Capitolo 1

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La stanza era stranamente silenziosa.

Non un insulto volava nell'aria, non un respiro di troppo voleva rompere quella perfetta armonia che si era creata al suono dell'affanno dei due ragazzi chiusi tra quelle quattro mura.
-È stato uno sbaglio, uno sbaglio! Tu sei uno sbaglio! Godric ma non potevi farlo meno.. meno.. meno lui ecco! -

Intanto, poggiato con la schiena sulla tastiera del letto, ancora mezzo nudo Draco Malfoy si manteneva la testa con le mani, e imprecava su come ci fosse cascato ancora.
A cosa? A ciò che oramai tutta Hogwarts chiamava "il fascino della Mezzosangue".
Hermione Granger si infilò la prima cosa che trovò, cercando le scarpe sotto il letto,con l'intenzione di scappare il più lontano possibile. Una Grifona che scappava, vergognoso, ma in quel momento non aveva intenzione di dare peso all'etica della sua casata. Morgana ma dove si erano cacciati quel paio di mocassini?!
Poi sentì ridacchiare da sopra il letto,mentre lei era ancora accovacciata a cercare sotto esso.
-Oh andiamo Mezzosangue, hai i capelli alla post-coito ,le guance arrossate e la mia camicia addosso con tanto di stemma Serpeverde, dato che non potresti indossare manco volendo la tua che è a brandelli. E ti preoccupi pure di uscire? Rilassati."

il biondino era ancora fermo alla posizione di prima. Questa volta però con il volto alto e un tono di rassegnazione.
Si erano invertiti i ruoli in quel letto, durante quella notte, e durante tutte le precedenti.
Ora era lei che scappava, lei che non riusciva a tenere il peso di ciò che sentiva addosso.
Ed era lui adesso che affrontava la cosa e l'accettava, accettava il fatto che qualcosa in lui fosse cambiato. Accettava che ad averlo cambiato fosse la sua SangueSporco.
Hermione rialzò il capo da terra. Si sedette ad un bordo del letto, senza spiaccicare parola, e si stese di nuovo su quel testimone di peccati.
Draco Malfoy si girò verso la sua compagna di scuola.
Era bellissima, specialmente con la sua camicia.
Non permetteva a nessuna donna di tener i suoi abiti o di restare per la notte. Ne tantomeno quando la stanza non era sua restava lui.
Gli dava fastidio l'odore di donna sui suoi indumenti.
Persino l'odore dolce della madre lo infastidiva.
Ma lei.. Lei era diversa.
Il suo odore lo mandava in estasi, non gli recava disturbo.
Il suo profumo naturale era qualcosa di magico, forse davvero lo era.
Si rese conto in quel momento che di tutte le volte che era stato una notte con Hermione Granger, era sempre rimasto con lei.
Sempre. Mai una volta nel suo cervello era balenata l'idea di alzarsi e andarsene, così come mai una volta fosse venuta in mente a lei l'idea di cacciarlo.
Per Draco non fu difficile accettare anche il fatto che oramai erano minuti che fissava il corpo perfetto di quella donna così sbagliata per lui.
Lei non diede segno di essersi accorta del pesante sguardo del Serpeverde sul corpo, e con gli occhi nuovamente chiusi esclamò con voce calma:
-E con questa siamo a 19.-
Contavano oramai le volte in cui si svegliavano abbracciati, distanti, o a terra l'uno su l'altra.
Quella mattina Hermione aveva alzato il capo dal petto scoperto di Draco, che la teneva vicina con una potente presa sul fianco e le gambe dolcemente attorcigliate tra loro.
Le volte in cui si trovarono perfettamente distanti erano 3. Nelle quali (anche se Hermione non lo accettava) sempre si trovavano segni di rotolamento, come se uno avesse dormito sopra all'altro e poi fosse "sceso dall'incanto".
Invece 7 furono le volte che si ritrovarono a terra in posizioni non del tutto normali.
Hermione sorrise al ricordo di quando si svegliò con la testa del PuroSangue poggiata sulla sua pancia piatta scoperta.
Era come un bambino da accudire, da amare.
Ma lei non poteva e come avrebbe potuto?
-22. Eviti sempre di contare tutte le volte nello sgabuzzino di Gazza.-
Il Principe Serpeverde teneva ancora il capo rivolto verso la Regina Grifondoro. I suoi occhi argentei erano fissi sulla collana che lui le aveva regalato.. alla loro prima notte.La collana era da generazioni e generazioni dei Black.
Sua madre prima della depressione glie l'aveva consegnata, e gli aveva detto che solo quando avrebbe avuto "il fulmine" avrebbe dovuto cederla.
Sua madre aveva avuto il fulmine si.. Ma non con suo padre. Quello tra di loro non era amore, forse nessuno in quella famiglia conosceva l'amore.
Tranne quello materno, e fu quel fulmine a poter far avere quella collana a Draco.
E fu lo stesso fulmine e che attraversò gli occhi dei due giovani,chiusi tra l'altro in camera di lei per scappare,una da un Ronald troppo appiccicoso, e l'altro da una Pansy troppo oppressiva. E fu lì,durante quella notte di Ottobre,che le loro labbra si toccarono per la prima volta.. E poi ancora, e ancora e ancora.
Draco passata la notte e la mattinata poi, prima di andarsene mentre Hermione si lavava, lasciò il pacchettino sul letto perfettamente rifatto.

Non una parola era volata da bocca della Grifoncina, ma da allora la indossava sempre senza toglierla mai.

-Per Salazar Herm finiscila okkey?! Ci eravamo giurati che non sarebbe successo più, mi spieghi perchè siamo di nuovo qui allora!?-

Draco si alzò sul letto, aveva il busto eretto e le ginocchia poggiate duramente sul materasso, mentre l'unico indumento che il ragazzo indossava risaltava all'occhio vergognoso della povera Grifona, trovandosi a guardare dal basso verso l'alto il fantastico corpo di quel mago che la sovrastava.
Con decisione si mise ella sua stessa posizione trovandosi quasi faccia a faccia con lui (Altezza alla Dobby di lei permettendo in tutto questo eh N.A**)

-Ieri sera in biblioteca seduto di fronte alla sottoscritta c'eri tu, brutto essere schifoso che bacia maledettamente bene! Potevi pure evitare di sfiorarmi il mignolo e quindi di cercare contatto fisico! Comunque non ricordo per niente cosa sia successo dopo quello sfioramento di mani. Che poi tu grandissim...-

Le labbra di lui premettero su quelle dolci e screpolate per mancanza di idratazione di lei.

La mantenne per il girovita mentre le mani di lei si posavano tra i suoi capelli sulla nuca,tirandoglieli leggermente.

Lui molto delicatamente la spinse sul letto senza però staccare le sue labbra da quelle della giovane. Anche se poi dovettero per forza.

-Te lo giuro non mi fermerebbe nulla dal ripetere ciò che è stata questa notte anche adesso ma dobbiamo prepararci per la scuola fisicamente e psicologicamente a quando ci vedranno uscire mano nella mano da questa stanza con te addosso la mia camicia.-

Le labbra di lui premettero l'ultima volta contro quelle di lei prima di alzarsi e dirigersi verso il bagno privato della stanza da prefetto di Hermione.

La preside aveva requisito le bacchette per una settimana a tutti i Grifoni e tutte le Serpi, dato che c'è stato un litigio molto molto più pesante di quanto si creda.

Solo a quel punto Hermione riformulò le parole di Draco, con l'annotazione che si era fatta in mente.

Non poteva aggiustare la camicia. L'unica che aveva. E sarebbe dovuta uscire seriamente con quella di Draco a meno che non avesse voluto una punizione per mancanza di divisa in orario scolastico. E di certo non sarebbe stata lei a spiegare alla preside perchè la sua camicetta fosse strappata.

La grifona si alzò dal letto appena sentii in contemporanea l'acqua della doccia aprirsi, e un bussare alla porta.

Non curante dell'aspetto con cui si presentò, aprí la porta, trovandosi un Harry Potter tutto sorridente che era passato a prendere l'amica.

Il suo sorriso si spense non appena il giovane vide che la camicia grande che indossava Hermione (troppo grande per lei) era di una casata diversa da Grifondoro.

Hermione si spostò dall'uscio della porta e senza dire una parola fece il solito cenno ad Harry di entrare.

-Malfoy muoviti altrimenti Hermione fa tardi!-

Harry era a conoscenza di ogni minimo particolare della situazione dell'amica. E dico, ogni singolo dettaglio.

-Potter a meno che Hermione non abbia intenzione di aiutarmi a lavarmi non ci metterò prima di 15 minuti-

La risposta ironica come ogni mattina arrivò dal bagno.

Questa era stata più dettagliata dal solito commento "vorresti aiutarmi tu Potter?" E dalla risata di Hermione al viso rosso di rabbia dell'amico.

Ma questa volta quella rossa in viso oltre Harry era Hermione che imbarazzatissima cercò di sprofondare nel cuscino.
Intanto Harry se la rideva di gusto.

-Va bene dai.. Herm io vado, ci vediamo dopo. MALFOY!! SBRIGATI IO ESCO!!ORA PUOI USCIRE NUDO SENZA PROBLEMI!!-

Harry stava chiudendo la porta quando udii un:
-Potter ti farei sfigurare se uscissi da qui-

E con un ultima risatina, Harry se n'è andò.

Paure. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora