Cap.3

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Maledettissima sveglia che non voleva smettere di suonare.
Nel tentativo di spengerla caddi dal letto, fantastico la giornata iniziava magnificamente, da notare il mio sarcasmo.
-sfigata, svegliati!-gridó quel coglione di mio fratello da dietro la porta della mia camera.
-sono sveglia, cazzo!-gridai a mia volta.
Mi alzai dolorante e mi ritrovai un poster di Justin davanti alla faccia e mi ritrovai a sorridere, il suo sorriso era contagioso.
-giorno Jus-diedi un bacio al poster e mi diressi in bagno per fare una doccia.
Finita la doccia, misi un pantalone in jeans rosso e una maglia bianca con alcuni disegni sopra, le mie adorate vans e scesi in soggiorno.
Presi il cellulare e girai un po' su Instagram, Twitter, fhalo, insomma tutti social dove Justin era inscritto, per vedere sa aveva postato qualcosa.
Su Twitter trovai che il concerto per promuovere l'album sarebbe stato tra due giorni al monny's, il quale non avevo la minima idea di dove fosse, ma sarei andata in capo al mondo per lui.
-ragazzi, i libri sono nei vostri armadietti a scuola, lì vi diranno tutto il necessario. Ci vediamo a pranzo-
Mia madre ci diede una bacio sulla guancia ad entrambi e finì di prepararsi per andare a lavoro, papà già non c'era, probabilmente era andato a lavorare presto.
-ok, a dopo mamma-
Le sorrisi e lei ricambió, tolse i capelli dal colletto della giacca e li lasció cadere, perfettamente lisci, sulle spalle.
Prese le chiavi e uscì di casa.
-andiamo, se vuoi un passaggio a scuola muoviti rompi palle- mi fratello scese le scale, il suo profumo si sentiva a km di distanza.
-io sono già pronta sfigato, ma perchè ti metti tutto quel profumo?-
Coprii il mio naso con la mano, troppo odore per i miei gusti.
-per le ragazze, geniaccio-
Mi prese il braccio e mi costrinse ad entrare in macchina.
Arrivati osservai la mia nuova scuola.
All'entrate c'era un maestoso giardino, molto curato, era in cemento bianco con qualche rifinitura in rosso e blu, bandiere americane sventolavano da ogni parte e la scritta "East High" si distingueva dal resto grazie alla sua composozione e il suo colore oro.
-buona giornata, sorellina. Sai che ti voglio comunque bene, vero?-
Mio fratello attiró la mia attenzione con quelle parole, così mi girai verso di lui e gli sorrisi dolcemente.
-grazie Braian, anche io ti voglio bene-
Gli diedi un bacio sulla guancia e uscii dalla macchina.
Persone che nemmeno conoscevo, mi salutarono cordialmente, come se ci conoscessimo dall'asilo.
-benvenuta alla East High-
Un ragazzo mi bloccó per il braccio
-Ehi, grazie- ma se ne era già andato.
Entrai in quella che doveva essere l'entrata principale e seguii le indicazioni per arrivare alla segreteria.
-salve, sono Maia Wollas , sono appena arrivata- Sorrisi alla segretaria dietro il bancone.
-oh, salve signorina, questi sono i suoi orari per le lezioni di oggi, gli altri le verranno comunicati in seguito. Benvenuta alla East High-
Mi sorrise e poi tornó a digitare qualcosa al computer.
Lessi il foglio e il mio armadietto era il 194, lo raggiunsi, misi la combinazione e presi i libri per le lezioni che avrei avuto oggi, cioè : chimica, biologia, storia, matematica e letteratura.
-ciao-
Saltai dallo spavento, quando, una ragazza dai capelli rossi e lo sguardo vispo, mi gridó nell'orecchio.
-Ehi- sussurrai, non ero molto brava a fare amicizia, ero piuttosto timida.
-io sono Jennifer e tu?-
-Maia-
-bhe Maia, qualcosa mi dice che diventeremo grandi amiche-mise un braccio intorno alle mie spelle e si avvió verso la classe di chimica.
Le lezioni erano abbastanza interessanti, ero stata molto attenta a prendere tutti gli appunti necessari e prestare costante attenzione, volevo che i professori avessero una bella impressione di me.
Ora avevamo una pausa di dieci minuti e andammo in giardino, per prendere una boccata d'aria.
-lo sapevi che Justin Bieber verrà al Mommy's per promuovere il suo nuovo album?-
La guardai come se avesse due teste.
-è ovvio che lo so, stai parlando con una belieber-dissi giocherellando con il cellulare, si, stranamente in questa scuola li lasciavano usare.
-bhe, si da il caso che anche io sia una belieber- se prima la guardavo come se avesse due teste, ora ne aveva dieci.
-davvero?!-la abbracciai, anzi la stritolai.
-si, siamo sorelle-
Sentimmo la campanella e dovemmo staccarci.
-campanella del cazzo-dicemmo all'unisono per poi scoppiare a ridere.
Tornammo in classe e le altre due ore passarono in fretta, sia lodato il cielo.
-dio mio i suoi occhi sono la cosa più bella del mondo- disse sognante, premendo i libri contro il suo petto, ovviamente stavamo parlando di Justin.
-non so che colore abbiano, sono così intensi-continuó poi.
-sono di un colore caramello fuso, quando sorride ha delle sfumature verdi acqua. Alla luce del sole diventano di un colore oro intenso-
Avevo lo sguardo puntato nel vuoto e sorridevo come un ebete.
-wow, tu sei più ossessionata di me-mi spintonó giocosamente, non mi ero neanche accorta che eravamo già all'uscita.
Vidi mio fratello appoggiato alla sua auto che mi faceva dei strani segni, per attirare la mia attenzione probabilmente.
-non mi ritengo ossessionata, ma non immagino una vita senza di lui-le sorrisi.
-ora devo andare, ci vediamo domani a scuola o magari ti chiamo più tardi-continuai a sorriderle, la abbracciai e andai verso mio fratello.
-ciao coglione- dissi scherzosamente abbracciandolo.
-ciao rompi palle- ricambió il saluto.
Salimmo in macchina e ci dirigemmo a casa.
Entrati in casa, un forte profumo di lasagne si inaló nel mio naso.
-siamo a casa- gridai per farmi sentire.
-ciao ragazzi, come è andato il primo giorno di scuola?- ci chiese papà, venendoci in contro.
-bene, non me la aspettavo così-risposi mentre appendevo il cappotto all'appendiabiti.
-così come?-era curioso di sapere ogni minimo dettaglio.
-sono tutti molto carini ed è facile seguire le lezioni, non sono noiose come quelle in Italia, poi amo gli armadietti. Il mio è pieno di macchie colorate, davvero artistico. Dicono che puoi metterci ció che vuoi dentro-
Mi misi a sedere a tavola, anche gli altri dopo poco mi seguirono.
-bene, sono contento che ti trovi bene. E tu, Braian? Com'è andata?-si rivolse a mio fratello questa volta.
-è andata ok- mio fratello, come al solito molto sbrigativo, inizió a mangiare ció che mamma gli aveva messo sotto il naso.
-ok- ripetè mio padre.
Così iniziammo a magiare, ovviamente dopo la preghiera, silenziosamente ció che mamma aveva preparato per noi.
-è davvero ottimo mamma-le feci i complimenti.
-grazie tesoro- mi strinse la mano nella sua.
-allora, avete fatto amicizia?-chiese mamma eccitata.
-a dire il vero, io si- dissi timidamente, ai miei genitori non era mai importato tanto dai miei amici, si, li conoscevano e gli andavano bene, ma non mi chiedevano mai se con loro andava tutto bene o ci fossero problemi.
-oh, davvero? Chi è?- chiese papà guardandomi intensamente, cosa che fece anche Braian.
-si chiama Jennifer Obrien, ha la mia stessa età e rulli di tamburi...è una belieber!!!-dissi sbattendo le mani sul tavolo entusiasta.
Tutti emisero uno sbuffo.
-oh dio e io pensavo fosse carina-disse mio fratello, mio padre gli lanció uno sguardo inceneritore.
-ha la stessa età di tua sorella-lo rimproveró.
-e allora?-lasciarono cadere il discorso, ma io mi infuriai e anche non poco.
-cosa vuol dire che pensavi fosse carina? Solo perchè è una belieber non lo è più? Devo combattere tutti i giorni con gli hater, ma non pensavo di avere il re degli hater come fratello. Oh e anche voi, perchè non vi va giù che il mio idolo sia Justin, quando voi eravate adolescenti non avevate un idolo? Ma sapete cosa, non me ne frega un cazzo-
Mi alzai da tavola, facendo strisciare la sedia sul pavimento.
-ragazzina, modera il linguaggio-mio padre mi sgridó.
-non me ne fotte un cazzo del linguaggio, andate a farvi fottere-imprecai come non mai.
-come osi! Sei in punizione Maia!!-gridó mia madre.
-no, non potete!! Tra due giorni Justin farà un concerto al Mommy's e io devo andarci per forza- cercai di farli ragionare.
-mi dispiace- continuai, cercando di convincerli.
-non me ne puó fregar dimeno delle tue scuse, tu non andrai a quel concerto, rimarrai chiusa in camera a studiare, quantevvero che sono tua madre-mi puntó un dito contro. I miei occhi si appannarono in pochi secondi, ma cercai in tutti i modi di non piangere davanti a loro.
-siete i genitori peggiori del mondo, vi odio!-
Corsi in camera e mi buttai sul letto, le lacrime scorrevano sulle mie guance.
Sentii il letto sprofondare e in seguito mi accorsi che Damon si era accucciato vicino a me.
-perchè devono essere così?- chiesi tra i singhiozzi.
-perchè non vogliono che il mio sogno si avveri?-mi buttai addosso a Damon, in preda ad un pianto isterico.
Mi leccó la faccia e ció mi fece sorridere, era in grado di capire quando stavo male e cercava in tutti i modi di tirarmi su di morale.
Gli feci qualche coccola e qualche massaggino, ci divertimmo a giocare un po' con alcuni giochi sparsi per la camera.
All'improvviso il mio iPhone inizió a squillare e le dolci parole di forever mi arrivarono dritte al cuore.
Lo presi e prima di rispondere tirai su col naso.
-pronto-
-Maia...hai pianto?- ma come cavolo?!
-io..si ho pianto, ma non ha importanza. Ti serve qualcosa?-cercai di sembrare tranquilla e cordiale.
-no, ora mi dici perchè stavi piangendo, non me ne frega un cazzo di ció che stavo per dirti-
-bhe, sono tornata a casa e tutti mi hanno aggredito sul fatto che io e te fossimo beliebers, mi sono incaz..incavolata e ho mandato a quel paese i miei genitori, loro mi hanno messo in punizione e mi hanno proibito di venire al concerto di Justin. Li odio!!! Li odio!!!-
Ricominciai a piangere.
-shh, ti aiuteró io ad andare al concerto di Justin, ho già in mente un piano. Ma ora non piangere più-
-ok. Cosa volevi dirmi?-chiesi curiosa.
-niente, Justin è appena arrivato a Los Angeles ed è già a casa sua-
Per poco non ebbi un infarto.
-cazzarola, tu questo lo chiami niente?! Io ho quasi avuto un infarto-
Rise e poi sospiró
-ok, ora devo andare. Ci vediamo a scuola sis-mi mandó un bacio tramite la cornetta.
-a scuola, sis- la imitai, poi staccai la chiamata.
Passai il pomeriggio in camera a leggere e ascoltare musica, non avevo alcuna intenzione di incontrare nessun componente della mia famiglia, scesi solo per prendere un po d'acqua e poi tornai a fare ció che stavo facendo.
Avrei incontrato il mio idolo a costo di morire, questo era poco ma sicuro.

Believe in BieberWhere stories live. Discover now