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Io: Yaaa, Jay hahahaha,

Dico, tenendomi la pancia dalle risate. Io e i ragazzi siamo andati al karaoke dopo aver cenato in un ristorante qui vicino.

Jake: Ahahah, dovremmo fare più serate come questa,

esclama, asciugandosi le lacrime e lasciandosi cadere esausto sul divanetto.

Sunghoon: Moon, adoro quando canti stonato, ha il suo fascino,

afferma, prendendo il microfono che poco prima avevo posato sul tavolino di fronte al divanetto.

Io: Faccio finta di non essere offesa,

dico, fingendomi ironicamente offesa. Niki ormai ride da mezz'ora senza sosta e si mena con Jake e Jungwon.

Sunoo: Ho sonno.

Io: No, io no.

Dico, facendogli la linguaccia.

Jay: Effettivamente è già ora di andare a casa, ragazzi. Riordinate le vostre cose.

Nike: Mamma Jay, quando smetterai di fare la mamma?

...

Jay: Mai, domani hai un'interrogazione, vero? Hai studiato? Non appena torniamo a casa, ti interrogo.

A volte penso che l'anima di una madre sia entrata nel corpo di Jay.

Jungwon: Sì, ragazzi, si è fatto davvero tardi e domani abbiamo scuola.

Lo dice alzandosi e mettendo il suo telefono in tasca. Sunghoon mi passa la mia giacca e insieme lasciamo il karaoke. Io e Heeseung accompagniamo i ragazzi a casa.

Io: Ciao ciao, Riki.

Saluto il mio migliore amico prima che possa chiudere il portone dell'appartamento.

Niki: Ciao ciao, Moon.

Mi risponde e, non appena mi giro, sento la porta chiudersi. Metto le mani nelle tasche della giacca e abbasso la testa, camminando e guardando le mie scarpe bianche, leggermente coperte dal tessuto dei jeans larghi che indosso. Ieri, quando sono tornata a casa, lui stava già dormendo e anche oggi non ci siamo parlati. Cioè, parliamo normalmente con gli altri, ma tra noi non ci siamo scambiati nemmeno mezza parola, nemmeno per sfotterci a vicenda. È strano, perché da quando ci siamo rincontrati, ci prendiamo in giro a vicenda e ogni scusa è buona per litigare.

Heeseung: Sei sparita da ieri...

mi dice quasi sussurrando.

Io: Hmm...? Sei tu che sei sparito.

ribatto, alzando gli occhi per guardarlo. Lui continua a fissare le strade davanti a noi. Ha un profilo perfetto: il naso, la mascella, le guance, le labbra... è perfetto in tutto. Anch'io guardo avanti, tenendo ancora le mani in tasca.

Heeseung: Non ero sparito...

Si ferma davanti a un campo da basket pubblico, raccoglie una palla caduta a terra e inizia a palleggiare.

Heeseung: Giochiamo?

Propone, immobilizzando la palla con una mano.

Io: Non sono brava.

Ammetto, spostando una ciocca di capelli dal viso.

Heeseung: Allora ti insegnerò io, vieni. 

Lui mi afferra l'avanbraccio e, trascinandomi, mi porta vicino al canestro. Si posiziona dietro di me, solleva le mie braccia facendomi impugnare la palla; poi poggia le sue mani sulle mie e si avvicina al mio viso. Sento il suo respiro sulle guance mentre la mia tempia sfiora la sua guancia sinistra; la mia schiena è premuta contro il suo petto. Mira al canestro e mi guida nel lanciare la palla dritta al centro. Sorrido e mi volto verso di lui, che ricambia il sorriso. Ha la punta del naso e le guance leggermente rosse, così appoggio le mie mani sulle sue guance. Quando il mio palmo incontra il suo viso, lui rimane sorpreso, ma poi sovrappone le sue mani alle mie.

Se questo è un sogno, non voglio svegliarmi... Sorrido di nuovo e lui mi fa allontanare le mani dal suo viso, ma non lascia le mie; si avvicina lentamente al mio viso e questa volta sono le sue mani a finire sulla mia faccia mentre si avvicina ancora di più. Chiudo gli occhi, sentendo due labbra calde e morbide posarsi delicatamente sulle mie...

lee heeseung mi  sta baciando...LEE HEESEUNG MI STA BACIANDO. 

ricambio  godendomi ogni dettaglio di questo fottutisimo bacio...Le mie mani si posano sul suo petto, afferrando le estremità della sua giacca per tirarlo più vicino a me. Il mio cuore sta facendo capriole sulla neve, letteralmente! Farfalle nello stomaco, un dolore acuto al cuore e i piedi dolenti dallo sforzo di stare in punta di piedi. Mi era mancato tutto questo... eppure, qualcosa dentro di me sussurra che ciò che stiamo facendo è sbagliato...

Ci separiamo per la mancanza di aria e io rilasso i piedi, toccando di nuovo la terra con il mio tallone. Lui si piega alla mia altezza e appoggia la fronte sulla mia... divento rossa come il fuoco. Lui se ne accorge, si allontana un po' e ride guardandomi in viso; allora nascondo il mio volto con entrambe le mani e lo osservo attraverso le fessure delle dita mentre si avvicina nuovamente.

io: non è divertente. 

dico incrociando le braccia al petto.

Heeseung: Ok, ok, torniamo a casa?

Mi tende la mano... forse ha fumato qualcosa, ed è per questo che è così dolce con me. Prendo la sua mano calda e insieme ci dirigiamo verso il nostro appartamento.

Heeseung: Hai le mani fredde.

Dice, stringendo più forte le sue dita intorno alle mie.

Un vago ricordo prende forma nella mia mente... quel giorno eravamo sull'autobus, diretti verso una destinazione che ora mi sfugge. Lui era seduto accanto a me e, all'improvviso, mi prese la mano. Poi, chinandosi alla mia altezza, mi sussurrò all'orecchio: "Hai le mani fredde"...

Scuoto la testa, entro in casa seguendo il ragazzo che poi chiude la porta alle mie spalle. Mi levo le scarpe e osservo il ragazzo dai capelli corvini accanto a me. Non appena i nostri sguardi si incrociano, ci comprendiamo e insieme corriamo verso il bagno. Cerco di afferrare la sua giacca per fermarlo, ma è inutile; finisce tra le mie mani. Prima che possa entrare in bagno, lo raggiungo e lo tiro indietro per la felpa. Entro nel bagno, mi sfilo la giacca e gliela lancio in faccia. Lui, in risposta, la getta a terra e mi fa il gesto dell'ombrello, entrando poi anche lui in bagno.

io: yaa esci devo lavarmi.

dico spingendolo.

heeseung: problemi tuoi. 

Lui dice, togliendosi la felpa. Io sbuffo. Pensa di essere più furbo di me? Allora mi tolgo anche io la felpa e i calzini, entro in doccia e apro l'acqua calda. Mi spoglio e getto tutto fuori dalla doccia, oltre il vetro. Lui ride e si occupa di qualcosa davanti al lavandino. Quando ho finito, gli chiedo un asciugamano e, come sempre, me lo passa da sopra il vetro della doccia. Ormai ci siamo abituati a questo metodo e devo ammettere che ha il suo senso. Ad esempio, mentre lui si fa la doccia, io mi dedico alla cura della pelle. Questa routine è particolarmente utile al mattino perché mentre uno si lava, l'altro si lava il viso e i denti e viceversa, risparmiando così molto tempo. Ma non è per tutti, è una cosa strana. Dopo aver finito di sciacquare il viso, esco dal bagno e vado in camera, dove mi metto una camicia da notte e i suoi pantaloncini neri. Asciugo i capelli più o meno e poi mi siedo sul divano a guardare un po' di TV. Dopo un po', anche il mio bro mi raggiunge e si siede accanto a me. Verso metà film, sento gli occhi appesantirsi e non riesco più a tenerli aperti; si chiudono da soli mentre la mia testa trova qualcosa di morbido, come una spalla, su cui appoggiarsi. Non ci faccio caso e mi addormento, perdendomi nel mondo dei sogni.

DI NUOVO//HEESEUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora