pimpi 2

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Tic toc.
L'orologio non stava mai fermo, e quel rumore continuava a risuonare nella testa del ragazzo con i capelli bianchi.
tic, toc.
era un rumore che lo portava alla pazzia, ma che lo faceva rimanere sano allo stesso tempo.
tic, toc.
stava aspettando.
tic, toc.
ancora aspettava.
tic.
un respiro profondo.
toc.
chiuse gli occhi.
il tempo, per lui, passava troppo velocemente.
rimaneva indietro, correndo affannato, cercando di recuperare.
tic.
era ancora in ritardo, cercava di raggiungerlo mettendoci più forza possibile.
toc.
aveva perso l'occasione, di nuovo.
ritardo.
era sempre stato in ritardo nella sua vita.
il primo giorno di scuola, quando si formavano i gruppi di amici, quando sua sorella si lanciò da quell'alto edificio.
tic, toc.
se chiudeva gli occhi poteva sentirsi ancora là.
tic.
la vedeva, sul tetto del palazzo.
toc.
era sulla ringhiera, e non aveva paura.
tic.
apriva le braccia come fossero ali.
toc.
faceva un passo vero l'oscurità.
tic.
lui cominciava a correre, sperando di raggiungerla, ma c'era sempre lo stesso problema:
era sempre in ritardo.
toc.
caduta, spiaccicata sul marciapiede quell'ospedale.
tic, toc.
cosa si provava a lanciarsi nel vuoto?
si chiese il ragazzo, curioso.
decise che voleva scoprirlo.
tic, toc.
il tempo passava ancora.
Ora c'era lui, sul palazzo.
sarebbe venuto qualcuno a cercare di salvarlo?
la sapeva la risposta.
no.
tic, toc.
una parte di lui era morta con sua sorella.
tic.
e l'altra parte?
toc.
non era esattamente viva, era come uno zombie: carne in putrefazione che si muove.
tic, toc.
la terra sembrava molto piccola dalla cima di quel palazzo.
tic.
aprì le braccia, come un angelo.
toc.
tirò fuori un piede.
tic.
le vertigini lo assalirono, e gli diedero una carica di adrenalina.
vita o morte?
morte o vita?
toc.
morte.

s/r
ho voglia di parlare con qualcuno ew.

mad hatterWhere stories live. Discover now