Cap.12

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Ero steso sul mio letto, da solo ancora una volta, nella camera dell'albergo in cui alloggiavo per il momento.

Portai una mano sulla fronte e chiusi gli occhi respirando profondamente. Mi chiedevo se potevo ancora continuare così.

Non dormivo da giorni e ne risentivo parecchio con la vita che conducevo, la mia malattia era qualcosa di insopportabile ed il continuo sentirmi sotto pressione non aiutava affatto.

La mia mente era affaticata dalle troppe pillole e dal sonno arretrato che mi tormentava, ma non voleva arrivare mai definitivamente.

Maia, avevo solo lei nella testa, non mi importava della malattia, della mia dannata vita, mi importava solo di lei.

Era scappata via dallo studio di registrazione due giorni fa e non rispondeva alle mie chiamate, cosa che mi irritava ancora di più.

Scooter si era comportato malissimo con lei e non gli parlavo da quel giorno, quello che doveva dirmi lo poteva dire a Kenny, mi dirà tutto lui, non avevo proprio voglia di ascoltare Scooter.

Il suo sorriso e i suoi occhi mi tornavano costantemente nella mente e mi dannavano l'anima.
Come aveva fatto una ragazzina, una belieber, a stregarmi in quel modo?

Mi guardava come se io fossi tutto quello di cui avesse bisogno, come se io fossi il suo mondo e la cosa mi faceva essere così felice che non potevo nemmeno descriverlo a parole.

Penso che il giorno in cui io l'ho incontrata la mia vita sia diventata, in un certo senso, migliore di quello che era.

Era così dolce e timida, nessuna delle ragazze che avevo incontrato nella mia vita erano come lei. Lei non aveva nessun secondo fine, se non la felicità.

A volte mi capitava di compararla con Selena e capivo che erano completamente diverse, lo adoravo.

Selena era riusciva a prendere il mio cuore con una facilità che mi spaventò, con lei il mio cuore batteva forte, quando la vedevo mi imbarazzavo e diventavo paonazzo. La nostra relazione era davvero fantastica, poi dopo l'uscita di Believe qualcosa cambiò, il tour ci allontanò e non capivo perché.

Con Maia mi sentivo totalmente me stesso, non avevo bisogno di mentire, sorridevo con il cuore quando ero con lei.

Sapevo di poterle dire tutto, sapevo di potermi fidare di lei anche se non ci conoscevamo da tanto, sentivo che lei era speciale.

Avevo paura che Scooter avesse rovinato l'unica cosa bella della mia vita e se lo aveva fatto non glielo avrei perdonato.

Bussarono alla porta della camera e mi misi il cuscino in faccia per far credere a chiunque fosse stato dall'altra parte della parta, che io stavo dormendo.

Sentii lo schiocco della serratura e dei passi lenti e incerti sul pavimento, poi la luce entrò all'improvviso nella stanza facendomi stringere gli occhi.

"Justin" sapevo di chi fosse quella voce.

"Mamma?" Tolsi il cuscino dalla mia faccia e mi misi a sedere sul letto, strofinandomi gli occhi con le mani a pugno.

"Ciao tesoro" mi baciò la testa e si mise a sedere di fianco a me, sul letto.

"Che ci fai qui?" Le chiesi ancora confuso, mia mamma non veniva mai a trovarmi mentre ero in giro per le prime tappe di preparazione al tour.

"Non posso venire a far visita al mio bimbo?" Mi strinse la guancia tra le sue fredde dita e mi fece un sorriso, adoravo quando sorrideva.

"Non sono un bimbo." Misi il broncio per poi rifugiarmi tra le sue braccia.

"Lo so tesoro, sei cresciuto così tanto." Mi strinse ancora di più al suo petto.

"Come stai mamma?" La guardai negli occhi, lei poteva mentirmi, ma i suoi occhi mi dicevano sempre la verità.

"Dovrei essere io a farti questa domanda, Justin. Scooter mi ha detto che c'è qualcosa che non va." Mi alzai dal letto spazientito, come aveva potuto dire a mia madre che qualcosa non andava? Non capiva che si preoccupava ancora di più?

"Al diavolo Scooter, mamma! Lui non sa niente di me!" Sbattei il pugno contro il muro per poi pentirmene amaramente, un dolore acuto partì dalla spalla fino alla mano ferita.

"Tesoro calmati! Ti sei fatto male?" Corse verso di me, prese la mia mano tra le sue e la esaminò fino a quando non la tolsi.

"Non mi fa male la mano. Ho bisogno di aiuto mamma, questa cazzo di malattia non mi fa dormire, non riposo abbastanza; l'unica persona che potrebbe aiutarmi non lo sta facendo, anzi si sta tenendo lontano da me per non so quale cazzo di motivo." Mi passai una mano tra i capelli, frustrato.

"Justin, ormai Selena.."

"Selena non c'entra niente mamma! Di lei non me ne può fregare di meno. L'unica persona che voglio qui con me è Maia, ma lei non vuole più parlare con me." I miei occhi diventarono lucidi.

"Non capisco perché a tutti piaccia vedermi triste. Non capisco perché gli altri possono essere felici ed io no. Non capisco perché tutte le persone che amo mi spezzano il cuore. Perché mamma? Perché?!" Mi ritrovai a piangere tra le sue calde braccia confortanti.

Lei mi accarezzò dolcemente i capelli, sapendo che era il miglior metodo per calmarmi.

"Shh, Justin. Non piangere tesoro. A nessuno piace vederti triste, le persone sono ogni una diversa dall'altra, devo solamente capirle, magari le persone che hai incontrato fino ad ora non erano quelle giuste." Scossi la testa.

"Maia è quella giusta mamma, me lo sento. Dal primo giorno che il mio sguardo ha incontrato il suo ho sentito qualcosa che nemmeno con Selena avevo mai provato. Credimi mamma." Smisi di piangere e la guardai negli occhi.

"Ma hai detto che non ti parla più.." Il suo sguardo preoccupato da mamma, mi faceva sentire ancora di più in colpa.

"So che è per colpa di Scooter. Quando è venuta nello studio, lui l'ha trattata malissimo, non si era mai comportato così, perché proprio con lei doveva fare così?"
Posai lo sguardo fuori dalla finestra e vidi il sole che illuminava la strada sotto di noi.

"Non lo so." Scosse la testa.

"Descrivimela."

"Mhh?" Mi girai verso di lei. Ridacchiò e mi rifece la domanda.

"Ti va di descrivermi questa Maia?" Indicò il posto vicino a se e le io non perso tempo ad accettare.

"È bellissima, adoro i suoi capelli, i suoi occhi, il suo naso, le sue guance, le sue labbra. È dolce e gentile, cerca sempre di farmi sorridere, mi tratta come se fossi l'unico per lei. È più piccola di me, penso abbia sedici anni al massimo ed è una belieber!" Vidi i suoi occhi spalancarsi nella parte dei sedici anni, ma il suo sorriso tornò quando seppe che era una belieber.

"Tesoro, ma è fantastico! Da come la descrivi ne sei completamente cotto. Tesoro ha sedici anni però, la vostra relazione sarebbe illegale."

"Non mi importa mamma, aspetterò per rendere tutto ufficiale, sempre se lei voglia tutto questo." Tornai alla realtà ricordandomi che lei non voleva parlarmi.

"Vedrai che si sistemerà tutto amore." Mi baciò la fronte.

Mi alzai dal letto e andai a cambiarmi. Tornato in camera porsi la mano a mia madre e le sorrisi.

"Vieni. Ti porto fuori a pranzo." Lei sorrise e ci avviammo fuori dalla stanza dell'albergo, tra fan e flash.

Avrei fatto di tutto per avere Maia al mio fianco, niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.








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Come potete vedere qui abbiamo il punto di vista di Juss...
Che ne pensate del capitolo?
Continuo a 7 like e 7 commenti 😘

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