Capitolo XX

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Al termine della festa, Luke mi condusse in giardino, fino al bordo della piscina. Avremmo pulito il giorno successivo, ancora c'erano carte ovunque e una certa sporcizia, dettata dall'alto numero di persone presenti alla festa.

«Hai mai fatto il bagno di notte?» mi domandò.

Scossi il capo. Ero tenuta prigioniera in una casa di vampiri dalla mia nascita, lavoravo per loro e la mia condizione era quella di una schiava; durante la mia breve vita non avevo sperimentato praticamente nulla. «No», un sorrisetto gli comparve in viso e allora capii le sue intenzioni. Non era ancora estate e la sera non faceva molto caldo, non mi sembrava il caso. «Ma non credo sia la serata giusta, insomma...»

Non mi lasciò nemmeno proseguire la frase, mi prese di peso e mi gettò in acqua. Gridai, mi ribellai e poi mi ritrovai a ridere, zuppa dalla testa ai piedi in una piscina durante la notte.

Anche lui rise, forse mi trovava buffa. Volevo una vendetta. «Mi date una mano ad alzarmi, per favore?» il vampiro non se lo fece ripetere due volte, si avvicinò, mi porse la mano ed io lo tirai giù, in piscina con me. Mi guardò in cagnesco, ma poi scoppiò nuovamente a ridere. Le nostre risate si mescolarono, stavamo così bene insieme!

Poggiò le mani sulle mie spalle e mi portò giù, poi anche lui scese sott'acqua insieme a me. Si avvicinò e mi baciò. Pensavo che i baci sott'acqua fossero sdolcinate e romantiche scene da film, invece lo stavo vivendo sulla mia pelle, contro ogni mia aspettativa.

Quello fu senza dubbio il nostro bacio più bello, avrei voluto scattare una fotografia e conservare quel momento per sempre. Le sue braccia mi strinsero possessive, come a volermi dimostrare che ero solo sua.

Poi ritornai in superficie respirando profondamente, ero stata in apnea più tempo di quanto riuscissi. Eravamo così vicini, non solo fisicamente, ma eravamo così distanti allo stesso tempo. Due razze diverse, in contrasto, sovrapposte, destinate a non unirsi mai.

Un'espressione triste mi attraversò il viso. Luke mi fece una carezza. «Che succede?» domandò apprensivo e con dolcezza.

«A cosa ci porterà tutto ciò?»

Il vampiro biondo si appoggiò al bordo della piscina con la schiena e invitò anche me a seguirlo. Mi appostai vicino a lui, che subito mi circondò le spalle con un braccio. «Quello che stiamo facendo, non è moralmente giusto» cominciò, questo lo sapevo anch'io e faceva dannatamente male «Ma non posso rinunciare. Io ci ho provato e sarò egoista, ma non ce la faccio.»

«Siete importante, per me.»

«Dammi del tu quando siamo insieme, c'è qualcosa tra di noi, Eloise, non voglio che quando siamo io e te tu mi tratti con formalità» ero contenta di non dovermi rivolgere con il voi al mio padrone, il ragazzo che mi aveva fatto battere il cuore per la prima volta e che era riuscito a donarmi emozioni così forti «Quando ti ho vista con Logan, mi son sentito morire dentro dalla gelosia.»

Mi strinsi ancora di più al suo petto, ne avevo bisogno. «Odio Odette» ammisi, con tutta la rabbia che avevo dentro.

«Anch'io» mi confessò ed io mi sentii libera e più tranquilla. «Fuggiamo!» propose poi di punto in bianco «Fuggiamo insieme io e te!» erano le parole più belle che mi avessero mai detto. Sarei stata la persona più felice del mondo, se avessi avuto la possibilità di fuggire via con lui e lasciarmi lo schifo nel quale vivevo alle spalle.

Sì, lo volevo con tutta me stessa. Volevo fuggire con lui, abbandonare la mia miserabile vita ed essere felice. Lui mi stava proponendo una squisita occasione. «Mi hai detto una cosa bellissima ed io non desidero altro» risposi «Ma non posso» vidi il suo entusiasmo crollare, l'espressione sorridente sul suo viso trasformarsi in tristezza. Non capiva. «Si tratta di mia mamma, non ho intenzione di abbandonarla, sopratutto adesso» e non solo di mia madre, ma anche dell'obiettivo che mi ero imposta: trovare mio padre e sapevo anche dove cercarlo. Avevo solo bisogno di un po' di tempo con Logan e avrei riavuto mio padre. E non potevo rinunciare ai miei obiettivi, dovevo lottare, non potevo più piegarmi, avevo bisogno di combattere.

Eloise - Figlia di una schiavaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora