capitolo 10

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Il resto della giornata prosegue abbastanza tranquillamente, come sempre faccio i salti mortali fra il mio ufficio, la reception e la sala ristorante per poter avere sempre il completo controllo della situazione. Noto però che non mi era mai capitato di imbattermi casualmente così tante volte sempre nello stesso cliente in una giornata, sarà che la situazione è effettivamente diversa da ogni altra che posso aver vissuto fino ad oggi in questa struttura, ma il mio sguardo non fa che cadere su di lui, che entra e esce con i suoi compari o che semplicemente si trova a passare sempre dove sono io.
Forse ha deciso di lasciar perdere dopo la storia dello sgabuzzino, o forse sta diventando una specie di guerra di nervi tra noi due, perché me lo ritrovo sempre tra i piedi, ma non mi guarda nemmeno, e la cosa mi infastidisce. E tutta quella pantomima del "sono terribilmente attratto da te" che significava quindi? Sono immersa nei miei pensieri quando riconosco la sua voce.

Alzo la testa e vedo che è al telefono che se la ride con qualcuno. Figurati! Si starà facendo nutrire l'ego da qualche ragazzotta! Poi chiude la telefonata, io torno a guardare i fogli che stavo riordinando facendo finta di non averlo notato, ma con la coda dell'occhio vedo che si avvicina al bancone
"Mari mi può dare la mia chiave per piacere" mi dice con fare cortese ma molto distaccato
alzo gli occhi dalle scartoffie che ricoprono il piano di lavoro, gli sorrido con lo stesso freddo, cortese distacco e rispondo: "ma certo Ignazio, tenga la sua chiave" mi giro per prenderla dal pannello alle mie spalle e poi gliela porgo, ma mentre gliela passo, ecco che le nostre mani si sfiorano, e io non posso far niente per impedire al mio sguardo di abbassarsi e alla mia voce di schiarirsi. Possibile non sia riuscita a contenermi e che cavolo! a che punto sono arrivata che mi imbarazzo come una scolaretta se solo mi sfiora. Sfiga vuole che a lui non sia sfuggito il mio attimo di difficoltà,

così lo vedo ammiccare e fare un sorrisetto malizioso. "Posso sapere cosa la sta facendo divertire Ignazio? magari posso ridere anch'io..." gli dico. Lui si limita ad alzare le mani scuotendo la testa e se ne va.

Tiro un sospiro di sollievo, quando ecco che gira i tacchi e torna indietro per domandarmi "mari, ma la piscina dell'hotel in quali orari si può usare? sai vorrei andare a rilassarmi un po'" è tornato a rivolgersi a me con un confidenziale "tu"...
"la piscina è aperta dalle 8 a mezzanotte, ma se desidera nuotare in tranquillità e in santa pace le consiglio di andarci dopo le 22. In tarda serata non c'è quasi mai nessuno" rispondo professionale
"Ricevuto. Grazie mari, sei sempre così solerte nell'adoperarti per soddisfare le esigenze dei clienti!" dice sorridendo dandomi un paio di colpetti sulla spalla con la sua grande mano, poi si gira di scatto e ne va compiaciuto della battutina squallida a doppio senso che ha appena pronunciato..

Da quel momento la giornata lavorativa mi assorbe completamente, perché sono in corso i preparativi per alcune importanti convention che si terranno nell'albergo nei prossimi tempi e quindi passo praticamente tutta la serata a definire dettagli con i miei collaboratori, tanto da non far caso all'orario. Sono praticamente le 21 quando riesco a tirare su la testa per guardare l'orologio. Allungo le braccia e la schiena per stiracchiarmi e scacciare il torpore, mi massaggio leggermente le tempie che avverto pulsare e solo allora sento lo stomaco gorgogliare rumorosamente. Non ho neanche mangiato niente da stamattina, se non si contano quei 5 mandarini intorno all'ora di pranzo
Telefono giù alle cucine e chiedo a Lucia se può farmi la cortesia di portarmi qualcosa di ultra veloce. Lei con la sua voce affabile mi chiede cosa vorrei mangiare e io le rispondo che può decidere lei, purché sia qualcosa di leggero, perché nonostante l'appetito, ho ancora lo stomaco in subbuglio per i bagordi di ieri sera, e forse non solo per quelli...
Quella santa donna di Lucia mi ha portato una bella insalata con un po' di mozzarella e devo dire che la sua è stata un'ottima scelta, l'ho gradita molto.
Sono rilassata sulla sedia della mia scrivania con lo sguardo rivolto fuori dalla finestra e ripenso alla giornata. Mi torna in mente la faccia soddisfatta di Ignazio prima alla reception, il suo sorrisetto beffardo quando mi sono imbarazzata per il suo tocco inaspettato. La battuta squallida sulla mia "disponibilità". Porto le mani sul viso mentre mi nasce un sorriso: quel round l'ha vinto lui, glielo devo riconoscere. Ma avrò occasione di rifarmi, ho perso la battaglia ma non la guerra. Controllo l'ora. 22:15. Chissà se sarà andato davvero a nuotare per rilassarsi mi chiedo. Mi alzo dalla mia sedia e decido di dirigermi verso l'impianto. I corridoi sono deserti, così arrivo alle porte della piscina senza incontrare anima viva. Nessun rumore sembra provenire da dentro l'ambiente, provo a

"Scommettiamo Che Mi Ami?"{IB}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora