina fresco come una rosa dopo un'agonizzante nottata di rigiramento sul letto e riempimento di acqua fino ad andare al bagno.

Alberto gli promise che lo avrebbe portato a fine mese a vedere
«Ma a patto che tu vada a fare i tuffi al fiume con gli amici» disse il ragazzo
«Si, ma smetterò di fare il salino» disse Giorgio
«Sadico si dice razza di pollo dal ciuffo biondo» rimproverò Alberto ridendo.
E i due fratelli si abbracciarono
(Senza rompersi le ossa).