CAPITOLO 14 "il silenzio che urla"

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"Nel silenzio che urla, le parole non dette risuonano più forte di ogni rumore."

Mi svegliai di soprassalto in piena notte, e subito sentii un vuoto accanto a me. Ravi non era lì. Con un senso di smarrimento crescente, mi sollevai sul letto, cercando di scacciare la nebbia che offuscava la mia mente. La febbre aveva preso possesso del mio corpo, mentre ogni movimento sembrava amplificare il dolore nella mia gamba slogata.

Con passi incerti, mi avvicinai alla finestra e tirai le tende, rivelando un paesaggio avvolto nell'oscurità della notte e nel fragore della tempesta. Il vento ululava contro le finestre, facendo sobbalzare i vetri e sollevando nuvole di neve nell'aria gelida. La vista dell'inferno fuori mi fece rabbrividire, e persi l'equilibrio, cadendo all'indietro nel buio.

In quel momento di disorientamento, sentii improvvisamente delle mani afferrarmi, impedendomi di precipitare nel vuoto. Ravi. La sua voce risuonò nelle mie orecchie, carica di preoccupazione e autorità: "Che cosa fai in piedi, sciocca?".

Mi riportò dolcemente al divano, dove mi sedetti con un sospiro di sollievo. Sentivo la febbre bruciare dentro di me, mentre la gamba ferita pulsava di dolore. Ravi si sedette accanto a me, e la sua presenza rassicurante mi diede un senso di sicurezza in quel momento di turbamento.

"La tempesta durerà ancora molto, Ravi?" chiesi, cercando un barlume di speranza nella sua risposta. Lui mi guardò con serietà, e annuì lentamente: "Sì, ancora per molto".

Quella notizia non fece che aumentare il mio senso di smarrimento e di impotenza di fronte alla furia della natura. Ma Ravi, con la sua calma e la sua forza, mi dava la sensazione di poter affrontare qualsiasi cosa insieme a lui.

Con un gesto spontaneo, presi la coperta e la drappeggiai sulle sue spalle, cercando di proteggerlo dal freddo che ci circondava. Poi, mi accoccolai accanto a lui, cercando il suo calore, il suo conforto. La testa poggiata sulla sua spalla, potevo sentire il suo respiro regolare e il battito del suo cuore.

In quell'istante, tutto il resto sembrava svanire, e mi sentii avvolta da un senso di pace e di intimità con Ravi. Non c'erano più la tempesta, la febbre o la paura. C'era solo noi due, uniti dal calore della coperta e dal desiderio reciproco di proteggerci l'un l'altro.

Ci svegliammo avvolti l'uno nell'altro, e sentivo il calore del suo petto contro il mio corpo. Il suo battito cardiaco regolare mi cullava, ma l'imbarazzo per la nostra posizione intima mi fece alzare di scatto. La gamba non mi faceva più così male, e un senso di sollievo mi pervase mentre camminavo verso la finestra. La tempesta era passata, e il paesaggio si presentava immacolato sotto uno strato di neve fresca.

"Menomale", sospirai, lasciando che un sorriso di sollievo si dipingesse sul mio volto. Ravi si svegliò e mi salutò con un sorriso sonnolento. "Buongiorno, Luna", disse, e io gli risposi con un po' di scherzo: "Ha, quindi oggi hai deciso di non odiarmi?". Il suo sguardo si fece serio per un attimo, e poi cambiò argomento.

"La tempesta è finita?", mi chiese, e io mi girai per osservare il panorama innevato fuori dalla finestra. Con voce calma, confermai: "Sì, è finita". Lui annuì soddisfatto, e aggiunse: "Bene, allora presto torneranno i nostri genitori".

Era strano pensare che presto tutto sarebbe tornato alla normalità, dopo la tempesta che ci aveva tenuti bloccati insieme per tutta la notte. Ma forse, in qualche modo, quel momento di difficoltà ci aveva uniti ancora di piu.

Dopo aver fatto colazione, ci sedemmo a tavola e trascorremmo del tempo insieme, gustando il cibo e godendoci la compagnia reciproca. Poi, dopo un po', sentii l'arrivo di mia madre e Michel. Mia madre mi abbracciò improvvisamente, stringendomi forte contro di sé. La sua espressione di affetto mi sorprese, poiché da quando mio padre ci aveva lasciato, sembrava che avesse perso parte di sé stessa, mostrandosi sempre fredda e distante nei miei confronti.

eclissi di cuori "tra i raggi del sole e i misteri della luna"Where stories live. Discover now