Capitolo 5

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Sono al mio tavolo, in compagnia di Ania e i camerieri cominciano a servire le portare. Per fortuna Luca ha seguito alla lettera le mie esortazioni, quindi le pietanze sono ricercate senza cadere nello snobismo e abbondanti senza eccedere nella cafonata. Si è fatto pagare profumatamente, però almeno ha lavorato bene.
"Aniaaa!" la richiamo "la vuoi smettere di flirtare con Frankenstein!" Vi state spogliando letteralmente con gli occhi ormai!"
"uffa mari! sei la solita bacchettona! ma rilassati!" mi risponde lei senza guardarmi e sventolando le sue lunghe dita affusolate verso la sua preda con fare civettuolo, poi finalmente si gira e continua "te lo dico perché, se solo tu stessi più rilassata, ti accorgeresti che il misterioso diavoletto sta facendo di tutto per attirare la tua attenzione. Hai visto che ha addirittura fatto a cambio di posto per esserti posizionato di fronte e ti manda delle occhiate da brivido, ma tu stai troppo applicata rompere le palle a me che non te ne sei neanche Accorta!"
Presa dalla curiosità alzo gli occhi e me lo ritrovo lì di fronte che mi guarda, no meglio dire che mi fulmina, con i suoi occhi scuri, che poi sono l'unica cosa del suo volto che riesco a vedere dato che il resto del suo viso è completamente coperto dalla maschera.
O Dio, mi mette a disagio questo suo continuo scrutarmi, non ci sono abituata, o comunque non ho l'indole di Ania, che con certe situazioni ci va a nozze. Basta vederla ora, come sorride sicura, come ammicca verso quello che, sono certa, entro fine serata sarà caduto nella sua rete. Io non sono così, sono riservata, ci tengo a dar sempre un'immagine seria di me, forse fin troppo... decido di buttar giù un altro dei bicchieri di vodka e banana che Ania ha ordinato al posto mio.
A lei non sfugge il mio gesto e il mio turbamento, ha capito che il misterioso "Lucifero" mi sta intrigando, così comincia a sorridere e mi dice "eeeeehh! Te lo avevo detto bella mia che facevamo faville!" mentre agita il busto per smuovere le poche tette che ha
"Ania la smetti! Ho capito!" le dico ridendo a mia volta. Poi iniziamo a discutere scherzosamente.
Inaspettatamente mi si illumina il cellulare, dico ad Ania "ah! E smettila, aspetta che mi è arrivato un messaggio! No, butta giù quelle mani, lo leggo io, magari è Luca che mi comunica qualche problema, e no! Basta vodka e banana..:" ormai sto ridendo come una scema, è davvero il caso che smetta di bere quello che la mia amica mi poggia davanti.
Apro il messaggio e ci trovo scritto "sei bellissima nel tuo vestito da angelo nero, anche se confesso non esiterei un minuto a strappartelo di dosso se ne avessi l'occasione" Che cosa? Ne arriva un altro
"Ho un'incredibile voglia di baciarti e assaporarti..."
alla lettura di quel messaggio letteralmente sobbalzo dalla sedia, vedo Ania sobbalzare a sua volta dalla sorpresa tanto che mi dice "Mary, ma si' uscita pazza? Maronn!" dice mentre si porta una mano al petto, poi mi guarda e continua: "Mary, ma che hai, sei sbiancata!"
non riesco a risponderle, posso solo passarle il cellulare per farle leggere i messaggi.
Lei afferra il cellulare legge e poi me lo rende mentre con una mano afferra il tovagliolo ed inizia a sventolarsi dicendo "o Gesù d'amore acceso..."
"Ania, ma chi può essere?" le domando
"Mary, non vorrei saltare a conclusioni affrettate, ma direi uno che stasera non ha voglia di guardare un documentario sulle locuste... che aspetti, rispondigli!" mi incita lei avvicinando la sua sedia alla mia e sporgendosi sullo schermo del mio cellulare per osservare le mie mosse
"Ma come si risponde a messaggi del genere? Sei un porco?" dico esasperata "non ti azzardare eh? Digli che sei lusingata..." mi suggerisce la mi amica
"io? Lusingata? ma tu si scem! Ania sti esaggeran ja!" le rispondo
"e allora fatti dire chi è!"
"ok, buona idea. ma ora?" chiedo titubante
"no, ora no. Aspetta che vi stiate rivestendo..." mi dice con un sorriso malizioso. Io le rispondo solo con un'occhiataccia e scrivo "ma chi sei e come hai il mio numero?" poi invio il messaggio e non tarda ad arrivare la risposta
"per quanto riguarda il numero, sappi che è facile corrompere le persone. E poi mi chiedi chi sono io, ma la risposta la sai già, io sono quello che ti prenderà l'anima entro stasera..."
"O MIO DIO, O MIO DIO, non ce la faccio, Ania, leggi!" Lei afferra nuovamente il mio cellulare per leggere il messaggio appena arrivato e scoppia in una sonora risata "Mari, che culo che c'hai! Questo fa sul serio!"
"Ania, ma che dici! A me fa quasi paura sto gioco..." dico sospirando
"ma no! dai prendilo come un diversivo! gioca anche tu, che cavoli Mary, quando ti ricapita una serata come questa?"
"NO Ania, io credo proprio che questa cosa debba finire qui"
Metto via il cellulare e continuiamo la cena, durante la quale Ania continua a flirtare con Frenkenstein e il mio telefono continua a vibrare, ma io deliberatamente decido di ignorarlo. Anche se la curiosità mi sta mangiando viva. Lo Ammetto, sarei tentata di leggere quello che il misterioso sconosciuto mi sta scrivendo, perché per quanto voglia negarlo, questo gioco mi stuzzica, ma mi turba al contempo.
La cena sta giungendo al termine, vedo Luca sul palco che sistema per l'asta che dovrebbe iniziare a breve, e io sto cominciando a sentirmi morire. Ania se ne accorge e mi porge l'ennesimo bicchierino. Avevo detto basta, ma questo lo accetto, ne ho bisogno ora.
Ho l'impressione che mi stia facendo effetto, perché mi sento più leggera e mi viene voglia di ridere mentre guardo l'enorme ragno posticcio che è stato appiccicato al soffitto. Poi è stato deciso che il ghiaccio della prima asta lo romperà Ania, se a lei va male, io avrò il tempo di prendere un taxi per l'aeroporto dove sono sicura ci sarà un velivolo in partenza per il Guatemala per darmela a gambe, no?
Ma all'improvviso vedo Luca che scende dal palco e viene al mio tavolo "mari che dici se prima dell'asta non facciamo partire un po' di musica per far ballare gli ospiti e movimentare la serata?" mi chiede "ok luca procedi pure, hai campo libero!” gli rispondo battendogli la mano sul braccio in un eccesso di confidenza che non è da me
La musica inizia ad rimbombare nella sala, musica disco anni '70 e '80 alla quale è impossibile resistere, tutti si alzano dai loro tavoli e anche io ed Ania facciamo altrettanto dopo esserci guardate e scambiate un cenno di complicità.
Stiamo ridendo come delle pazze, in un barlume di lucidità so di aver esagerato con l'alcool, ora Ania mi sta dicendo qualcosa, ma io non la sento, così alza la voce: “Mari non ti girare...”
“cosa?” le urlo di rimando
“Ti ho detto non voltarti!”   "ma perché, cosa c'è?" e non ascoltando il suo consiglio, mi giro e cazzo! mi ritrovo davanti il diavolo in persona che balla con tutta la sua truppa, il chè mi fa pensare che anche Ignazio è lì che balla in questo momento, ma stasera non riesco proprio ad inquadrarlo si e camuffato bene il giovanotto e va be non ci voglio pensare, non mi farò rovinare da lui una serata durante la quale mi sto divertendo come non mi succedeva da tempo
"Ania però che cavolo! Me lo potevi dire che stava dietro di me..."
"o Mary, che palle! Pensa solo a ballare ora, e agita un po' quel culo! Sembri la regina madre... o così!" mi dice lei quando finalmente decido di lasciarmi completamente andare alla musica.
La musica pompa nelle casse, l'aria si sta facendo calda, l'alcool ormai mi circola nel corpo indisturbato, sta di fatto che mi sembra di non essere nemmeno io qui stasera, con questo costume, circondata da maschere spaventose e addobbi macabri, ma mi piace. Mi piace sentirmi disinibita per una volta, Ania me lo dice sempre che fa bene lasciarsi andare, soprattutto ad una come me che invece tende sempre ad essere misurata in tutto quello che fa. In genere non mi sento a mio agio all'idea di perdere il controllo delle mie azioni, di potermi in qualche modo pentire di una frase, di un comportamento, perfino di uno sguardo. Ma non so, sarà l'atmosfera, saranno gli shottini di vodka che quella traditrice mi ha fatto buttar giù, saranno i brividi che mi sono scesi lungo la schiena ogni volta che incrociavo lo sguardo di questo misterioso Belzebù, ma io stasera mi sento stranamente libera e leggera.
La musica si ferma per un attimo, poi riparte, ma non è più disco music, è una musica dolce che avvolge tutte le persone in sala. Ania ormai l'ho persa, è già tra le braccia del suo "mostro" preferito e stanno cominciando a ballare stretti l'uno all'altra. e poi ci sono io che decido di smetterla di stare qui imbambolata. Sto quasi per andarmi a sedere quando mi sento appoggiare due mani sui fianchi dietro di me, non so chi sia, sento solo sfiorarmi leggermente l'orecchio e poi sento dire in un soffio: "balla con me"

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora