Capitolo 18

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❝ Open me up,
tell me you like it,
fuck me to death,
love me until I love myself ❞


«Cosa ci fai qui?»

Quando mi apri, indossi lo stesso vestitino di seta bianco con il quale ti avevo sognata quella notte, e questo non aiuta di certo a non farmi impazzire.

«Lo sai, devo assicurarmi che assuma la tua pillola» ti rispondo cercando di mantenere la calma, ma nei miei polmoni percepisco già uno strano afflato che mi preannuncia come perderò il controllo, questa sera.

Mi sento come perso, in mezzo a ciò che mi circonda ma che non riesco a capire, mentre sono completamente concentrato su di te. Come sotto l'incantesimo di un'incantatrice di serpenti, mi muovo verso la tua melodia.

E tu. Tu sembri un angelo misericordioso che vuole disperatamente riportarmi sulla retta via.

«Dopo aver toccato fino a che punto sei capace di umiliarmi, non sono più sicura di voler continuare questa... cosa, professor Cipriani.»

Detesto quel cognome, che non sento nemmeno più così tanto mio, ma detesto ancora di più quando sei tu ad usarlo, e ancora con quel tono di voce indisponente da ragazzina.

Questa... cosa. Il modo in cui hai definito quello che abbiamo mi lascia sulla lingua quel sapore di disgusto che ci hai messo dentro, quando lo ripeto sottovoce. Questa... cosa.

Fai per chiudermi la porta in faccia ma ti blocco, sbattendo frustrato il palmo della mano sull'acciaio bianco.

Il dolore ha sempre uno strano effetto su di me, ha come la capacità di anestetizzarmi.

Eccetto che te.

La mia deadly nightshade. La belladonna in grado di rapirmi e avvelenarmi, benedetta dalla bellezza e dalla rabbia.

«Lana» urlo. Udire la mia stessa disperazione mi frastorna, e tento un respiro profondo per tornare al presente.

Ma quel senso di smarrimento continua a riecheggiarmi nelle orecchie come l'eco passato del mare dentro una conchiglia.

Tentenni un po', ma arretro e mi lasci entrare.

Rimani, immobile, a guardarmi sulla difensiva con la bocca schiusa, ancora insicura su quello che voglio farti.

La luce calda alle tue spalle incornicia il tuo profilo creando un'aura luminosa attorno a te.

E dovrei dirti la verità, che sei molto più bella di quanto lo fosse Trudi Miller.

Faccio per porgerti il contraccettivo, ma arretri lasciandomi sgomento.

Sbottono i jeans e li faccio scivolare via dalla gamba, piegando di lato prima una e poi l'altra, e non mi togli quegli occhi languidi di dosso mentre finisco di spogliarmi. «È questo quello che vuoi, giusto?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 hours ago ⏰

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