capitolo 14

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Mary sembra essersi addormentata. Sento il suo petto alzarsi e abbassarsi ad un ritmo calmo e sereno, ma io non riesco a lasciarmi contagiare da questa quiete, anzi vengo colto da una forte ansia. provo ad alzarmi senza destarla per andare in bagno, ho ancora il cuore che batte forte e il sangue comincia a pulsarmi nelle tempie.
Una volta giunto in bagno vedo la mia immagine riflessa nello specchio, faccio scorrere un po' d'acqua e ne riempio le mani per passarla sul volto. Incontro nuovamente i miei occhi riflessi e non posso far a meno di dirmi che sono proprio un coglione! Ma cosa mi è preso in questi giorni, cosa?
Ora vengo assalito dal senso di colpa e dalle paranoie. Dovrei parlarle? Dirle come stanno le cose?
Se anche trovassi il coraggio di farlo, come la posso affrontare?
-mary, sai devo dirti una cosa..- no!
-mary, hai voglia di ridere? Vedrai, sarà uno spasso...' - no, non credo lo troverebbe poi così divertente...

forse la cosa migliore che possa fare è fingere una brutta malattia allo stadio terminale e darmi alla macchia. Ma io non voglio darmi alla macchia! Cacchio io la voglio frequentare, mi piace il suo profumo, mi piace come mi tiene testa, mi piace lei!
E se io casualmente omettessi di dirle proprio tutti i dettagli, sarebbe così grave?
Non è necessario che lei sappia proprio tutto no? Tanto come potrebbe venirlo a sapere? Se anche continuassimo a frequentarci, si tratterebbe di un rapporto a distanza, sarebbe facile tenere questo particolare per me...
ma si può far partire qualsiasi tipo di rapporto con una tara del genere? Mi trovo a sussurrare un "minchia!" di frustrazione. Nell'angolo dello specchio vedo qualcosa muoversi, porca miseria, forse mary era lì dietro. Meno male non ho esternato niente di tutto quello che ho pensato. Anche avesse sentito quel "minchia" che mi è appena uscito, posso sempre inventare una balla... l'ennesima.

Esco dal bagno e la vedo nel letto che mi aspetta e mi guarda. È proprio bella, e io sono uno stronzo...
mi tuffo praticamente al suo fianco e le lascio un bacio su quel nasino piccolo e tondo che ha.
"mary, ma se io rimanessi a dormire qui con te?" le chiedo
lei annuisce mentre mi sorride, mentre si mette più vicina a me, poi appoggia la sua testa sul mio petto. Sto accarezzando dolcemente i suoi capelli quando lei mi dice: "vorrei che questa notte non finisse mai Ignazio"
Chiudo gli occhi mentre un nodo mi sale alla gola, sento il cuore perdere un battito al suono delle sue parole. Ci mancava giusto l'angoscia da aggiungere al senso di colpa che mi sta dilaniando.
"anch'io Mary" le rispondo con un filo di voce. Mi addormento con il suo buonissimo odore nelle narici, ma con la consapevolezza che domani andrò via, ma non prima di averle spiegato tutto.

Mary pov

Mi sveglio con la luce che inonda la stanza, sbatto un attimo le palpebre per abituarmi al chiarore e i ricordi della serata affiorano tutti insieme, congiuntamente ad emozioni contrastanti. So che sono sola nel letto, avverto la mancanza di Ignazio al mio fianco. Ma che problemi ha, che scappa come un ladro tutte le volte? Comunque la volta scorsa si dileguò istantaneamente, stanotte ha dormito qui. Magari la prossima volta riusciamo a dirci buongiorno...
Allungo comunque un braccio verso il posto che era occupato da lui e lo trovo freddo, ma da quanto si è alzato? Ma soprattutto che cacchio di ore sono? Controllo il cellulare e mi parte un'imprecazione. Sono clamorosamente in ritardo. Questo ragazzo è riuscito a stravolgere ogni aspetto della mia vita in così poco tempo! Afferro il cuscino su cui ha riposato Ignazio e respiro il suo odore che è rimasto impresso sopra.

Ma forse la mia è solo un'impressione e il suo odore c'è l'ho ormai in realtà scolpito nella memoria. Getto il guanciale di lato e mi alzo per buttarmi sotto la doccia.
Mentre mi lavo e mi lascio rilassare e confortare dal calore dell'acqua e del vapore, penso a come posso affrontare il discorso con lui. Non sarà facile, non sarà per niente facile. E soprattutto mi sento quasi sicura che prenderò una sonora batosta, insomma chi vorrebbe frequentare una persona che ha scommesso di conquistarti. Però ancora meno si può voler stare con una persona che la scommessa non solo l'ha fatta ma che poi te l'ha anche taciuta, giusto? Quindi vada come vada, io questo peso me l'aggio a leva'!

Mi sono vestita, mi sono asciugata i capelli, che ho poi raccolto in una coda alta e morbida, ed ho applicato il solito trucco, il tutto con un sorriso da ebete stampato in fronte nonostante la preoccupazione crescente per la possibile reazione di Ignazio.
Afferro il cellulare sul tavolino e continuo a sorridere vedendo la bottiglia di spumante ormai svaporito e i due bicchieri abbandonati lì accanto, e penso che le ragazze addette alla pulizia, avranno di che parlare oggi...
il mio sguardo viene poi catturato da qualcosa sulla poltroncina ai piedi del letto. È un bigliettino circondato da dei petali di rosa.

"Ancora questi biglietti Ignazio?" penso mentre lo afferro per leggere cosa ci sia scritto sopra
"Conta i petali dolce direttrice... ti chiederai perché dieci? Perché dieci sono i giorni da cui sei entrata nella mia mente e dieci sono i giorni in cui non abbiamo fatto altro che litigare, punzecchiarci e volerci. Stanotte è stata speciale, e io comunque la ricorderò sempre"
Non riesco a fermare un paio di lacrime. Che stronza che sono! Mamma mia, ma come ho potuto fargli questo! Ma poi ora, che per di più ci sono dentro fino al collo, che significa quella "e io comunque la ricorderò sempre"? Sembra un addio...
e no! Non può finire così, devo parlargli, fargli capire che sì, è iniziato tutto per una scommessa, ma poi io sono andata oltre, come mi aveva detto lui del resto "le persone vanno guardate dentro".

Cammino molto velocemente lungo i corridoi, quando ricevo una telefonata al cellulare. È uno dei collaboratori che mi chiede copia di una fattura per la liquidazione. Sospiro e devio temporaneamente verso l'ufficio, ne varco la soglia e rimango sorpresa notando le finestre aperte. O mamma ma ieri non le ho chiuse? E no, evidentemente no. Porca miseria, guarda che casino! Il vento mi ha buttato tutti i fogli a terra!. Comincio a raccoglierli e alcuni sono arrivati fino al terrazzino. Speriamo non sia volato via niente! Sto per rientrare dentro quando sento la voce di Ignazio sopra la mia testa. Già! Le suites sono all'ultimo piano. E quella di Gianluca è sopra il mio ufficio. Non dovrei origliare, ma tanto credo non faccia alcuna differenza, visto che ora Piero sta dicendo qualcosa in dialetto che io non comprendo assolutamente. Poi parla Gianluca ed infine Ignazio, che dopo un sospiro ed una imprecazione risponde ai suoi compari, e quello che sento mi lascia senza parole!

Rimango lì imbambolata, incapace di muovermi. Poi mi scuoto e rientro nell'ufficio, chiudo le finestre, facendo meno rumore possibile, e mi siedo alla mia scrivania con la testa tra le mani.
Ripercorro mentalmente gli ultimi dieci giorni, come ho fatto a non pensarci? Come ho fatto a non capirlo?
Mi viene da ridere, ma è la risata isterica di una donna ferita. Sì ferita. È inutile che lo neghi. Brucia, brucia parecchio. Avrei la tentazione di irrompere in quella stanza con il passepartout, fargli un applauso e magari stringerlo pure la mano
Per la faccia tosta che si ritrova.

Ciaooooo belle fanciulle capitolo fresco fresco tutto per voi allora piaciuto si diciamo che siamo state cattive ma nel prossimo capitolo si scoprirà cosa nasconde boschetto ok un Kiss
♥♡ da me e dalla mia inseparabile partner Crysania

Notteeeee_

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora