Capitolo 9 - L'ho sottovalutata

235 17 1
                                    

Ace

<< "Vecchietto"? Ti ricordo che ho solo 36 anni! >> ribattè Tetsuya, ancora piegato a metà. Mi chiesi che diavolo le avesse detto per farsi dare un pugno del genere.

Akira venne nella mia direzione, accucciandosi di fronte alle spade e osservandole attentamente. << Iniziamo con la katana o con la scimitarra? >> domandò al suo maestro. Lui si alzò con difficoltà, tornando ad assumere la posizione eretta.

<< Scegli tu, per me non fa differenza. >>

La ragazza sfiorò le fodere, come se stesse accarezzando delle bestie assopite pronte a risvegliarsi e attaccare da un momento all'altro. Esitò qualche istante su una spada di media grandezza dalla lama ricurva, che superò prendendo invece una spada a doppio taglio. La rigirò più volte tra le mani, sfiorandola con le dita. Sembrava che stesse accarezzando un neonato in una culla. Di colpo però ritrasse la mano, quasi si fosse bruciata. Sul suo volto si fece strada un'espressione malinconica. Mi sentii in dovere di chiedere: << Tutto bene? >>

Scosse la testa come per svegliarsi da un sogno. << Cosa? >>

<< Per quale motivo avevi quella faccia abbattuta? >>

<< Oh... non è nulla >> disse distogliendo lo sguardo. << Ero solo... immersa nei miei pensieri >>. Ripose l'arma e ne afferrò altre due simili: lunghe spade a doppio taglio con i manici di rame modellato a spirale. Ne passò una a Tetsuya mentre roteava l'altra con evidente maestria.

<< Vai sul facile, Aki? >> sentenziò lui lucidando la lama con il bordo della canotta nera. << Le spade a doppio taglio sono il tuo pane quotidiano. >>

<< Ti correggo >> rispose la ragazza con aria di finta arroganza. << Tutte le spade sono il mio pane quotidiano! >>. Gli puntò contro l'arma con un sorriso di sfida. Le si potevano vedere chiaramente i muscoli delle braccia e delle spalle in tensione. << Dovresti saperlo, ormai >>. Sinceramente parlando, non me l'aspettavo così sicura di sé; da quanto visto a casa sua e allo studio, ero sicuro che fosse molto più fragile e titubante e invece era esattamente il contrario: energica e risoluta. Però mi chiedevo se la sua fosse presunzione o, piuttosto, consapevolezza delle sue vere abilità.

Il suo sensei controllò la spada che brandiva, studiando la lama color argento vivo e fendendo l'aria. << Beh, vediamo se oggi mangerai! >>



Lucy

<< Dddddaaaai, Marco, ti preeeeegoo!! >>

<< Non se ne parla, tua sorella mi ha vietato categoricamente di prenderti più di una decina di ciliegie! >>

<< Ddaaaaii, per favooore! Dopo ti faccio un'altra bistecca! >>

<< Mi dispiace, ma io non sono Akira. >>

<< Antipatico... >>. Stiamo andando al dojo per salutare la mia sorellona. Prima di entrare da Kanataro aveva detto al biondino e al lentigginoso che se mi veniva voglia di ciliegie non dovevano prendermene più di dieci. Rompi scatole! Uffa, IO HO FAMEEE!! E mi è rimasta solo una ciliegia! Quanto vorrei mangiarla subito e sentire il suo sapore super dolce sulla lingua. Aaaaaaaahh, che goduria!

No, devo tenerla per dopo! DEVO! La infilo nella tasca e continuo a camminare. << Sicuro sicuro sicuro di non volere una bella bistecca fumante?? >>

Tiger's Blade [INCOMPLETA/NON CONCLUSA]Where stories live. Discover now