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Era accartocciato a terra, e si teneva la testa con le mani.
Cercava di urlare, ma la voce non gli usciva più dalla gola.
Aveva urlato troppo in passato.
Brividi di dolore puro e bruciante gli attraversavamo il corpo di continuo, e non lui riusciva nemmeno a rimanere seduto.
Cercava di piangere, ma aveva esaurito anche le lacrime.
"dio, ti imploro di ascoltarmi, dammi un segno, uno solo, per dirmi che ci sei„ disse con voce tremante, mentre ogni singola parte del suo corpo sprigionava un dolore straziante che lo portava alla disperazione.
cercava di farsi sentire da qualcuno, ma nessuno voleva ascoltare.
Tutti potevano farlo, ma nessuno era disposto.
"madre, padre...„ sussurrò lui prendendo il taglierino che si portava quasi sempre in giro "vi prego di capire la mia scelta. la vita non è fatta per me„ sussurrò il ragazzo all'aria.
I suoi genitori erano morti da anni, come anche i suoi fratelli.
Erano stati uccisi, nella casa in cui abitavano, davanti ai suoi occhi.
Da quel momento lui si era attaccato in un modo ossessivo a dio, pensava che lo avrebbe protetto e che sarebbe stato meglio.
ma era una cosa che doveva fare da solo, nessuno poteva aiutarlo.
E lui, aveva deciso di non volersi salvare.
Non voleva più provare quella soffocante sensazione di dolore, non voleva provare più nulla in assoluto.
Tutti i fili che lo legavano al mondo in cui aveva sempre vissuto, si erano d'un tratto spezzati, come se qualcuno li avesse tagliati.
Prese il taglierino tra le grandi mani, e cominciò a esaminarlo.
Quella sarebbe stata l'arma che lo avrebbe ucciso fisicamente, ma moralmente era stato l'assassino dei suoi genitori ad ucciderlo.
Sentiva il suo sguardo ovunque, e, ovunque andasse, sapeva che lui lo avrebbe trovato.
Non avrebbe avuto più questi problemi da morto.
"madre, padre, mi dispiace arrendermi così. so che avreste voluto che vostro figlio avesse una lunga e bella vita, ma, queste pareti, mi raccontano del sangue vostro versato, mi torturano notte e giorno, e non mi lasciano dormire.„ disse tremante "sono così stanco, madre. gradirei volentieri una tua tazza di camomilla in questo momento„ disse ridacchiando.
Il ragazzo era sull'orlo della pazzia, e la cosa lo tormentava.
Si incise lunghi tagli verticali sulle braccia, e tutta la sua vita gli passò davanti.
Tutto il dolore, tutte le gioie, tutte le delusioni, tutte le vittorie.
E la paura.
In ogni ricordo, c'era una sagoma, nell'ombra, che osservava tutto quanto.
Non era solo l'immaginazione del ragazzo, c'era qualcuno nelle pareti.
Che lo spiava, notte e giorno, giorno e notte.
Negli ultimi attimi di coscienza, il ragazzo vide un'ombra, vicino alla parete.
Era lui, come sempre.
"ci vediamo nel prossimo incubo„ disse la sagoma, ridendo di gusto.

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mlml la zoccola di una rize only per voi, che bimba gentile che sono

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