Capitolo 8

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CAPITOLO 8

L'anello si alzò in aria. I quattro colori spiccavano in quel poco di spazio che l'anellino permetteva.
-Per la prima prova nella foresta dovrete andare. Cercate le vostre donzelle di non far spaventare. Urla, sangue, dolore dovrete evitare, e la bacchetta dovrete posare. Dovrete cercare più di una lacrima, pura e naturale.
Umana e di animale.
Ma attenti all'anello che si può sfilare.
Cercate l'animale a cui piace scappare.-
L'anello cadde a terra e si divise in otto cerchietti di colori diversi.
Due rossi, due bianchi, due azzurri e due marroni.
Draco afferrò l'anello più grande azzurro, deducendo fosse il suo. Al suo interno c'era scritto "porta".
Ma non ci fece caso. Si infilò l'anello e lasciò cadere la mano sulla sua gamba.
-Aia! Maledetto cerchio!-
Pansy Parkinson si era appena ustionata toccando il cerchietto rosso piccolo.
-Preside credevo fosse il mio.. Forse non sono adatta.. Forse tutta questa leggenda non si riferiva a me.. Scusate.-
E si alzò andando via.
Harry si voltò preoccupato verso la McGranitt in cerca di spiegazioni con lo sguardo.
Sembrava tutto troppo normale a parere suo.
Si alzò, prese i due anelli tra le mani e corse verso la direzione dove la serpeverde era scappata.
-Aia! Ma brucia sul serio ha ragione la Parkinson!-
Ginevra Weasley si teneva il dito tra le labbra adesso, sperando che con questo gesto il dolore si attenuasse.
-Dai qui..-
Blaise Zabini invece, con tanto di anello marrancio sul dito, era più che calmo. Prese tra le mani grande la mano destra della ragazza, e diede un leggero bacio dove la rossa si era fatta male.
-Mia madre quando ero piccolo mi dava i baci quando mi facevo male, e non ha mai funzionato come cura, non prendiamoci in giro, ma mi piaceva l'idea che mostrasse affetto verso di me.
E quell'idea mi faceva stare bene. Più di qualsiasi medicina.-
Dopo questa piccola confessione prese il cerchietto marrone tra le dita, e con ancora la mano della ragazza nella propria le infilò l'anello al dito.
-Non brucia.. Com'è possibile?-
Ginny si guardava l'anulare impressionata.
-Luna.. Prima che ti faccia male pure tu..-
-Si Neville, sarò più che felice di farmi mettere un anello al dito da te.-
Il sorriso della bionda contagiò anche Neville.
Prese il cerchietto e lo mise all'anulare della Corvonero.
-Sei troppo magra.. Lo sai questo no?-
Lo sguardo di Neville era di rimprovero.
-Stiamo per andare a fare una missione che ci ucciderà tutti e tu ti preoccupi che Luna sia grassa o meno?!-
La Weasley aveva invece uno sguardo severo.
Era preoccupata, si stavano buttando nella fossa praticamente.
-Il suo bene viene prima di qualsiasi altra cosa.-
Solo queste parole riuscì a dire il Grifone.
E furono quelle parole che colpirono il cuore di Luna.
-Devo aspettare che mi scotti prima di mettermi l'anello pure a me?-
Il biondo si girò verso la riccia che aveva appena parlato.
-mhm.. No sc-scusa mi sono distratto stavo pensando..-
Stava pensando alle parole di Neville.
"Il suo bene viene prima di tutto"
E se la sua Hermione si fosse fatta male durante tutto questo? Non lo avrebbe mai permesso.
Era una battaglia che principalmente riguardava lui, la Weasley e SanPotter.
Perché altre cinque persone dovevano partecipare con il rischio di morte?
-Non indosserai quell'anello.-
Parole fredde e distaccate uscirono dalle labbra di Draco.
-Come?-
Hermione quasi lo sussurrò, credendo di non aver sentito bene.
-È la mia battaglia, non la tua. E poi è troppo pericoloso, non voglio che tu.. Che tu.. Beh non ti voglio e basta.-
Parole ancora più fredde di quelle appena dette.
"Non riesci a dirle che sei preoccupato dato che la ami più di chiunque altro?"
Il cuore di Hermione fece un salto. Dalla finestra però.
-Bene. Allora non verrò, non ti sarò di problema e non rivedrai mai più tuo padre dato che servono otto poteri e voi siete in sette. Ci vediamo.-
Con le lacrime Hermione se ne andò.
-Che stronzo, ma se ero io, da mo ch'e l'avessi mandato a fanculo.-
La Corvonero fece scattare la mente del biondo.
Merda che aveva fatto.

***

-PANSY!PANSY DOVE SEI?!-
Era oramai tardi. Era stato un giorno stancante per tutti dopotutto.
Prima la mattina era andato da Hermione e Draco, poi era andato a lezioni, poi aveva saltato quelle pomeridiane per stare con Pansy, e poi era stato chiamato dalla Preside.
Ah ed adesso era in cerca di quella ragazza.
-Pansy! PANSY DOVE SEI TI PREGO ESCI MI STAI FACENDO PREOCCUPARE!-
Niente.
Era un po che girava in Hogwarts, nonostante fosse vuota.
Non sentiva lamenti, pianti o tan't altro.
-Non so dove tu sia okkey.. Non sei sbagliata. Sei troppo giusta. E sarà stato un caso che ti sei scottata. Esci fuori ti prego..-
Da un angolino buio all'improvviso compare Pansy Parkinson, con il mantello dell'invisibilità tra le mani.
-Lo hai dimenticato quando sei venuto da me un paio di settimane fa... Non mi sono mai mossa da dietro di te adesso, volevo vedere se ero almeno un minimo importante e non solo una scopata.. Volevo vedere se mi considerassi amica.-
Aveva il capo chino. I suoi capelli le ricadevano sul volto.
-Sei stata sciocca. Scappare? Proprio da te, proprio da una serpeverde! Non ti interessa il fatto che magari senza te non ci saranno più otto poteri?! Pensa a quel povero bambino, pensa a Teddy. Ora potrà avere una famiglia. Anzi, avrebbe potuto avere una famiglia.
Senza te, Remus e Tonks saranno prigionieri per sempre.
Draco non vedrà più suo padre.
I Weasley hanno pianto la morte di tre persone care.
Perchè a loro non pensi?
Perchè? Perchè pensi solo a te stessa?
Tu ora tornerai di là. Indosserai questo fottuto anello e ci aiuterai a salvare tutti!-
Gli occhi di Harry lanciavano fuoco.
La Serpeverde non ebbe il coraggio di rispondere..
La vita di tutte quelle persone era tra le sue mani.
-Ma l'anello non mi vuole!-
Cercò di ribattere.
-Mentre uscivo ho sentito che anche Ginny si è fatta male, non preoccuparti. Non è una cosa contro te, n'è altro.-
Prese tra le mani abbastanza grandi e pallide, la sua mano decisamente più piccola.
Le infilò l'anello, e la baciò in modo dolce.
-Ei ma cos'è questo affetto Potter? -
Harry la baciò con più forza sbattendola al muro.
-Non so Parkinson..-
La ragazza aggrappò le gambe al bacino del Grifone.
-Camera tua è più vicina..-

***
Glie l'avrebbe fatta pagare.
Sciocca.
L'aveva messa sul personale.
Sciocca.
Lui non la voleva.
Sciocca sciocca.
Chiaro e tondo.
Si rese conto che tutte quelle parole dette poche ore prima erano state inutili.
Sciocca.
Lei aveva confessato i suoi sentimenti.
Come una sciocca.
Lei gli aveva dato il suo amore.
Sciocca.
Lei aveva mentito a riguardo delle loro notti.
Sciocca.
Lei aveva dato la sua anima pura come rifugio per la sua dannata.
Sciocca sciocca sciocca!
Aveva confessato un segreto per il quale poteva essere espulsa!
Sciocca!
Il sassolino ai piedi di Hermione veniva calciato così forte che il mocassino della mora ne risentiva.
Sciocca!
Le lacrime non uscivano.
Troppo orgogliose pure loro.
"Che stronzo lui.
Che sciocca io"
Le parole che le rimbombavano in testa erano talmente tante che un'emicrania babbana era scontata.
"Aveva detto di amarmi porco due.. Ed invece non mi vuole. Maledetto lui. Maledetto lui."
Maledetta me.
Stava rientrando nella scuola.
-Hermione! Hermione!-
Oh ora lo avrebbe sentito.
-Malfoy, se non ti dispiace io ho da fare.-
Draco aveva il fiatone, i capelli in disordine, e i palmi sulla cosce per riprendere fiato.
-Sei una stronza. Una fottuttissima stronza! Ma la vuoi finire? Smettila di fare la Serpe!
Sei una Grifondoro. Dovevi impuntare i piedi e pretendere di venire, sapendo che ogni attimo che saremo stati li' avrei avuto più paura per te, per la tua insulsa vita, che per quella degli altri.
Ed avrei avuto paura della mia vita solo quando la tua non ci sarebbe stata più.
Perchè mi hai iniettato un veleno e senza di quello non posso vivere.
Ma cosa volevi? Che davanti a tutti facessi lo sdolcinato?!-
Draco aveva gli occhi così belli.. L'arrabbiatura di Hermione fece il pensiero di andarsene.. Ma solo il pensiero.
-Si. Esatto. Volevo che mi dicessi "ho paura per la tua vita". Invece hai detto che non mi vuoi.-
Draco annui a quelle parole.
-Non ti voglio in caso di pericolo. Non ti voglio quel giorno, quando piangeranno sulla tomba di chi non ce l'ha fatta.
Voglio che tu pianga sulla mia tomba e che andando verso mia madre le dica "ci amavamo e lo continueremo a fare". Non ti voglio li. No e basta."
Hermione lo baciò.
Che sciocco.
Un gran sciocco.
Proprio uno sciocco.
Il suo sciocco.
-Ed invece piangeremo insieme il giorno in cui un vestito bianco mi farà super sexy e mentre nostro figlio porterà le fedi. Okkey?-
Draco riunì le loro labbra.
-Promettimi che non farai l'eroina e che scapperai in caso di pericolo.-
Hermione fermò bruscamente il flusso di quei baci.
-Te lo prometto-
Bugia.
Ne aveva dette tante..
Ma avrebbe vissuto solo
Quando sarebbero stati tutti insieme.
-Ei.. L'anello si è fatto rosso. È normale?-
La riccia indicò l'anello al dito del biondo.
-Ehm.. Penso che ce la stiano dando dentro SanPotter poco santo e la Parkinson-
Il ghigno made in Malfoy colpì l'atmosfera romantica.
-Oh andiamo lasciali stare.. Loro
sono il fuoco dopotutto.. Certo.. Io non me lo aspettavo..-
Hermione prese parola.. Chi lo avrebbe mai detto.. Il suo migliore amico.
-Ehm.. Ecco.. Mhm.. Ti devo mettere l'anello..-
Draco mise l'anello all'anulare della mora, poi le prese la mano e la condusse nuovamente in infermeria.
-Mhm.. Draco?-
-Si Hermione?-
-Ho quasi rischiato di essere incinta questo mese..-
-Hermione?-
-Si Draco?-
-Mia madre ti vuole conoscere.-
-Abbiamo tutti belle notizie insomma..-
L'aria notturna colpiva i loro visi.
Hermione aveva ancora indosso la camicia del Serpeverde.
Che giornata lunga.
-Ci proveremo a fare un figlio..? Insomma non adesso.. Abbiamo 19 anni.. Ma.. Ecco io..-
Draco cercava di azzeccare una vocale.
-Si piccola serpe.-
Un bacio interruppe le parole spiaccicate che Draco voleva far uscire.
-AAHHHH METTI SUBITO GIU IL MIO CERCHIETTO RAZZA DI PAZZO!-
Ecco una volta aperte le ante dell'infermeria cosa si trovarono davanti i due giovani.
La rossa del gruppo aveva le gambe attaccate al busto del moro serpeverde.
Il suo petto era schiacciato contro la schiena contratta per lo sforzo del ragazzo..
Le sue labbra lasciavano morsi tutto tranne che amorevoli sul collo e sulla mascella del ragazzo, il quale teneva tra le mani un cerchietto blu cobalto, con sopra un piccolo cuore nero.
Poco più in la, incuranti del rumore assordante, Neville Paciock dormiva dado le spalle ai ragazzi ancora sull'uscio dell'infermeria.
Due braccine sottili si intravedevano abbracciare il busto del moro Grifondoro.
Luna Lovegood dormiva abbracciata al suo più grande desiderio nascosto.
Neville era sempre stato il tipino particolare che le piaceva.
E sempre lo sarebbe stato.
Sul tavolino Hermione notò un foglio firmato dalla preside.
Con un cenno fece capire a Draco di dover andare a staccare quei due.
"carissimi, ho preso la bacchetta della signorina Lovegood, l'indomani mattina partirete per la prima prova.
Troverò io il modo di avvisare Potter e Parkinson.
A domattina, la preside Mcgranitt."
-MI HAI SCHEGGIATO IL CUORICINO!-
Hermione interruppe la sfuriata dell'amica.
-Ragazzi..-

Paure. (IN REVISIONE)Onde histórias criam vida. Descubra agora