14.1 • Scegli l'arma

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"Some people survive chaos and that is how they grow

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"Some people survive chaos
and that is how they grow.
And some people thrive in chaos,
because chaos is all they know."

Song: Run boy run - Woodkid

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Odiai quel mattino con tutta me stessa, perché il raggio di luce che proiettava la mia finestra all'Accademia era maledettamente uguale a quello che si formava in camera mia a Brental. Odiai ancora di più il mal di testa e il sentore di alcol che ancora aleggiava nell'aria, ma mi vestii rapidamente non appena sentii Nathan bussare alla mia porta, cantilenando un: «Vi mollo tutte e due qui se non vi sbrigate».

«Stai bene», esclamò Nathan quando uscii dalla stanza con la divisa che mi stava alla perfezione, non fosse stato per i pantaloni leggermente corti alle caviglie.

«In che senso?», domandai, non capendo a cosa si riferisse.

«Dopo ieri sera pensavo avresti fatto fatica a reggerti in piedi.»

L'unica cosa che mi appariva fuori posto erano le croste di sangue sotto i miei polpastrelli, ma niente di grave.

«Oh no, l'alcol penso di averlo smaltito», confessai nonostante il lieve giramento di testa, «e alle brevi dormite sono abituata, con i turni notturni in ospedale.»

Una strana espressione smosse il viso di Nathan, ma alla mia richiesta di spiegazioni, disse solo: «No, niente. Reggi l'alcol meglio di Nora, sicuramente».

Scoprimmo presto che la ragazza era la versione umana di un ghiro e, se possibile, ancora più dormigliona.

Ci vollero dieci minuti di scossoni e l'aria gelida che veniva dall'esterno per farla destare completamente. Mi stupii di quanto la temperatura fosse scesa nel giro di una notte, ma tra le montagne il clima era sempre imprevedibile e nei territori degli Elettro quella era nient'altro che una piacevole sorpresa.

«Vi strozzo tutti e due», ci rimproverò lei mentre si infilava al contrario la tunica, che le accarezzava le cosce sventolando a causa del vento. «Va benissimo, poi spiega ad Alastair perché non arriviamo», bofonchiò Nathan allacciandosi i lacci dello stivale destro, probabilmente di una lunghezza maggiore di quelli del sinistro, perché rimanevano a penzoloni lungo il fianco della scarpa.  La nostra divisa era diversa rispetto a quella delle guardie che avevo sempre visto a Brental.

Era composta da una tunica viola scuro con ricami dorati, e copriva le gambe fino a metà coscia. I pantaloni erano di pelle e, nonostante fossero stretti, non limitavano i movimenti.

L'elemento finale che la componeva sarebbe dovuto essere costituito da una cintura, anche essa di pelle, da legare intorno alla vita, ma la mia l'avevo tagliata in due parti uguali affinché potessi bendarmi i polsi.

THE ECHOING WATER - Il ciclo dei Tessitori 1Where stories live. Discover now