madre di effie

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La ragazza non riusciva a tenere le gambe ferme.
Continuava a muoverle in tutte le direzioni, entusiasta dal fatto che in pochi minuti sarebbe partita con l'amore della sua vita e se ne sarebbero andati via, lontani.
Passarono minuti, ore.
Lui non arrivava.
Sconcertata, pensò di aver sbagliato giorno o ora, quindi ricontrollò là lettere che lui le aveva inviato per dirle tutte le informazioni sulla loro "fuga d'amore„.
Ma lei era al posto giusto al momento giusto.
E lui dov'era?
Possibili che si fosse perso, che avesse sbagliato posto?
No, impossibile, aveva dato lui il luogo d'incontro quindi non aveva senso.
Se li fosse successo qualcosa?
In quel momento le arrivò un messaggio.
Era da parte sua.
"Mi dispiace ma credo che sia finita, sparisci dalla mia vita ho di meglio con me.„
La ragazza rilesse il messaggio più volte per comprendere appieno ciò che c'era scritto.
Il cuore le si spezzò, e cominciò a piangere a dirotto.
Perché lo aveva fatto? Perché doveva ferirla così?
Il dolore di tramutò subito in rabbia.
Lei cercava vendetta.
Vendetta per il suo cuore spezzato e per essere stata umiliata.
Umiliata dall'unica persona che pensava potesse amarla.
L'unica che la aveva fatta sentire speciale.
Ora voleva vederla perire nell'inferno più profondo, implorandolo pietà che lei non gli avrebbe mai concesso.
Era sempre stata una ragazza timida, riservata e asociale.
Nessuno la aveva mai ferita così tanto, e nemmeno lei sapeva che reagiva così al dolore.
La giovane preparò tutto il necessario per la sua vendetta, e un'ora dopo si trovava già sotto la casa di lui.
Il ragazzo non aveva nemmeno pensato di andarsene, sapeva che lei aveva paura anche della sua ombra.
O almeno, aveva.
Prese l'ascia dalla sua macchina, e ruppe la porta.
«Amore» urlò lei con un tono da psicopatica.
«Amore, non nasconderti, non aver paura, sono solo io!» urlò di nuovo cominciando a rompere i mobili che si paravano sulla sua strada e le pareti.
«Ma dove ti stai nascondendo tesoro?» continuò lei.
Stava uscendo completamente di senno, non sembrava più nemmeno lei.
Andò nella camera da letto di lui, e vide una ragazza in intimo sdraiata sul letto matrimoniale di lui.
«E tu chi saresti?» le chiese la ragazza con l'ascia in mano.
L'altra ragazza stava guardando fuori dalla finestra, spaventata.
Anche la prima fanciulla di girò a vedere cosa stava fissando l'altra, e vide le luci di una macchina allontanarsi nel buio della notte.
Il suo sorriso si allargò ancora di più, tirando molto di più il mondo è aprendo gli occhi per quanto poteva.
«brutta brutta scelta, tesoro» le disse lei prima di trafiggerla con l'ascia.
La colpì ripetutamente, cominciando a ridere.
Vedere il sangue schizzare ovunque la divertiva più di qualunque altra cosa al mondo.
Ma dopo il quindicesimo colpo decise di fermarsi, avrebbe risparmiato tutte le sue energie per fare a pezzi lui.
Risalì in macchina, e si diresse verso il luogo in cui lui andava sempre quando si sentiva in pericolo. Lo conosceva meglio di quando lui avesse mai pensato.
Il ragazzo si era rifugiato dentro un edificio abbandonato, che era stata la sua casa quando era ancora un bambino.
Probabilmente lei lo avrebbe trovato, ma non aveva altro posto in cui andare.
Quando l'aveva sentita urlare in casa sua, era uscito dalla finestra e aveva abbandonato la ragazza di cui non si ricordava nemmeno il nome con cui stava facendo sesso.
"Tesoro!„ sentì urlare dall'entrata della casa.
Il sangue gli si gelò nelle vene, è spaventato si nascose dentro uno dei tanti armadi che c'erano in quella casa.
Cominciò a pregare Dio, chiudendogli salvezza.
Strano come le persone si rivolgano a lui solamente quando sono convinte che sia tutto finito.
Il ragazzo non era mai stato molto credente, era spesso blasfemo, e quindi pregargli la salvezza gli sembrava un comportamento molto ipocrita.
«tesoro, tesoro, pensi davvero che non ti troverò? Suvvia, non nasconderti, che senso ha ritardare l'ora della tua morte?»
Già, che senso aveva?
Nemmeno lui lo sapeva, solo non voleva morire.
Sentì i passi leggeri della ragazza sul corridoio in cui stava l'armadio, e il suo cuore cominciò a battere molto velocemente.
Il suo stomaco si rivoltò per l'ansia e la paura, e sperò che finisse tutto velocemente.
I passi della ragazza, lentamente oltrepassarono l'armadio, è un senso di sollievo e felicità invasero il ragazzo.
Ma improvvisamente, le ante dell'armadio si aprirono, e rivelarono il volto macchiato di trucco e con un sorriso da psicopatica della ragazza.
Il ragazzo seppe che era finita nel momento esatto in cui la ragazza alzò l'ascia.
Gliela piantò dritta nel collo, e il ragazzo morì lentamente.
Sentì il dolore farsi sempre meno presente, e pian piano cominciò ad arrivare all'oscurità.
I respiri erano molto affannosi, i polmoni richiedevano disperatamente un ultima boccata d'aria.
Gli occhi si fecero sempre più pesanti, e infine si fece circondare completamente dall'oscurità.
Ma prima che tutto finisse, riuscì a sentire una mano calda sulla sua guancia destra e una corta frase sussurratagli all'orecchio.
«perché lo hai fatto, edward?»

s/r
è strano okay, non so cosa ho appena scritto. Ho finito tutti i personaggi di winnie the poo {non ricordo se si scrive così ma dettagli dettagliosi} e questa cosa mi mette molta ansia perché più passa il tempo più idee malate e completamente senza senso si formando nella mia testolina. Mi inventerò qualcosa ugh. Volevo ringraziarvi infinitamente per tutti i voti e i commenti e anche per le letture, grazie infinite davvero aw, ci tengo davvero molto a questa storia bizzarra perché è il mio sfogo, e niente, al prossimo capitolo probabilmente.
-ro. xx

mad hatterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora