Prologo

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ELOISE - FIGLIA DI UNA SCHIAVA

Loro non erano esseri umani, erano qualcosa di diverso, superiore probabilmente. E questo spiegava il perché del loro potere. Ma gli umani non lo sapevano, ben presto però Christina ed Eloise ne vennero a conoscenza.

Dopo la terza Guerra mondiale, prese il potere il Gruppo dei Cinquanta, coloro i quali erano stati i fautori della guerra che in poco tempo aveva mandato in rovina il mondo intero.

Il Gruppo dei Cinquanta dettava leggi contro la popolazione ed era un miracolo che non si fossero scatenate altre guerre e rivoluzioni ovunque. Fra queste nuove leggi, fu ripristinata la schiavitù. Le classi medie e quelle basse dovevano versare una tassa abbondante di denaro ogni semestre alle classi alte, restando con pochi o addirittura senza soldi. Infatti, le classi medie e basse morivano di fame e spesso non riuscivano a versare ai ricchi la tassa dovuta.

Erano dunque costretti a cedere loro il minore o la minore della famiglia, che diventava leggitimo schiavo fino a quando la famiglia non riusciva a riscattarlo. Il che era spesso difficile e avveniva poche e rare volte.
Non è difficile immaginare quale fosse il destino degli sfortunati o fortunati che non avevano eredi.

Christina Carlsberg finì in questo modo nelle mani della potente famiglia dei Royalts, il cui capostipite aveva appoggiato il Gruppo dei Cinquanta durante la guerra. Inutile dire che suo padre supplicò in tutti i modi la famiglia alla quale doveva versare la somma in denaro, ma da parte di questa non ci fu tolleranza. Non poteva ripagarli con i soldi? Bene, a loro gli schiavi interessavano ancora di più.

Era un'epoca in cui la schiavitù non era una condanna, ma una gemma preziosa, il simbolo del Nuovo Mondo.

Successe che, purtroppo, Christina si innamorò di uno schiavo che lavorava per i Royalts proprio come lei. Ebbero una profonda storia d'amore e dall'unione dei due nacque una bellissima bambina, Eloise.

Lo schiavo fu rinnegato dai Royalts che lo barattarono per un altro schiavo e lo risparmiarono soltanto dopo innumerevoli suppliche da parte di Christina. C'è da dire che la potente famiglia dopo tanti anni aveva cominciato a nutrire un po' d'affetto per la giovane schiava, ma nulla che andasse oltre il loro interesse, sia chiaro.
Le permisero perfino di tenere la bambina, a patto che diventasse una loro schiava legittima. Non ci fu scampo per la piccola Eloise, né di fuggire, né di provare a vivere una vita dignitosa.

Christina si pentì di averla generata solo perché non poteva assicurare una buona vita a sua figlia, altrimenti quell'anima pura che cresceva di giorno in giorno era l'unica felicità nella sua triste vita da schiava.

La bambina non ebbe pretese, nacque buona e umile e fu educata alla povertà e alla sottomissione sin da piccola. A tre anni sapeva già apparecchiare la tavola, a cinque fare i letti e a sei anni ogni lavoro di casa che riguardasse cose non troppo complicate e pericolose. Sua madre l'aveva educata alla vita alla quale di lì a poco sarebbe andata incontro, ma non voleva comunque esagerare né far mancare alla bambina l'affetto che meritava.

Eloise crebbe insieme ai figli dei Royalts, le perfide gemelle Anne e Catherine che fecero di tutto per renderle la vita un inferno, di tre anni più grandi di lei e il signorino Luke, che aveva esattamente la sua stessa età ed era bello come il sole. Di una bellezza disarmante, da lasciarti a bocca aperta.

Spesso Eloise si chiedeva perché non potesse vivere come i bambini che stavano nella sua stessa casa, perché come loro non potesse andare a scuola, ricevere un'istruzione, possedere tanti giocattoli, essere trattata bene e tante cose simili e trovava la risposta in sua madre e nel suo viso dispiaciuto, ma al tempo stesso gentile.
«Noi siamo così, piccolina, possiamo fare alcune cose e altre invece no, così come loro. Per tutta la vita» le aveva detto, volendo essere chiara sin dall'inizio. Non voleva che sua figlia si facesse illusioni, meritava perlomeno di conoscere la verità.

Dopo quella risposta, la ragazzina non s'era fatta più domande e aveva continuato a fare la schiava, svolgendo i suoi lavori per una famiglia che non amava davvero.

O che era costretta ad amare.

Ma forse un giorno le cose sarebbero cambiate una volta per tutte, perché Eloise non era soltanto una semplice schiava, lei era molto di più e forse sarebbe riuscita a farsi valere in una famiglia nella quale nessuno sembrava avere un briciolo di umanità.

La forza dell'amore, del coraggio, della protezione, molti punti furono dalla sua parte e servirono da incoraggiamento per non mollare.

E lei, la giovane schiava ce l'avrebbe fatta? Sarebbe riuscita a sopravvivere e a non mollare?

Contro di lei, una stirpe potentissima che non si faceva scrupoli nel vedere gli umani, perire uno ad uno.






Eloise - Figlia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora