CAPITOLO 8 "Sotto le stelle dell'infinito"

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Sotto il manto delle stelle, le loro anime si intrecciarono nel buio della notte, illuminando i segreti dell'universo."

Era una giornata di sole, il cielo terso e limpido come se avesse deciso di sorridere, ma per me quel sorriso non si rifletteva. Mi sentivo come se un'ombra scura avvolgesse la mia giornata, mentre mi trovavo circondata dai ragazzini della mia età, schiamazzanti e spensierati, che ridevano e scherzavano tra di loro. Erano momenti come questi che mi facevano sentire come se fossi su un altro pianeta, distante e aliena, estranea al loro mondo vivace e colorato.

Le loro risate diventavano un'eco dolorosa mentre mi sentivo sempre più sola nel mio silenzio interiore. "Guardate, è la bambina muta!" urlava uno di loro, indicando il dito nella mia direzione mentre gli altri annuivano, ridendo di gusto. "Non ha personalità, è come se non esistesse!" grida un altro, aggiungendo al coro di risate e schiamazzi.

Mi sentivo confusa, disorientata, come se fossi stata colpita da un pugno nello stomaco. Le parole crude e umilianti mi tagliavano come lame affilate, lasciandomi ferita e vulnerabile. Le lacrime rigavano il mio viso, offuscando la mia vista mentre cercavo disperatamente di nascondere il mio dolore.

Tornando a casa, il peso delle parole crudeli mi pesava come un macigno sul petto. Mia madre, vedendo il mio sguardo afflitto, mi avvolse in un abbraccio caldo e accogliente, cercando di lenire le mie ferite emotive. "Oh, dolcezza, non ascoltare quelle parole cattive," mi sussurrava con voce morbida. "Tu sei un raggio di luna in un cielo stellato, luminosa e splendente anche nei momenti più bui."

Le sue parole mi toccarono il cuore, portando un barlume di conforto nella mia anima tormentata. "Ma perché sono così cattivi con me, mamma? Cosa ho fatto di sbagliato?" chiesi, la voce impastata dalle lacrime.

Mia madre mi prese delicatamente il viso tra le mani, guardandomi con occhi pieni di amore e compassione. "Non hai fatto nulla di sbagliato, tesoro," disse con fermezza. "Talvolta le persone hanno paura di ciò che non capiscono, ma tu sei speciale esattamente per questo motivo."

Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano, ascoltando attentamente le sue parole rassicuranti. "Ma che cosa vuoi dire, mamma? Come posso essere come la luna?"

Mia madre sorrise, una luce di saggezza nei suoi occhi. "La luna brilla nel buio della notte, portando luce e speranza a chiunque ne abbia bisogno. Tu sei come la luna, Ayla, una fonte di calma e conforto anche nei momenti più oscuri."

Quelle parole mi penetrarono profondamente, riempiendomi di un senso di gratitudine e accettazione. "Grazie, mamma," sussurrai, avvicinandomi a lei per un abbraccio. "Mi piace l'idea di essere come la luna."

Mia madre mi strinse con affetto, baciandomi sulla fronte. "Tu sei la mia luce, Ayla. Non dimenticarlo mai."

Mi svegliai con la luce del mattino che filtrava attraverso le tende della nostra tenda, e quando i miei occhi si posarono su di lui, vidi Ravi che ancora dormiva tranquillamente accanto a me. Era strano osservarlo così, così pacifico e sereno, quando di solito il suo volto era contorto dall'arroganza e dalla freddezza.

Mi spostai leggermente, cercando di non far rumore, ma il suo sguardo si posò su di me all'improvviso e mi sentii imbarazzata per essere stata sorpresa a fissarlo. "Buongiorno," gli dissi timidamente, cercando di rompere il ghiaccio.

La sua risposta fu fredda e tagliente, come sempre, e mi chiesi perché si comportasse così con me, solo con me, quando con gli altri era così diverso, così aperto e socievole. "Perché continui a fissarmi?" mi chiese con voce dura, i suoi occhi scrutando i miei con un'intensità che mi fece rabbrividire.

eclissi di cuori "tra i raggi del sole e i misteri della luna"Where stories live. Discover now