Vŭvedenie (Prefazione)

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Ciao a tutti e benvenuti in questa nuova storia! Prima di buttarvi nella lettura, sarebbe altamente consigliabile leggere questa premessa, necessaria per capire alcune cose.

Innanzitutto, Jivonhir fa parte dell'universo di Cerebrum, trilogia in corso di scrittura di cui potete trovare il primo volume nel mio profilo. Si tratta di una sorta di spin-off la cui lettura consigliata sarebbe, a mio parere, tra il primo e il secondo volume, perché anticipa alcune questioni che verranno approfondite in quest'ultimo (i Grigorov e soprattutto i Vortici).

Tuttavia, se avete dato una sbirciatina nel mio profilo avrete notato che è presente anche un altro spin-off (Metephro), anche quello una sorta di prequel perché ambientato in tempi antecedenti rispetto alla saga principale. Ecco, Jivonhir riprende da subito dopo Metephro, ma con altri personaggi o comunque pochi in comune.

Bene, a questo punto credo che la domanda vi sia sorta spontanea: in quale ordine dovrei leggere quindi?

La risposta, a essere sincera, non la so nemmeno io, la scelta è totalmente vostra, io non posso fare altro che mettervi le carte in tavola così come stanno; Cerebrum ha 122 capitoli di lunghezza variabile di cui buona parte sono da revisionare, ma vi verranno spiegati bene parte del worldbuilding e le tematiche principali della storia; Metephro è ambientato prima di Cerebrum, ha uno stile di scrittura più recente, è autoconclusivo e non richiede di conoscere l'altra storia per poter essere capito, ma mette in luce diverse questioni che verranno approfondite qui o altrove; anche Jivonhir è ambientato prima di Cerebrum ma può essere utile averlo fresco di lettura prima del secondo volume, inoltre inizia da subito dopo Metephro anche se con altri personaggi.

La scelta più consigliabile, quindi, è di leggerlo dopo aver concluso Metephro, ma avendo letto anche Cerebrum, per il semplice motivo che qui non verrà spiegato nulla sul worldbuilding, e verranno dunque dati per scontati molti elementi che potrebbero creare confusione a chi non ne ha mai neanche sentito parlare.

Bene, detto ciò, se siete ancora qui, proseguiamo con quello che vi posso anticipare su questa storia. Innanzitutto, come in Metephro, vi consiglierei di prestare attenzione alle date e ai luoghi riportati all'inizio di alcuni capitoli (in questo libro è ancora più importante perché più volte ci saranno salti temporali anche significativi tra un capitolo e l'altro).

Poi, la storia avrà come protagonisti i Grigorov, dei quali, se siete appena arrivati da Metephro spero ricorderete, anche solo vagamente, l'accenno a Yordanka Grigorova, che Clara conosce in Bulgaria, luogo in cui si verifica il primo Vortice in assoluto. Pertanto, anche se Yordanka apparirà più volte nella storia non è da considerarsi protagonista assoluta dato che si tratta di un racconto multi-pov.

Per quanto riguarda il genere, non saprei proprio cosa dirvi, anche perché quanto verrà raccontato qui non era nato per essere una storia unica; dal momento che si tratta della backstory di alcuni personaggi del secondo volume di Cerebrum, che originariamente sarebbero stati raccontati tramite piccoli ricordi o racconti orali all'interno della trama principale, prende la forma di una semplice successione di eventi nel corso di vari anni. Perciò in un certo senso non esiste neanche una trama vera e propria, è solo la vita di un paio di sfigati fissati con un vecchio albero 🤣

Nella prima e seconda parte di Jivonhir si approfondirà il tema dei Vortici; verranno descritti, più o meno parzialmente, se ne affronteranno le conseguenze e verranno rivelate piccole cose relative a essi, ma per le risposte vere e proprie mi dispiace informarvi che vi tocca aspettare il secondo volume di Cerebrum.

Tuttavia, a differenza di Metephro, qui non si descriveranno gli effetti della Damnazione della Memoria, fino a quando questa non sarà stata messa in atto, quindi dove lì scrivevo "una strana consapevolezza" qui ho deciso di rivelare proprio ciò che vedono/sentono/percepiscono in quel momento – scelta motivata dal semplice fatto che altrimenti non avrei potuto far comprendere appieno alcune dinamiche o eventi essenziali.

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