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Signora Shin: Ecco a te le chiavi dell'appartamento; il tuo compagno di stanza dovrebbe essere a casa. Spero che ti troverai bene qui.

La signora Shin mi consegna due mazzi di chiavi: uno per il portone del palazzo e l'altro per l'appartamento.

Io: Grazie, Signora Shin.

Dico, facendo un leggero inchino di fronte alla donna. Appena lei se ne va, prendo l'ascensore e salgo al quinto piano, dove si trova il mio nuovo appartamento. Sono davanti alla porta della mia casa... L'idea di condividere l'appartamento con un'altra persona non mi dispiace; cioè, avrei preferito vivere da sola, ma considerando che posso permettermi poco e questa casa ha un costo davvero basso ed è bellissima, diciamo che ne vale la pena. E poi, potrò fare un nuovo amico.

Giro la chiave nella serratura e, appena apro la porta, mi si presenta un salotto abbastanza grande. Entro in casa e tolgo le scarpe. A destra del salotto c'è una cucina modesta con un balcone. Un piccolo corridoio separa la cucina e il salotto dalle due camere da letto; alla fine del corridoio c'è il bagno, né troppo grande né troppo piccolo. Devo essere sincera: la casa è un disastro, è tutto sottosopra. Mi faccio coraggio e busso alle porte delle due stanze da letto, ma non ricevendo risposta, apro la porta a destra e mi ritrovo in una stanza completamente disordinata: vestiti sparsi qua e là, fogli di carta e tanto altro. Richiudo la porta dopo averle lanciato un'ultima occhiata; chissà perché questa stanza ha un odore familiare... molto familiare. Apro l'altra porta e trovo una camera vuota, o meglio, che ha solo i mobili; credo sarà questa la mia nuova stanza. Entro in camera e comincio a disfare le valigie che mi ero portata dietro. Ci metto solo due ore a riordinare tutta la mia stanza. Ho attaccato anche dei poster e delle lucine al muro.

Esco dalla mia camera e decido di sistemare anche il soggiorno e la cucina. Mi sono trasferita qui a Seul per studiare e ho trovato anche un lavoro part-time in una caffetteria. Lavoro per potermi mantenere da sola, anche se i miei genitori pagano l'università; non voglio appesantirli troppo chiedendo loro anche i soldi per la casa e per me stessa. La mia vita è stata quasi un K-drama... nel senso che se in un momento è tutto perfetto, il momento dopo è tutto un disastro. Sono una ragazza semplice, mi accontento di poco e le piccole cose per me hanno un valore davvero grande. Amo essere coccolata e amo anche donare coccole, ma questo mio lato si è spento tre anni fa quando ho perso il mio primo e unico amore... Io e quel ragazzo eravamo la perfezione fatta persona; anche se ero giovane, amavo davvero tanto quel ragazzo. Non so perché, ma credo di averlo amato così tanto perché era arrivato nella mia vita nel momento più buio e l'ha resa un posto migliore. Anche se è passato molto tempo, una parte di me lo amerà per sempre e forse spero ancora che quel ragazzo ritorni tra le mie braccia.

Una chiamata mi distrae... è Sunoo, uno dei miei migliori amici.

Io: Quindi ti ricordi di avere un'amica che si chiama Moon!

Lo dico sfottendolo.

Sunoo: Ah ah ah, scusa scema, avevo l'esame oggi mattina e non sono riuscito a venirti a prendere.

Dice sorridendo. Fare videochiamate con Sunoo è bellissimo; è letteralmente il re di queste cose: gossip, shopping e aperitivo con lui sono magnifici.

Io: Tranquillo, mi sono fatta accompagnare da Jay. A proposito, come è andato l'esame?

Sunoo: Che cazzo ne so. Ho risposto bene a tutto, spero bene.

Dice bevendo un sorso del suo boba.

Parliamo mentre finisco di riordinare e spazzare il pavimento. Cosa starà facendo quel ragazzo tutto questo tempo fuori? Ma perché sto pensando al mio coinquilino? Una volta finito di pulire tutta la casa, letteralmente esco e vado a fare la spesa, dato che non ho intenzione di nutrirmi con la roba di qualcun altro. Arrivata al supermercato, compro tutto il necessario per almeno una settimana, tra cui frutta, verdura, riso, pasta, noodles vari, schifezze e tanto altro. Una volta pagato, esco dal mercato con due buste di plastica piene di cibo.

Non so come sono riuscita a portare le buste fino all'ascensore. Mentre sto per aprire la porta di casa, sento dei rumori dall'interno, o meglio, la musica... Amo la musica e certamente non mi disturba ascoltarla ad alto volume, ma spero davvero che il mio coinquilino non ascolti musica così forte tutto il giorno. Giro la chiave nella serratura e, dopo aver preso un profondo respiro, apro la porta e non trovo nessuno né in salotto né in cucina... Spengo la TV e appoggio le mie buste sul banco della cucina, iniziando a riordinare. Mi chiedo se il mio coinquilino verrà a controllare perché improvvisamente la musica si è fermata. No, allora mi presenterò. Come non detto, appena apro il frigo per metterci dentro le lattine di soda, una tosse mi fa girare...

COSA STO VEDENDO...

io: non può essere vero...

Dico, guardando ciò che mi si presenta davanti. Il mio cuore perde un battito e la voce se ne va, chissà dove. Sento le gambe cedermi mentre le mani iniziano a tremare... Sentivo il battito andare sempre più veloce e il respiro fermarsi di colpo. I miei occhi spalancati come quelli del ragazzo di fronte a me... Lui apre la bocca per dire qualcosa ma non ci riesce. Distolgo lo sguardo e, con passo svelto, cerco di allontanarmi da quella situazione, ma appena cerco di varcare la soglia del corridoio, una mano grande e forte afferra il mio polso. La presa su di me è stretta, ma io non sento dolore; sento solo un calore improvviso percorrermi. Il cuore mi scoppia in gola; la sensazione che sto provando è indescrivibile. Sento milioni di fuochi d'artificio scoppiettarmi in pancia...

Alzo lo sguardo verso di lui... quegli occhi, quegli maledetti occhi che tanto amo e che tanto odio allo stesso tempo... Le lacrime minacciano di sgorgare... Sono quasi certa che le mie orbite oculari si siano cristallizzate, ma no, non piangerò davanti a lui... Improvvisamente, il mio corpo si riempie di una rabbia mai provata prima, sposto la mano liberandomi dalla sua presa e un ghigno si disegna sul mio viso... Io e lui eravamo insieme da quando avevo 12 anni e lui 13, poi, dopo 5 anni di relazione, non so per quale motivo ci siamo lasciati... Due anni li abbiamo passati evitandoci e da quel giorno è nato un odio tra di noi che nessuno dei due riesce a spiegare... Lo amo e lo odio allo stesso tempo... Un anno fa ho perso tutti i contatti con lui e vederlo davanti a me così all'improvviso è... è strano.

'"Che diavolo ci fai qui?" diciamo nello stesso momento. Incrocio le braccia sotto al seno. Lui sbuffa, appoggiandosi al tavolo della cucina. Con il cuore ancora in gola, alzo di nuovo lo sguardo verso di lui. Anche il signorino mi osserva con uno sguardo sfidante e un ghigno sul viso. Raccolgo il coraggio e, con un filo di antipatia nella voce, gli dico.

io:che ci fai qui?...heeseung.

DI NUOVO//HEESEUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora