Capitolo 13

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La luce mi colpisce gli occhi e io li apro, in quel momento realizzo a pieno tutto ciò che è successo ieri sera, ieri in generale.

Sono nel letto dell'idolo di mia sorella, entrambi nudi, con il suo profumo che aleggia qua intorno e so che devo andarmene, soprattutto dopo che Calum Hood mi ha detto : Ti amo.

Mi alzo piano, prendo la maglia che mi ha prestato ieri sera e la infilo, poi vado nella stanza degli ospiti dove ho le mie cose, mi vesto velocemente, e decido di lasciare la maglia di Calum, e mettere solo i pantaloni neri , indosso le converse e prendo lo zaino, gli lascio l'abito rosa, non mi va di portarlo a casa, non voglio avere troppi rimorsi e già so che ne avrò parecchi.

Scendo al piano di sotto, prendo un foglio di carta e decido che è giusto lasciargli due parole, non uno stupido messaggio su WhatsApp, ma un messaggio sentito, ora quando lo sento ancora mio.

scrivo: Cal, solo dodici ore insieme e mi sento una persona nuova, non so che stregoneria tu abbia usato su di me, ti ho odiato, malaavvero tanto, poi però, anche se non mi spiego come sia accaduto, tutto in una volta, in poco tempo, cronometrato, mi hai illuminato. Ora ho bisogno del tuo amore per illuminare questa casa, la mia casa, e senza te mi sentirò al buio, ho visto me stessa nei tuoi occhi, quella me che non esisteva più da quando Ally è morta. Scusa, non ho avuto il coraggi di dirtelo in faccia, tu sei stato coraggioso, Ti amo Calum Hood, per ciò che sei. Non cambiare mai, Addio Cal.

Lascio il foglio sul tavolo della cucina, con sopra il mio braccialetto preferito, uno stupido braccialetto d'acciaio con un ciondolino dove c'è scritto" Lucky" , me lo ha regalato Ally qualche mese prima di morire, deve averlo.

Esco di casa, guardandomi in giro, ho paura che si svegli e non mi faccia partire, ho bisogno di tornare a casa, forse anche di dimenticarlo, anche se so che non sarà possibile; cammino un po' finchè non vedo un taxi, lo chiamo con un cenno della mano, accosta ed io salgo

-dove la porto?- chiede il tassista , un uomo dai capelli bianchi con dei baffi enormi

-alla Laugh factory - sorrido, fintamente, e inizia il mio viaggio

-posso chiederle una cosa?- la voce grossa dell'uomo mi risveglia dal mio stato di trance

-certo- dico , tanto, cosa mai potrà chiedermi

-sei per caso la nuova fiamma di Calum Hood?- cazzo, ora sono questo

-no, sono sua cugina- sorrido, cercando di farglielo credere

-i baci tra cugini non pensavo fossero normali- so che mi sta guardando dallo specchietto retrovisore e so che non è stupido

-è stato solo un bacio, e no, non sono sua cugina- sospiro, è inutile mentire, la cosa tra virgolette buona è che non ci vedranno più insieme

-bene, mia figlia la odia già- sospira l'uomo io annuisco noncurante -siamo arrivati- annuncia qualche secondo dopo, lo pago e scendo dal Taxi, per poi salire sulla mia auto, accendo la musica e metto in moto.

Sorrido non appena, dopo un paio di kilometri parte Amnesia dei 5SOS "I wish that I could wake up with amnesia

And forget about the stupid little things

Like the way it felt to fall asleep next to you
And the memories I never can escape

'Cause I'm not fine at all" dice la canzone e io penso che ha perfettamente ragione, vorrei essermi svegliata con un'amnesia ed essermi scordata tutte quelle piccole cose che abbiamo fatto, i baci, le mani intrecciate, gli sguardi, non sto per niente bene in questo momento.

Twelve Hours||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora