Capitolo 15

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5 Giugno

Oggi per me è un grande giorno, ho l'incontro con gli alcolisti anonimi e se tutto procede senza il mio abituale crollo dopo l'incontro potrò dire di essere guarita.

Eppure oggi è uno di quei giorni che sai che avranno un risvolto negativo, lo sai perché te lo senti dentro, lo sai perché siamo esseri umani dotati di intuito e certe cose si capiscono. Spero solo di sbagliarmi.

Guardo il cellulare e un messaggio mi salta all'occhio

Cal: Buongiorno principessa, buona fortuna per oggi. (Ascolta Easier).

Buongiorno , grazie e lo farò.

Poso il cellulare sul comodino e scendo al piano di sotto

-oggi è il giorno, hai già sentito Calum?- domanda fredda mia madre non appena entro in cucina

-so che è il giorno, e so che posso farcela- sospiro prendendo uno yogurt e sedendomi - mi ha mandato il buongiorno - aggiungo prima di iniziare la mia colazione

-tornerai a piedi, quindi sta attenta- aggiunge io annuisco e lei come tutte le mattine esce per andare a lavoro .

Sono fuori casa, ho deciso di mettere la maglietta di Calum come porta fortuna, sto ascoltando Easier come mi ha suggerito Cal. Ogni mattina mi dice una canzone da ascoltare e io lo faccio, così mi sento legata a ciò che fa, mi sento legata almeno emotivamente a lui.

Il centro di recupero non è distante da casa mia, infatti in meno di dieci minuti mi ritrovo a varcare la soglia di quel luogo, ora non sono solo Juliet Moon, quella a cui è morta la sorella, sono anche la ragazza di Calum Hood, e questo mi fa paura.

-Juliet- esclama Jeremy il più anziano del gruppo in cui mi trovo, ha solo venticinque anni,ma è comunque il più grande -ho saputo la notizia, non potrei essere più che felice per te- mi abbraccia e io lo stringo, non ho mai voluto creare amicizie con questi ragazzi, ma siamo stati ricoverati quasi due mesi insieme, è logico si creino rapporti.

-Jeremy, si, sono molto felice anche io- stacco l'abbraccio e per un secondo ci guardiamo negli occhi

-ti prometto che oggi è l'ultimo giorno che verrai in questo posto- mi sorride e come ogni volta mi scorta nella sala dove si svolge l'incontro.

Le sedie sono già tutte occupate, disposte in cerchio, come sempre e il mio posto, è ancora libero, non abbiamo posti assegnati, ma sono un'abitudinaria, dal primo giorno mi sono appropriata di quella sedia, e lo sarà finchè non verrò più in questo posto.

Mi siedo , accanto a me c'è Jeremy da una parte e Ch dall'altra sono le persone con cui ho legato di più, entrambi mi sorridono.

-Allora, come in ogni seduta vi chiedo di dirmi cosa avete fatto nelle ultime due settimane, se ovviamente avete bevuto, se avete fatto qualcosa che vi ha fatto felici, qualsiasi cosa.- dice la dottoressa White squadrandoci uno per uno

-sicuramente Juliet sta più c he bene. E' diventata la puttana di una celebrità- dice un'oca del quale non ricordo neanche il nome

-come scusa?- corrugo la fronte e mi alzo all'impiedi

-è la verità, non è credibile l'amore tra un'alcolista e una celebrità di fama mondiale- si alza anche lei

-ah no, vuoi per caso che lo chiamo, così ti faccio dire da lui quello che proviamo?- sto per perdere la calma, ormai me ne rendo conto da sola quando accade

-no, perché è ovvio che se sei la sua puttana ti dice che ti ama, ha bisogno che lo vizi gratis, se no chi sa quanti soldi ci vorrebbero- ride di gusto, si vede e io vorrei solo ucciderla in questo momento

-va bene, come vuoi, ma sappi che se tra noi due c'è una puttana quella sei tu- le urlo contro , e lei riprende a ridere, ma che problemi ha?

-Ragazze smettetela- urla la dottoressa White - Jenny va fuori, appena Juliet avrà finito di raccontare la sua esperienza lei uscirà e tu entrerai , Jenny si alza mi passa accanto e mi mostra una foto, vedo di sfuggita Cal con una ragazza che decisamente non sono io. Sarà una fan , spero lo sia.

Dopo aver raccontato tutto ciò che è successo nelle ultime due settimane , la dottoressa mi da finalmente il via libero, se non bevo, posso anche non venire più, per me è un'enorme passo avanti. Quando esco dopo aver salutato tutti do all'oca il cambio che per estrema gentilezza mi lascia in mano la foto che prima mi aveva mostrato, rimango a fissarla: è sfocata sembra essere uno screen di una fotocamera di sicurezza la data riporta "04/06/2019" è di ieri sera e Calum è abbracciato ad una ragazza dai capelli biondi platino .

Compongo il numero di Calum , tre squilli non sta rispondendo. Parte la segreteria, riprovo a chiamarlo al quarto squillo sta volta risponde

-Principessa, com'è andata?- dice gioioso , ma la mia rabbia prende il sopravvento

-principessa? Davvero Calum? - gli urlo quasi, i passanti mi guardano stranita -dov'eri ieri sera?- gli domando più seria che mai

-sono stato in un locale con alcuni amici , ma qual è il problema? l'incontro è andato male?- chiede con voce preoccupata all'ultimo

-non c'entra l'incontro, sto parlando di te- la mia voce è glaciale, nel frattempo ho raggiunto un parco vicino casa mia e posso anche piangere, perché in questo momento mi va solo questo

-mi dici che sta succedendo?- domanda, sento un tonfo, sembra essersi chiuso da qualche parte

-mi hanno passato una foto, tu e una bionda. Ti precedo, non inventarmi la cazzata del fatto che era una fan- deglutisco

-hai ragione, non era una fan, non ricordo cosa è successo ieri sera, non lo ricordo perché mi sono ubriacato, avrei dovuto dirtelo io, ma sostanzialmente non so chi era, ne cosa è accaduto- spero mi stia prendendo in giro, perché se è davvero così la nostra storia è appena finita.

-Sai che dopo ciò che tu mi stai dicendo io ti lascio in tronco?- domando dopo che ormai le mie lacrime hanno iniziato a bagnare la sua felpa

-Juliet, non accadrà più , te lo giuro, non ero in me- la sua voce è supplichevole , ma io non posso stare a pensare a lui che mi tradisce solo perché è ubriaco

-Calum, io non posso, pensavo avessi capito come sono fatta, devo avere mille certezze perché i dubbi mi fanno crollare, e pensare che tu non sai neanche cosa sia successo con quella mi fa stare mille volte peggio. Non cercarmi più- dico e senza dargli il tempo di ribattere chiudo la chiamata .

Vado verso il primo supermercato e prendo tre bottiglie di vodka, mi basteranno , spero.

Ci sono momenti in cui la disperazione prende il sopravvento, quando dopo tempo trovi di nuovo la strada di casa e poi per un non nulla la perdi ti senti come se tre camion ti fossero passati di sopra . Io mi sento così, ho perso di nuovo la strada di casa.

Mi chiudo nella camera di mia sorella a chiave, solo io e l'alcool.

Twelve Hours||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora