Capitolo 6..

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Neville era steso sul suo letto.
Aveva visto Luna da lontano mentre andava al dormitorio ma non le si era avvicinato.
Era bellissima.
Non aveva la divisa dato che il sabato era facoltativa.
I suoi capelli biondi erano legati in una treccia lunga, che ricadeva sulla sua maglia nera.
Ecco cosa indossava. Del nero.
Una maglietta nera e dei pantaloncini.
Mai la sua Luna avrebbe indossato cose del genere.
Stava benissimo per Merlino.. Ma non era cosa da lei.
E si sentiva in colpa.
Come se il suo discorso avesse causato tutto quello.
Ed era arrabbiato.
Come se non li avesse visti tutti quei cascamorti che le sbavavano sulle curve.
*E io che pesce lesso non l'avevo manco mai baciata..*
Si era ripetuto.
Mai nella sua testa si era posto il suo bene prima di quello della bionda. E mai sarebbe stato così.
Solo quando lei gli avrebbe detto che le andava bene poter essere baciata, lui lo avrebbe fatto.
Lo so direte molto da vecchia epoca.. Ma lui è fatto così.
Sua nonna era una donna particolare, e alla vecchia mano.
Vivere con lei gli aveva fatto capire molte cose del modo femminile, più di quante ne sa una ragazza stessa.
Fatto sta, che adesso, su quel letto ci sia un ragazzo innamorato,e non un badboy.
Rise all'idea di sua nonna che lo cresceva come un ragazzaccio.
Non gli avrebbe rivolto la parola se solo si fosse permesso di dire anche solo "miseriaccia" davanti a lei.
Figuriamoci tutto quel poco che il moro aveva appena imprecato. Aveva sbattuto il mignolo contro il letto prima di stendersi,e gli insulti babbani più remoti erano usciti a galla.
*toc toc*
Il panico prese al moro mentre qualcuno bussava dolcemente alla porta.
-Godric.. Ehm chi è?-
Si alzò di scatto dal letto e si diresse verso l'armadio per cercare un modo per evitare in caso fosse stata una visita indesiderata.
-Neville sono Luna..-
La sua voce gli era mancata.
Si sfilò la maglietta e la lanciò da qualche parte nella stanza.
-Ehm no io mi starei camb..-
-Wow-
Mentre Neville era girato verso l'armadio nel pronunciare quelle parole, Luna era entrata.
-Scusa scusa ora esco..-
Neville cercò una maglietta comoda, constatando che quella che aveva lo era abbastanza da potergli stare addosso.
-n-no va bene.. Oramai sei qui. Ti da fastidio?-
Neville diede questa risposta indicando il suo torso nudo.Cercò il suo coraggio Grifondoro.
-No.. Cioè no. Priscilla.. Comunque.. No ceh io.. Mettiti qualcosa addosso altrimenti non riesco manco a guardarti.-
Il moro rise a quell'affermazione.
Cercò la sua maglietta ovunque.. Poi si girò verso la bionda seduta a gambe incrociate sul letto.
-Mhm.. È questa?-
Teneva in mano l'indumento che il povero Neville cercava.
-Si, si esattamente.-
Si avvicinò alla ragazza, la quale si alzò per porgergliela.
Guardò ancora il suo petto scolpito..
Passò una mano sopra il pettorale destro.
Neville era avvampato, si domandava che intenzioni avesse..
La mano di Luna scese verso il bacino del moro..
Lui in estasi sotto il suo tocco voleva fermarla.
Ma la mano di lei si fermò proprio sopra la cintura.
-Come ti sei fatto queste ferite?-
Solo in quel momento il giovane collegò che il tocco della ragazza era parallelo alle cicatrici che lo coprivano.
-Venni torturato personalmente da Bellatrix Lastrange prima dell'arrivo di Harry e prima che scoppiasse la guerra.
Sai.. Questa tortura è stata come quella dei miei genitori.. Voleva che io soffrissi come loro.. Voleva che uscissi pazzo come loro. Ma la loro pazzia non è arrivata a contagiare anche me.
E ciò l'ha fatta arrabbiare di più perciò..-
Luna lo zittì con un abbraccio.
-Scusami non dovevo chiedere.. Non volevo farti stare male o farti rivivere certi ricordi.-
Le braccia di lei stringevano forte sulle spalle nude di lui.
Neville sostenne Luna che era in punta di piedi mettendole un braccio attorno i fianchi.
La ragazza sussultò a quel contatto.
-Neville sei il migliore amico che qualsiasi ragazza avesse mai potuto desiderare. Sono stata fortunata ad avere te.. Grazie-
Luna posò le sue labbra sulla guancia calda di Neville.
E lui era immobile. Quelle parole erano un'ennesima ferita sul suo petto, solo questa più profonda e dolorosa.
-Ei Neville sei bollente.. Rimettiti la maglietta forza ti accompagno in infermeria.-
Ancora immobile la fermò.
-Non ne ho bisogno grazie-
Il suo tono freddo però non toccò il cuore caldo della bionda davanti a lui.
-Non mi interessa. Hai gli occhi lucidi e rossi pure, vestiti o ti vesto io-
Quelle sono lacrime trattenute
Si ripeteva lui.
-Bene dato che non ti muovi lo faccio io!-
La ragazza infilò la maglietta moro, che non contribuì per niente.
-Luna lasciami stare sto bene!-
La bionda si fermò.
Lo guardò attentamente avvicinandosi sempre di più.
I loro nasi si toccavano dato
che Neville si era seduto sul letto per complicare le cose alla bionda, stando seduto mettergli la maglietta sarebbe dovuto essere più difficile.
Poi d'un tratto mentre stavano per unire le loro labbra..
Luna si staccò.
-I tuoi occhi dicono il contrario. Devo usare le maniere forti? Bene.-
Si allontanò e si diresse verso la porta, lasciando il giovane desideroso di quel contatto.
Era talmente preso dai suoi pensieri che non si accorse che la bionda munita di bacchetta lo stava facendo levitare in aria e che lo stava portando nei corridoi.
-Luna fammi scendere!-
Ma lei fece finta di non sentirlo silenziandolo con un altro colpo di bacchetta.
Arrivati all'infermeria la ragazza face scendere il Grifone e gli diede di nuovo la parola.
-Sei stata una gran..-
-Oh salve signorina Lovegood, signor Paciock. A cosa devo questa vostra visita?-
Mentre Madama Chips li guardava curiosa, Luna aveva appena costretto Neville a sedersi sul lettino, e per farlo stare fermo si era seduta sulle sue gambe.
*Godric Luna alzati che finisce male..*
-Madama, il signorino Paciock mostra sintomi di febbre babbana. Ma per suo orgoglio Grifondoro non vuole farsi curare.-
Con queste parole la piccola e minuta Corvonero si era girata verso il moro
Erano di nuovo vicinissimi.
*Dai Neville baciala..*
Il moro avvicinò il suo viso a quello della bionda ancora di più.
Mancano pochi centimetri..
-Oh come siete dolci, ma signorina Lovegood il signor Paciock potrebbe infettarla. Non preoccupatevi, tra poco con la mia medicazione sarà tutto apposto-
La donna parlando fece scattare Luna che si alzò subito e Neville che si era spostato sul lettino.
*Maledetto bacio che non arriva mai*
Questa volta era stato il pensiero di entrambi.

***
Harry Potter correva come un pazzo nei corridoi, tenendo per il polso una Pansy Parkinson ancora più disperata di lui.
Erano stati convocati insieme dalla Preside
-Ci avranno scoperti quando è successo nello sgabuzzino di Gazza-
Disse una Serpeverde esausta di correre.
-Nah.-
Ecco la risposta di un Grifondoro molto molto meno eccitato all'idea di esser convocato dalla preside.
-Allora quando l'abbiamo fatto nel bagno delle ragazze.-
Il moro scosse il capo.
-Dei ragazzi?-
Stesso gesto di prima.
-Nell'aula di trasfigurazione?-
A quel punto Harry si fermò e fermò anche il flusso delle parole di quella sottospecie di conoscente
-non c'è angolo di Hogwarts in cui non abbiamo scopato okkey? L'abbiamo fatto persino in camera di Seamus dopo che se l'è fatta cambiare.-
Pansy rise, rendendosi effettivamente conto che nell'ultimo mese erano stati molto "attivi".
-Beh.. Allora..-
Harry la zittì con un dito. Ma la ragazza mise la mano attorno al dito del Grifone e glie lo distorse.
-Aia!-
-Non zittirmi più lurido Potter. Ora si va dalla preside e ti muovi pure!-
La ragazza con ancora la mano attorno al dito del moro lo tirava verso la presidenza.
-La parola d'ordine.-
Pansy si girò verso Harry
-Dolcezza io non la so.-
-Allora.. Vediamo.. Gatto gelatinoso.-
La Serpeverde aveva indovinato la parola.
-Ma come cazz..-
-Ho unito le due cose che caratterizzano la preside. Che prevedibilità.-
Alzò gli occhi al cielo
-Mhm.. Non farlo che mi istighi..-
Il moro si morse il labbro, e la ragazza soddisfatta di quelle attenzioni si diresse su per la scala.
-Su ragazzi entrate.. Non c'è bisogno che bussi signorina Parkinson l'ho sentita arrivare-
Con quelle parole la ragazza aprì direttamente la porta ce dava sulla grandissima presidenza.
-Sedetevi su.. Signor Potter, Signorina Parkinson.. È il momento di chiarimenti.-
I due ragazzi seduti sulle poltroncine guardavano impassibili la preside.
-Ho bisogno di voi.. E non solo..-

Paure. (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now