kanga

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Si faceva spazio tra gli stretti corridoi colmi di scaffali della sua piccola casa.
Teneva in mano un vassoio con sopra la solita bottiglia di Jack Daniels, il suo preferito, e dei coltelli d'argento.
Arrivò davanti alla piccola e malridotta cucina, che consisteva in un fornello, un piano di lavoro ed un frigorifero.
C'era un tavolo, proprio in mezzo alla cucina, e lì c'era seduto lui.
Lei lo amava più di ogni altra cosa al mondo, ma non era certa che lui ricambiasse questo grande amore.
"hai intenzione di rimanere immobile lì come uno stoccafisso, o mi porterai il mio maledettissimo liquore, eh tesoro?„ disse lui con tono rude, strascicando le parole.
La donna si ricompose e timorosa gli passò il vassoio, tendendo però uno dei coltelli nella tasca dei pantaloni.
"allora a qualcosa servi eh?„ disse l'uomo ridacchiando aspettandosi una risposta.
Ma non arrivò.
Si portò la bottiglia alle labbra e ingurgitò il liquido che gli bruciava la gola.
"rispondimi cristo santissimo„ disse con affare minaccioso sbattendo la bottiglia contro il tavolo.
La donna non aveva mai voluto farlo arrabbiare, così fece un sorriso finto e cominciò ad andare verso il piano di sopra.
L'uomo bevve una, due, tre, quattro bottiglie di bruciante liquore.
Era ubriaco fradicio, e Kanga lo capiva dal piano superiore.
Quando lui era ubriaco, diventava violento.
Picchiava lei e suo figlio, il piccolo Ro.
Ma oggi no.
Oggi non li avrebbe fatto del male.
L'uomo cominciò ad urlare "donna! dove diavolo sei finita? eh brutta puttana, pensi di poterti nascondere da me?„ diceva divertito, il mostro.
Kanga scese le scale, e si ritrovò davanti il demonio.
Lui le tirò uno schiaffo, e lei poté solo guardarlo delusa.
Lei lo aveva amato con tutto il suo cuore, cosa aveva fatto per meritarsi tutto quello?
Non lo sapeva, perché semplicemente non c'era una risposta.
Lei e suo figlio non avevano fatto nulla, il problema era lui, non loro.
E Kanga quel giorno decise che doveva essere eliminato.
Prese il coltello dalla tasca dei suoi squallidi pantaloni, e accoltello suo marito, una, due, tre, quattro volte.
L'uomo aveva un'espressione scioccata e spaventata sul suo viso, e questo fece solo divertire Kanga.
Una furia omicida prese possesso del suo corpo, e senza che lei potesse fare nulla andò nella camera del suo piccolo bambino, e lo aveva soffocò el sonno.
Mentre faceva ciò rideva, rideva per la sue vendetta, e rideva per la sua liberazione.
La mattina seguente, una puzza di cadavere la svegliò, e con orrore si accorse di essersi addormentata nella pozza di sangue che aveva lasciato il corpo di suo marito.
Andò al piano di sopra per controllare come stava Ro, completamente inconscia di ciò che aveva fatto la sera prima, e appena vide il cadavere di suo figlio scoppiò in una crisi di pianto isterico pieno di dolore. Cominciò a graffiare le pareti, buttò per terra qualunque cosa vedesse per terra e nel frattempo urlava.
Urlava a pieni polmoni, come non aveva mai fatto e come nessuno mai dovrebbe mai fare.
Colta dalla disperazione, non trovò altra via oltre a quella della morte.
Quindi prese il cadavere del sue bel bambino tra le braccia, e mentre la vita la stava per abbandonare gli sussurrò "mi dispiace piccolo per la orribile vita che ti ho offerto, meriti di meglio„.
E, con le guance rigate dalle lacrime e il corpo continuamente scosso da spasmi, la donna disse finalmente addio ad una vita che le aveva consumato l'anima.



S/r
Allora, non so cosa sia questo ma dettagli. Mi dispiace davvero aver aggiornato solo ora, il capitolo lo avevo iniziato già da un po' ma non avevo la forza morale di continuarlo, MA ORA ECCOLO QUI :D. Spero di riuscire a scriverne uno presto, alla prossima insomma. Xx

mad hatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora