Capitolo 1 - Vita al villaggio

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<< Avanti, sorellona, svegliati! È mattina! >> si mise a urlare Lucy per svegliarmi. Controvoglia, aprii gli occhi e mi misi seduta sul letto. << È mezzogiorno passato! Io ho famissima e non c'è niente da mangiare! >> continuò a dire mentre io cercavo di acquistare un po' di lucidità mentale per capire cosa dovevo fare. Mi alzai dal letto e mi diressi al bagno per bagnarmi la faccia, ma Lucy continuò a seguirmi.

<< Lucy, stai per caso morendo di fame? >> le chiesi mentre mi pettinavo i capelli e me li legavo, nascondendoli poi sotto la mia grande bandana rosso ruggine.

<< Beh no, non sto morendo... >>

<< Allora abbi un po' di pazienza, tra cinque minuti esco a fare la spesa e appena torno preparo da mangiare. Vuoi venire con me? >>

<< Sìììì!! >> disse tutta contenta, correndo in camera a prepararsi. Io intanto mi lavai la faccia e m'infilai la mia casacca blu sopra la canottiera bianca con le maniche ripiegate fino al gomito, un paio di pantaloni a tre quarti verde scuro e gli stivali neri che mettevo sempre. Appena finii di vestirmi presi i soldi per la spesa e la borsa e scesi al piano terra. Arrivata in soggiorno, notai che Lucy era già davanti alla porta che mi aspettava, con un sorriso stampato in faccia. Si era messa dei pantaloncini corti blu scuri e una maglietta verde con una fragola disegnata sopra e ai piedi aveva le scarpe da ginnastica viola che le piacevano tanto. << Sorellona, sei proprio una lumaca a prepararti! >> mi disse ridendo.

Mi misi a ridere con lei e dissi: << Sì, hai proprio ragione. Facciamo così: per farmi perdonare ti compro quello che vuoi! >>

<< Davvero?! >> chiese con il sorriso che le si era allargato fino ad andare da orecchio a orecchio.

<< Certo! >>

<< Allora voglio tantissime ciliegie!! >>

<< Vada per le ciliegie! >> e così dicendo la presi per mano e uscimmo dalla porta, dirette verso il negozio.

Il mio villaggio non è molto grande. Anzi, è talmente piccolo che non ha nemmeno un nome. Siamo circa una trentina di persone, ma, anche se siamo pochi, siamo molto legati tra di noi.

Fortunatamente abbiamo la possibilità di vivere senza troppe preoccupazioni. Abbiamo un ottimo medico, il signor Kanataro, che gestisce anche la farmacia. Oltre a quest'ultima, ci sono alcuni altri negozi: una fioreria, gestita dalla signorina Mizuki, un negozio di alimentari, di cui si occupano il signor Maes e sua moglie Olga, e un bar, il cui proprietario è Hanashiro, un ragazzo poco più grande di me che ha ereditato il bar dopo la morte del padre. C'è anche un dojo, dove io mi alleno da quando ero piccola; è gestito dal maestro Tetsuya. A volte mi allenavo lì con mio padre...

Raramente ci sono litigate al villaggio: tutti vanno d'accordo con tutti, e anche i forestieri vengono accolti a braccia aperte.

Siamo faccia a faccia con il mare: la sabbia della spiaggia è bianchissima, a vederla da lontano sembra quasi neve. L'acqua è pulita e trasparente, piena di pesci colorati. Spesso, quando sono stanca o giù di morale, mi siedo sulla scogliera e guardo le onde. Più di una volta ho sognato che arrivasse una nave dei pirati per prendermi e farmi diventare una di loro, ma ogni volta il pensiero di Lucy faceva allontanare quel desiderio. Comunque sia, qui non passa mai nemmeno una nave della marina, quindi direi che il mio è solo un sogno stupido e irrealizzabile.

Dopo aver fatto la spesa, tornammo a casa e Lucy mi aiutò a preparare il pranzo: dei semplici spaghetti al ragù. Io e mia sorella ci divertiamo a cucinare insieme, anche perché così posso... ehm, può insegnarmi cose nuove. Tra le due, quella che sa cucinare è senza dubbio Lucy. Ci sedemmo a tavola, ma non facemmo neanche in tempo a dire "buon appetito" che Hanashiro si precipitò dentro casa ansimando. << È terribile! >> urlò, con gli occhi sbarrati e il fiatone. << S-s-sono.... sono..... >> balbettò. Non riusciva proprio a parlare!

<< Hanashiro, che succede?! >> gli chiesi preoccupata. Cadde in ginocchio tremando, visibilmente terrorizzato. Fissava il pavimento senza riuscire a dire nulla. Mi avvicinai e gli appoggiai una mano sulla spalla. << Calmati e dimmi cos'è successo. >> gli dissi << Se non mi dici niente non posso aiutarti. >>.

Dopo qualche secondo alzò lo sguardo, mi guardò dritto negli occhi e disse: << S-Sono arrivati i-i-i pirati! >>.

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Salve, gente! 

Prima di tutto, grazie di aver iniziato la mia fanfiction! Spero che finora la storia vi stia incuriosendo (almeno un pochino... pochino pochino.... p o c h i i i i i i n o- OK la pianto di fare l'idiota. Sono solo al primo capitolo, dannazione).

I prossimi capitoli saranno più interessanti, sissignori! Parola di scout mia.

Pubblicherò un capitolo a settimana~

Quindi, a sabato prossimo ^^

Tiger's Blade [INCOMPLETA/NON CONCLUSA]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora