0 • Prologo

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Erdelia faceva fatica a vedere, la vista le si era appannata e una cortina grigia aveva coperto tutti i colori che prima poteva vedere di fronte a lei.

La fitta allo stomaco non accennava a placarsi, nonostante le proprie mani stessero stringendo la carne in un tentativo disperato di far cessare il dolore.

Dov'è ?

Non lo trovava.

Altre lacrime cominciarono ad uscire a fiotti, rendendola ancora più cieca.

Si passò la mano sinistra sugli occhi, stropicciandoli per pulirli, ma fu un gesto inutile.

Sentiva dei rumori sferragliare alle sue spalle, ma la forza anche solo per voltare il collo ormai l'aveva lasciata dove aveva visto il suo corpo cadere.

Ho le mani piene di sangue. Perché ho le mani piene di sangue?

«Tessitrice», tuonò una voce.

Era sicura si stessero riferendo a lei e un'altra fitta, questa volta di paura, le pungolò il cervello. Uno dei soldati marciò davanti agli altri, pronto a ripetere nuovamente quell'appellativo che da quel giorno avrebbe terrorizzato tutti.

Lei ne aveva cambiato il significato, senza intenzione, ma l'aveva fatto.

Alzò la mano e, fin troppo facilmente, abbandonò quel corpo che non era suo, per tornare nel proprio steso a terra qualche metro più avanti. Si sentì più debole di prima ma, con un ultimo languido tentativo, scagliò un secondo fulmine e sparì, i capelli bruni ormai un turbine intorno a lei.

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THE ECHOING WATER - Il ciclo dei Tessitori 1Where stories live. Discover now