Parte 17

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-Ei.. ho uno strano presentimento.-

Tutti i restanti ragazzi camminavano alla solita debita distanza.

Pansy forse per l'ennesima volta fermò il cammino che stava intraprendendo coi sui nuovi amici improvvisati.

-Oh lo so, me lo sento anche io.-

Blaise, nonostante il leggero velo di stanchezza negli occhi, non perdeva minuto per fare ironia.

Tese la sua mano verso gli altri, mostrando il colore del suo anello.

-E' bianco..!-

La rossa del gruppo allora si protese la mano davanti al volto, analizzando come una bambina quel colore.

-Voi credete che..-

L'ingenuità della rossa spinse Draco a sorridere.

Sembrava così piccola. Ingenua, come una bambina.

Se la provò ad immaginare più bassa, magari con le sembianze di una vera bambina di otto, nove anni.

Si immaginava dei ricci gonfi e biondi sulle spalle della piccola, e una divisa da serpeverde che le fasciava il corpo magro.

Se la immaginò con gli occhi azzurri, come i suoi.

Ed in cuor suo si permise di immaginarla con gli stessi vizietti della madre. Con la stessa voglia di studiare e dimostrare di averlo fatto.

Come una serpeverde, rinfacciare di esser stata migliore.

E come una grifondoro, essendo la migliore.

Ma Draco si riscosse da quei suoi pensieri.

Si diede dello stupido, un imbranato.

"Come posso credere in una figlia mia e di quella.."

... Sangue Sporco

L'anno prima l'avrebbe chiamata così.

Ma in quel momento, dopo vari rifiuti, dopo essersi sentito rompere dentro quell'organo chiamato cuore, dopo aver capito che le cose si conquistano, Draco come avrebbe potuto chiamarla di nuovo con quel disprezzo?

Il biondo si guardò intorno. 

Vide tante facce, tante.

La piccola Weasley era l'emblema della felicità. 

Sorrideva e saltava guardandosi il dito, e continuando a dire "non posso crederci!"

Draco sorrise al pensiero che gli oltrepassò la mente.

Sembrava tanto che le fosse stata fatta una richiesta di matrimonio.

Ma poi un pensiero più triste gli fece sostituire la rossa, con la mora che tanto l'aveva ferito. 

Poi guardò il suo caro amico Blaise, che sorrideva alla vista dei movimenti di Ginevra.

Persino Harry Potter stava sorridendo.

Era per tutti oramai chiaro che la piccola del gruppo, nonostante ci fosse chi era più piccola di lei, fosse Ginevra Weasley.

-Oh andiamo Ginny.. lasciali fare le loro cose da soli.-

Hermione prese parola, e fermando per le spalle l'amica, l'abbracciò.

-Si ma.. cioè andiamo, noi siamo tutti incacchiati con il mondo e loro riproducono bambini! Facciamo..-

-Rossa vuoi farlo anche tu?-

Il moro serpeverde interruppe la Grifona con una sua frecciatina, che fece diventare le guance della piccola Weasley del colore dei capelli di ogni suo singolo familiare.

Paure. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora