Capitolo nove.

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Giorno 4, ore 22:49.

Harry.

Siamo nel mio letto, Louis è avvinghiato attorno a me. Siamo nudi, eppure non ci tocchiamo, siamo solo vicini; ci siamo addormentati così. Lui dorme ancora, io invece sono sveglio da almeno un'ora, la mia mente valuta tutte le possibilità che si aprono ad averlo fra le mie braccia.
Dopo la mia crisi, Louis non ha ceduto, per quanto io abbia provato a scoraggiarlo. Lo ammiro per questo, anche se non lo volevo vicino durante un momento così umiliante. Devo essergli sembrato un idiota, o almeno un codardo che non riesce a fare sesso. Ma lui non ha battuto ciglio, ha continuato a parlarmi con la sua tranquilla voce dolce finché non mi è restato che cedere; poi mi ha infilato nel letto, coprendomi con le coperte fino al mento, incurante della sua nudità, lasciandomi ipnotizzato alla vista del suo petto nudo mentre si chinava su di me e mi dava un bacio sulla fronte. Nonostante il panico che mi ha preso quando ha pronunciato il mio nome intero, lo volevo vicino. Desideravo sentirlo su di me sapendo che mi avrebbe confortato, e torturato, magari.
Perciò quando ha provato ad andarsene, l'ho trattenuto per la mano e gli ho chiesto di restare, non mi andava di restare da solo con i miei incubi. Era riluttante, però è rimasto comunque, levandosi completamente i vestiti bagnati e lasciandomi la bocca secca alla vista del suo corpo. È saltato sul letto e io l'ho tirato vicino a me, l'ho stretto, la schiena contro il mio petto, e ci siamo addormentanti al rumore della pioggia che batteva sulla finestra. Non ricordo di essere mai stato così in pace con me stesso quanto ora, con questo bel ragazzo fra le braccia, pelle contro pelle, i respiri in sincronia, le mie mani appoggiate sulla sua pancia morbida.
Quando mi sono svegliato ritrovandomelo disteso sulla pancia, i suoi capelli ancora umidi sulla faccia, ho pensato di sognare. Poi ho capito che era tutto troppo reale, e non mi sono mosso per timore di disturbarlo e farlo andare via.

Gli passo le dita fra i capelli, piano, trattenendo il respiro, e lui si rannicchia più vicino, il viso contro il mio petto, le labbra che mi sfiorano la pelle eccitandomi all'istante. La pioggia sta ancora cadendo, la stanza è immersa nel buio e non riesco a vedere nulla, riesco solo a sentire. Si sveglia piano -capisco quando succede dal mutamente del ritmo del suo respiro, dal fatto che cerca di staccarsi da me. Serro le braccia e lo stringo, senza dire una parola per paura di rovinare tutto. Anziché opporsi, alza la testa e mi strofina il naso contro il collo, mi bacia piano, con dolcezza, facendomi rabbrividire. Sono sicuro che sta sorridendo, e apro i palmi della mano per toccare più pelle possibile. Non so cosa voglia fare, ma so che posso gestire la situazione, al buio, con Louis e senza ricordi che mi tormentano. Lui fra le mie braccia, i capelli che mi fanno il solletico contro la pelle, il respiro caldo nelle orecchie. Affonda i denti nella carne tenera del lobo e sussulto, lasciandomi sfuggire un gemito troppo simile a una risata.
"Soffri il solletico?" sussurra, e io annuisco, ancora timoroso di parlare, gustandomi il suono dolcissimo della sua voce. "Hai il corpo più bello che abbia mai visto" sussurra ancora mente mi scivola sopra. Lo spesso piumino ci copre e il suo calore si fonde al mio nel nostro piccolo paradiso privato.
"Non puoi neanche vedermi" dico, e mi sorprende quanto il suo complimento mi faccia sentire bene.
"Oh, ti ho visto. E riesco a sentirti" mette le mani ovunque, esplorandomi, risvegliandomi. "Sei tutto muscoli, Harry Styles. Non hai un grammo di grasso" si diverte a provocarmi.
"Non credo che sia vero" mi blocco sull'ultima parola quando fa scivolare il corpo verso il basso, e poi si sposta e si stende sul fianco accanto a me. Con le dita traccia una scia lungo il mio petto, sugli addominali e sullo stomaco, facendomi rabbrividire. Sono duro e mi fa quasi male, ma non voglio chiedergli qualcosa che non so se mi vuole dare. Ho paura di fare sesso e rovinare tutto come l'ultima volta, con i ricordi che si impossessano di me, indomabili. Quello che mi è successo in passato ha oscurato la mia intera vita, rovinandola.

La sua mano si allontana in fretta dal mio membro e tiro un sospiro di sollievo -e di agonia. Darei tutto per sentire le sue mani su di me. Sono travolto dal bisogno di sentirlo vicino, gli avvolgo il viso con le mani e lo bacio con passione; niente baci dolci, stavolta. Lo divoro, gli succhio la lingua e lui fa lo stesso con me. Le nostre mani sono dappertutto, mappano i nostri corpi muovendosi in territori più intimi a ogni colpo di dita, e poi sento la sua presa incerta su di me. Gli trema la mano, e anche il mio corpo trema, toccandomi così per la prima volta. Mi stringe il membro e inizia a muovere la mano, quelle piccole dita che mi trasformano in fretta in un delirante grumo di piacere. Lo bacio ancora, perdendomi nel suo sapore, nella sua mano, e avverto già le vibrazioni scendere lungo il mio corpo. Sussurra il mio nome contro le mie labbra, la mano sempre più veloce, e io gemo imbarcandomi sotto di lui. La guerra inizia dentro di me quando mi avvicino all'orgarsmo e lo combatto.

Non dirmi un'altra bugia] Larry Stylinson.On viuen les histories. Descobreix ara