Cap.13

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Milioni di flash mi impedivano la vista, tenevo il braccio attorno alla vita di mia madre per non perderla in mezzo alla folla di persone che si erano radunate intorno alla macchina. Odiavo quando i paparazzi oltrepassavano la linea della sopportazione e del mio spazio vitale. Salimmo sulla macchina e ci dirigemmo verso il ristorante più vicino, dietro di noi c'erano le macchine della scorta con i miei bodyguard all'interno. Non mi piaceva che gli altri guidassero per me, volevo stringere il volante tra le mie mani e scaricare un po' di tensione schiacciando l'acceleratore. Maia. Mi mancava da morire. Mi sentii solo in pochi secondi anche se mia madre era seduta accanto a me e mi teneva la mano.
I colori del cielo erano tenui, rosa e blu si mischiavano dolcemente creando sfumature mozzafiato, facendomi rilassare.
"Non devi fingere con me, lo sai vero?" Girai la testa per qualche secondo verso mamma, lei mi guardava con un sorriso addolorato.
"Lo so mamma." Le strinsi la mano e continuai a guidare.
Arrivati al ristorante prendemmo posto a sedere e non potei fare a meno di notare tutti gli sguardi posati su di me; se ci fosse stata Maia tutti avrebbero guardato sicuramente lei, bellissima sempre.
"Volete ordinare?" Una ragazza con i capelli lunghi, marroni era in piedi alla mia sinistra, non controllai la mia bocca.
"Maia!" Spalancai gli occhi, ma subito dopo mi accorsi che non era lei.
"Mi dispiace mr.Bieber, io sono Sharon" sorrise .
"Che nome di merda" bisbigliai.
"Justin!" Mi ammonì mia madre, le chiesi scusa con lo sguardo.
"Prendiamo il piatto della casa e una bistecca di carne." Le porsi i menù e con un sorriso finto la congedai.
Il mio telefono iniziò a squillare, lessi il nome sullo schermo: Scoot. Chiusi la chiamata senza pensarci due volte, era il mio manager, non mio padre.
"Dovresti rispondergli Justin, potrebbe essere importante." Si sistemo meglio sulla sedia e poso il fazzoletto sulle gambe.
"Non ho intenzione di parlargli." Chiuso il discorso. I piatti arrivarono e mangiammo. Un gruppo di ragazze si avvicinarono al tavolo e chiesero un autografo, non mi chiesero foto e rimasero a parlare un po' con me, amavo le mie beliebers.
Tornammo in albergo, ero di nuovo solo.
Il telefono prese a suonare, il mio cuore perse un battito quando lessi il suo nome. Risposi con le mani che tremavano.
"Justin...Justin, mi manchi. Ho bisogno di te. So che io e te non.." sentire la sua voce mi fece sorridere e una piccola lacrima scese del mio occhi sinistro. La bloccai.
"Maia." Rimase in silenzio.
"Maia, ti prego, mi manchi anche tu. Ho bisogno di vederti." La sentii singhiozzare dall'altra parte del telefono e mi si strinse il cuore.
"Vieni, per favore, ho bisogno di te." Immediatamente mi alzai e presi le prime cose che mi capitarono a tiro, presi le chiavi e aprii la porta.
"Sto arrivando." Chiusi la chiamata e salii in macchina.








Ehi ragazze, sono tornata dopo un anno o più. Ho visto che la storia nonostante tutto l'hanno letta molte persone e che sta piacendo. Mettete like e commentate in tanti, altrimenti niente seguito eh hahaha vi voglio bene ♥️

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⏰ Last updated: Oct 02, 2017 ⏰

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