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"When children are punished for their honesty,they begin to lie"

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"When children are punished
for their honesty,
they begin to lie"

Song: Running up that hill - Placebo

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«Ti avrebbero uccisa senza nemmeno chiedere il permesso», mugugnò una voce dal corridoio.

La testa pulsava, il respiro combatteva con sé stesso per uscire dalle mie labbra, e il sapore metallico del sangue mi stava facendo tremare dai conati.

«Non ci uccideranno», dissi accoccolandomi contro il muro per formare una palla con il mio stesso corpo.

Il mio odore di rosmarino sembrava stesse puzzando di bruciato.

«Dani, che stai dicendo?»

Nora e Nathan erano andati avanti, ancora con il respiro corto per lo sforzo, mentre io ero rimasta indietro vicino al portone, che il ragazzo aveva prontamente richiuso alle nostre spalle.

Il metallo era ancora rosso per la modifica che gli era stata apportata.

«Non gli servi e, soprattutto, sei inferiore a loro. Non avrebbero problemi a liberarsi di te.»

Infilai la testa fra le gambe, premendo le ginocchia contro le orecchie tanto da far male, da farmi digrignare i denti.

Il pavimento di pietra era umido, come quello del laboratorio. La pozza d'acqua su cui mi ero seduta stava già impegnando i miei pantaloni del suo colore verdastro.

La luce di Nathan, tornato verso di me, brillava tra i nostri corpi, più vicini di quanto mai lo fossero stati.

«Ho bisogno di respirare, andate avanti senza di me», dissi cercando di concentrarmi sulle mie parole e non su quelle che sentivo grattare nel retro della mia testa.

I palmi mi sudavano, erano molli e stanche.

«Tutti loro potrebbero ucciderti. Non sei niente, senza l'Idro.»

Morsi la pelle fredda della mano, imprimendo in essa il segno degli incisivi e dei canini, piccole conche prive di acqua ma colme di senso di colpa.

«Sei sicura?» domandò Nora abbassandosi per guardarmi negli occhi. I suoi brillavano come due pozze nere, rese ancora più scure dalla mancanza di luce sufficiente nel corridoio.

«Sì, io... devo pensare.»

Nora stringeva al petto il libro dei Tessitori, stando attenta a non sgualcirne le fragili pagine.

«Ti aspettiamo in camera, allora», concluse Nathan quando non indirizzai il mio sguardo verso di loro; mi lasciò il suo maglione a coprimi le gambe.

La lana era un po' infeltrita e bruciacchiata sulle maniche, ma ancora morbida nella parte del torace. «Sì, lasciali andare da soli. Così possono pensare a come consegnarti alle guardie.»

THE ECHOING WATER - Il ciclo dei Tessitori 1Where stories live. Discover now